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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Teatro

La febbre di Amore

Domenica 17 luglio, al Castello degli Ezzelini, Operaestate Festival inaugura la sua sezione dedicata al teatro con il nuovo spettacolo di Roberto Latini e un omaggio a Canova

Pubblicato il 16-07-2022
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Rinascimento in bianco e nero

Domenica 17 luglio, al Teatro “Tito Gobbi” del Castello degli Ezzelini, Operaestate Festival inaugura la sua sezione dedicata al teatro con Venere e Adone: siamo della stessa mancanza di cui son fatti i sogni, il nuovo spettacolo di Roberto Latini.
L'appuntamento è inserito nel ricco cartellone del festival etico promosso dalla Città di Bassano del Grappa, le Città Palcoscenico e la Regione Veneto e sostenuto dal Ministero della Cultura, dall’Unione Europea e da aziende e Fondazioni “Amici del Festival”.
Roberto Latini, apprezzato attore, autore e regista che ha ricevuto molti premi prestigiosi (tra questi il Premio Sipario 2011, il Premio Ubu nel 2014 come Miglior Attore e il Premio della Critica nel 2015; nel 2017 gli è stato assegnato il Premio Ubu 2017 come Miglior Attore/Performer per lo spettacolo Cantico dei Cantici, approdato anche al Teatro Remondini) in questo momento di ripresa dell’attività teatrale nell’Era della pandemia sceglie di rivolgersi allo stesso argomento che scelse William Shakespeare quando Londra, infestata dalla peste, dovette chiudere i suoi teatri per evitare il diffondersi dell’epidemia: il mito di Venere e Adone.

Adone e Venere (particolare), di Antonio Canova

Afferma Latini: «Lo si potrebbe percepire come un “mito della primavera”, il mito della rinascita. Venere e Adone è la storia di ferite mortali, di baci sconfitti che non sanno, non riescono a farsi corazza, difesa. Anche Amore non può nulla. Anche Amore è incapace; è sfinito, è logoro, è vecchio. Sconfitto. Eppure, cadendo, fa un volo infinito». Un volo infinito che si traduce nella drammaturgia che prevede cinque variazioni in una carrellata di riferimenti ispirati al decimo libro del poema Metamorfosi, di Ovidio, che approdano in scena: da Shakespeare ad Antonio Canova, da Rubens a Tiziano al trio dei Carracci, attraversando il mito nell’arte della parola intrecciato a quello dell’immagine, accompagnati dalla sapiente arte teatrale del fondatore della compagnia Fortebraccio Teatro.
In caso di pioggia, lo spettacolo il cui inizio è fissato per le ore 21.20 si terrà al Teatro Remondini.
Per informazioni dettagliate: biglietteria Operaestate Festival, 35 tel. 0424524214: www.operaestate.it

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