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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Bassanonet.it

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Industria

Metalba, niente soldi per gli stipendi

Pubblicato il 15-04-2014
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Nel corso delle assemblee tenute tra le 13 e le 15 di oggi i lavoratori della Metalba hanno deciso per una iniziativa di sciopero “stanchi di una situazione - come informa il sindacalista Massimo Pantano della Fim Cisl - che si trascina da oltre 18 mesi e che vede l'azienda oggi essere interessata da Cassa integrazione straordinaria a rotazione”.
Nella giornata di domani è previsto un presidio dei cancelli aziendali in attesa di avere notizie su un possibile sblocco della situazione.
Pubblichiamo di seguito il comunicato unitario FIM e FIOM sullo stato di crisi dell'azienda bassanese:


COMUNICATO SINDACALE
FIM-CISL RSU METALBA FIOM-CGIL

I Lavoratori Metalba sono in sciopero per denunciare la grave situazione che si è venuta a creare in azienda

C’è lavoro ma non ci sono soldi per gli stipendi e per le materie prime.
Le banche non aprono le linee di credito mettendo l’azienda e i dipendenti in grave difficoltà, anche perché la proprietà ha sostituito la società di consulenza che aveva predisposto un piano di ristrutturazione e ad oggi non abbiamo certezze sulle prospettive produttive e finanziarie.
La situazione è oltremodo grave perché siamo di fronte ad un impresa che ha produzioni gradite dal mercato e che potrebbero permettere di lavorare di più e con più personale.
Il lungo braccio di ferro tra le 10 banche che finanziano il grande debito aziendale e la proprietà si protrae da oltre un anno e mezzo. Il risultato di tale scontro è la cassa integrazione straordinaria pur in presenza di una buona potenzialità di mercato.
In questo scontro rischiano di restare stritolati i lavoratori con le loro famiglie.
Parliamo di 185 dipendenti di cui 150 solo a Bassano, il resto a Longarone.
Per questi motivi dalle 22 di oggi la fabbrica è in sciopero e lo manterrà per tutta la giornata di domani 16 aprile 2014 con 8 ore di fermata per ogni turno di lavoro.

DIFENDIAMO IL NOSTRO POSTO DI LAVORO

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