Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Pubblicato il 17-05-2011
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La tappa finale del viaggio nella criminalità degli Incontri senza censura approda mercoledì 18 maggio all’Hotel Palladio, in palinsesto una ricognizione tra le acque malsane inquinate dalla Mala del Brenta. La libreria La bassanese e l’omonima associazione culturale propongono una serata dedicata alla riflessione sulla criminalità seminata a sparo sul territorio e all’indagine sulla storia dei potenti, i signorotti che ne hanno tratto le decime. L’ospite della serata Monica Zornetta, giornalista e saggista - oggi collabora con il mensile Narcomafie e con la trasmissione Lucarelli racconta (Blunotte) con Carlo Lucarelli - presenta a Bassano il suo ultimo libro La resa. Ascesa, declino e “pentimento” di Felice Maniero edito da Baldini Castoldi Dalai. Appena uscito il libro, Marco Bernardi, organizzatore degli eventi culturali della libreria, ha chiesto a Monica Zornetta il perché di un libro su Maniero. La risposta dell’autrice: “Perché ho ritenuto fosse giunta l'ora di far sapere ai veneti, ma non solo, che questo signore, questo capomafia furbo, ambizioso e intelligente, probabilmente non sarebbe diventato così potente senza il provvidenziale soccorso dello Stato, senza i suoi favori, senza continui accordi e trattative”. Il boss della Mala del Brenta con la sua organizzazione criminale composta da diverse centinaia di uomini, ha tenuto in scacco il Nordest per un ventennio dagli anni ’70 con rapine miliardarie, evasioni spettacolari, sequestri di persona, omicidi, traffici di droga e di armi. All’epoca d’oro del regno di “Faccia d’angelo” è seguita una fase di declino. Dalla resa sono trascorsi sedici anni, contraddistinti da una fruttuosa collaborazione con lo Stato che gli ha consentito di tenere fuori dai processi famigliari e amici coinvolti e di mettere al sicuro parte dei beni accumulati durante il suo regno criminale. Oggi Felice Maniero è un uomo libero e un indaffarato imprenditore. La giornalista si chiede, di questa “resa”, quale sia il rendiconto e quali condizioni abbia comportato, soprattutto dalla parte dello Stato, si chiede in ultima analisi chi abbia sventolato davvero bandiera bianca. La sintesi forse può essere rappresentata da una foto storica che ritrae Maniero sorridente e dietro i rappresentanti della difesa dello Stato: lo sguardo del poliziotto alle sue spalle non è fiero come il suo, è molto più bello, più giusto, ma meno vittorioso. Non sono lontani i tempi della ridicola levata di scudi alla “rivelazione” di Roberto Saviano che la mafia opera e prospera qui al nord attraverso connivenze con la politica, la serata dà anche l’occasione di analizzare storicamente il fenomeno criminoso visto attraverso le vicende di uno dei suoi personaggi locali più emblematici. L’incontro sarà moderato dalla giornalista del Tg3 Veneto Lara Boccalon, le letture tratte dal libro sono affidate all’attore e regista della compagnia teatrale Il Carro di Trespi 2004 Stefano Boccuzzi, accompagnato alla chitarra da Francesco Venturin. Ingresso con tessera.
Felice Maniero