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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Lino Guanciale racconta Napoleone
Uno spettacolo tra storia e riflessione poetica sugli idoli, i padri, gli eroi…
Pubblicato il 28-07-2023
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Lunedì 31 luglio alle 21.20 al Teatro al Castello “Tito Gobbi”, l’amatissimo attore Lino Guanciale torna a Bassano, protagonista di “Napoleone. La morte di Dio”, uno spettacolo di Davide Sacco, che ricostruisce la figura dell’imperatore e dell’uomo Napoleone, e riflette sulla sua caduta. Un evento inserito nel cartellone di Operaestate Festival, il ricco programma estivo promosso dal Comune di Bassano insieme alle Città palcoscenico e realizzato grazie al contributo del Ministero della Cultura, la Regione del Veneto e la rete delle aziende inserite nel club Amici del Festival.
Lo spettacolo prende il via a Parigi, il 15 dicembre 1840. Sono passati vent'anni dalla morte di Napoleone, ma solo in questa freddissima giornata d'inverno viene concesso alle sue spoglie di tornare in patria e di essere tumulate a Les Invalides: è il momento in cui la Francia, per la prima volta, si confronta con la memoria di un imperatore e di un uomo che aveva segnato la storia di una nazione e di un'epoca.
Lino Guanciale
Tra la folla accorsa ad assistere al funerale, anche un giovane Victor Hugo, che sull’evento scriverà in un saggio denso e appassionato. I taccuini nei quali Hugo descriveva le cose più disparate e annotava episodi piccoli e insignificanti, anonimi incontri e i risvolti segreti della vita politica sono il vademecum necessario per capire il lungo, accidentato percorso di questa vita fortunata e fortunosa: l’adesione ai Borboni e all’Orléans fino al rifiuto del secondo impero di Napoleone III e all’esilio, infine la Comune. Chiamava Napoleone III «Napoleone il piccolo» per distinguerlo dal «grande», quel grande che, nel freddissimo inverno del 1840, vedeva - con commozione umana ma occhio attento e impietoso - ritornare a Parigi.
Taccuini interessanti da riscoprire, perché sono lo specchio dell’altra faccia di Hugo: quella di uno scrittore dotato di umiltà, l’umiltà che vuole seguire il percorso minuto della vita. E attraverso le parole di Hugo e le immagini di quell’ultimo viaggio si ricostruisce la figura di Napoleone, imperatore e uomo, l’«uomo che sfidò Dio», per dirla con le parole di Hugo. Quell’uomo che Jacques-Louis David definì “il suo eroe”, ammirato da Winston Churchill, idolatrato dagli italiani Foscolo, Monti e Manzoni. Le sue spoglie tornano a Parigi e l’incredibile accade: l’ombra di quest’uomo, accompagnato dai vecchi veterani, vicinissimi a morire, non si lascia piegare alle ragioni della propaganda ma ha ancora la forza di creare clamore ed entusiasmo popolare, e insieme paura e orrore.
Partendo dal testo di Victor Hugo, Davide Sacco costruisce un percorso polifonico sulla morte degli eroi, delle divinità, dei padri; uno spettacolo in cui Lino Guanciale interpreta un figlio che ha perso il padre, forse Napoleone, forse un Dio, forse solo un uomo. Tra la neve che scende e il freddo che avvolge il respiro, si affronta la perdita e la necessaria ricostruzione.
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