Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Pubblicato il 19-12-2011
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Martedì 20 dicembre Natalino Balasso porta all’Antiruggine di Castelfranco un incontro di presentazione del suo lavoro L’idiota di Galilea. Il monologo teatrale musicato da Mario Brunello parla delle avventure di un Maestro e dei suoi discepoli, i fatti della buona novella sono narrati questa volta da un idiota, un idiota alla Dostoevskij. Il testo è costruito utilizzando un canovaccio di suggestioni nate dalla lettura di Vangeli gnostici, apocrifi, scritti filosofici dell’ambiente greco-romano e invenzioni favolistiche. Il protagonista non ha nulla dell’eroe, nulla di tragico, non ha nemmeno un nome, è un semplice piallatore che narra il suo incontro con un Maestro. Quando arrivò la buona novella, un messaggio che parlava di liberazione, subito al racconto tramandato si sostituì la mediazione dei testi scritti, quelli resi ufficiali. Accadde così che proprio gli schiavi, i diseredati, gli ultimi, proprio quelli a cui era rivolta la parola di speranza, furono tagliati fuori dalla comprensione del messaggio cristiano. Fino a pochi secoli fa la scrittura era prerogativa di una classe ricca e privilegiata, le sacre Scritture potevano essere lette e comprese da un numero irrisorio di persone e l'interpretazione del messaggio divino è rimasta nelle mani di una minoranza facoltosa, c'è sempre stato il bisogno di un Santo dei Santi che ne consentisse l'accesso. E gli umili? I semplici? Hanno dovuto farselo raccontare, e non c'era alternativa, dovevano fidarsi, allo stesso modo in cui dovevano fidarsi delle leggi che, si diceva, erano fatte a loro difesa. Dice Balasso: "... la religione è un pretesto per affrontare un tema che oserei definire "il" tema: allo schiavo analfabeta, la buona novella della liberazione scritta su un pezzo di carta la dovrà leggere qualcun altro”. L’appuntamento è per le ore 21 come sempre a ingresso responsabile.
Natalino Balasso