Pubblicità

Pubblicità

RedazioneRedazione
Bassanonet.it

Primo piano

Industria

Luci ed ombre (russe) per il mercato dell’oro

Gli ultimi dati disponibili arrivano da VicenzaOro. Pesano guerra e sanzioni

Pubblicato il 31-03-2022
Visto 5.636 volte

Pubblicità

Il bello dell’oro è che adora le brutte notizie. È un vecchio aforisma sul metallo giallo che ben potrebbe attagliarsi al momento attuale, con molti distinguo da fare come vedremo.
La guerra e le incertezze in economia spingono da sempre verso l’alto le quotazioni dell’oro, 1.930 dollari per oncia al momento in cui scriviamo. Il rifugio nell’oro è una delle poche certezze che sembrano rimanere valide, prezzo dell’oro e buoni affari per il mercato della gioielleria non sempre però vanno a braccetto. Per conoscere lo stato di salute del comparto orafo bisogna andare a sentire i rumors di chi produce ed esporta gioielli. A dieci giorni dalla conclusione di VicenzaOro si possono tirare alcune considerazioni, tenendo sempre bene in mente l’incognita di uno scenario economico che si può benissimo tagliare a metà, “prima” e “dopo” la guerra.
Vicenza, seconda provincia italiana per export dopo Arezzo e prima di Alessandria, esporta per un totale di oltre 1,7 miliardi, il 20,2% del totale nazionale. Le presenze in fiera quest’anno hanno segnato un +24% sull’edizione di settembre, con compratori provenienti da 127 nazioni che “fisicamente” sono venuti a vedere le novità e i cataloghi degli orafi vicentini. Come detto, c’è un “prima” e un “dopo” la guerra in Ucraina: con i dati del “prima” si guardava con ottimismo al proseguo del 2022.

Gioielli a Vicenzaoro, 17-21 Marzo 2022

Il Centro Studi di Confindustria Moda ha calcolato per Federorafi che il commercio con l’estero del settore orafo-argentiero-gioielliero nel 2021 ha superato gli 8 miliardi, uno strepitoso +59,7% sul 2020. In termini assoluti l’export annuale aumenta di oltre 3 miliardi di euro rispetto all’intero 2020; a confronto con l’anno 2019 l’export guadagna invece 1.088 milioni (+15,6%).
Tornando ai dati del 2021, gli Stati Uniti si sono confermati in prima posizione come lo scorso anno, con un’incidenza del 15,9% sul totale della nostra manifattura orafa. L’export verso la Svizzera, secondo mercato, cresce del +49,5%, quello verso gli Emirati Arabi, al terzo posto, del +107,7% (mercati che coprono rispettivamente il 12,5% e l’11,5% del totale).
Guadagna la quarta posizione la Francia, interessata da un aumento del +43,4%, l’Irlanda invece si colloca al quinto posto, con una crescita del +61,8%. Salgono del +35,3% anche le vendite verso Hong Kong, sesta destinazione, mentre la Cina, in 15° posizione (era al 18° nel primo semestre), sperimenta una variazione del +129,7%, significativa ma ben lontana dall’assorbire il trade-off con Hong Kong. E poi c’è il “dopo” la guerra, con gli effetti da valutare sui mercati russi e sulle vendite imputabili alla facoltosa clientela russa in Italia e in giro per il mondo.
Le vendite in Russia, Ucraina e Bielorussia, nel complesso, hanno raggiunto quasi 76 milioni di euro nel 2021, grazie ad aumento del +40,1% sul 2020.
I flussi maggiori, 59,3 milioni di euro, sono destinati alla Federazione russa. La sola Russia risulta il 23° sbocco del settore per valore di export, ma sommata a Ucraina e Bielorussia sale al 18°, coprendo così l’1% del totale esportato di settore. Nel 2020 l’Italia risultava il primo fornitore per la Russia con una quota del 21,7%, al secondo posto la Cina con il 20,2%. Tra gli altri fornitori globali ci sono poi Thailandia, Francia e Stati Uniti. Gli effetti economici di un mondo che si divide in blocchi rischiano di pesare molto anche per la gioielleria made in Italy, tecnicamente si parla di rischio di “sostituzione”.
Merita ricordare ancora che gli acquisti di gioielli da parte dei turisti russi, in ogni area del mondo, sono difficilmente quantificabili ma rappresentavano una straordinaria voce di business per le aziende del settore. In definitiva, così come l’Italia tenterà di sostituire le forniture di gas provenienti dalla Russia, così il mercato russo potrebbe sostituire le merci italiane.
È una regola certa? Sicuramente no, normalmente chi vuole il made in Italy vuole comprare italiano e non “ci” sostituisce così facilmente.
Ma oltre alle esportazioni, anche per assemblare i gioielli entra in campo la Russia, visto che rappresenta una delle più importanti zone geografiche di estrazione di metalli preziosi e diamanti. Nel 2021 le importazioni di metalli preziosi sono ammontate a 890 milioni di euro, (500 milioni di solo palladio).
La Russia è il secondo fornitore di palladio per l’Italia e il terzo di platino.
Per l’oro è all’ottavo posto, mentre per l’argento all’undicesimo.

Pubblicità

Più visti

1

Attualità

26-04-2025

E tra le rette lettere l’arte

Visto 10.581 volte

2

Politica

23-04-2025

L’abdicAzione

Visto 10.245 volte

3

Attualità

23-04-2025

O Chioma O Morte

Visto 10.212 volte

4

Attualità

25-04-2025

ANPI orizzonti

Visto 10.025 volte

5

Politica

24-04-2025

Licenziato in tronco

Visto 9.979 volte

6

Attualità

24-04-2025

In Sole 24 Ore

Visto 9.949 volte

7

Attualità

28-04-2025

Bonifica istantanea

Visto 4.595 volte

8

Politica

28-04-2025

Calendimaggio

Visto 4.444 volte

9

Danza

27-04-2025

Dance Well: tra arte, salute e cambiamento

Visto 2.782 volte

10

Calcio

23-04-2025

Bassano, colpito e affondato

Visto 2.279 volte

1

Attualità

18-04-2025

Anna dei miracoli

Visto 20.705 volte

2

Attualità

21-04-2025

Sua Spontaneità

Visto 15.130 volte

3

Attualità

19-04-2025

Posa plastica

Visto 14.263 volte

4

Politica

03-04-2025

Senza PL sulla lingua

Visto 12.900 volte

5

Attualità

09-04-2025

Frutti di chiosco

Visto 12.345 volte

6

Politica

08-04-2025

Marco Tullio Pietrosante

Visto 12.157 volte

7

Attualità

01-04-2025

Saldi di primavera

Visto 11.800 volte

8

Politica

11-04-2025

I grandi assenti

Visto 10.999 volte

9

Politica

14-04-2025

Forza Italia Viva

Visto 10.697 volte

10

Attualità

31-03-2025

Cassata alla Bassanese

Visto 10.627 volte