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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Sui naufragi
In scena per B.Motion, mercoledì 28 agosto, Patruni e sutta e L’incidente è chiuso
Pubblicato il 29-08-2019
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In scena per B.Motion al Teatro Remondini, ieri sera mercoledì 28 agosto, Patruni e sutta - peripezie della libertà e dell’illibertà, sul palco quattro attori della compagnia siciliana “Carullo-Minasi” (Giuseppe Carullo, Cristiana Minasi, Gaspare Balsamo e Monia Alfieri) democraticamente spartiti in “padroni” e “sotto”.
Lo spettacolo ha preso spunto da L’isola degli schiavi , testo scritto per il teatro nel XVIII secolo da Pierre de Marivaux — l’epoca evocata dai costumi di scena — per parlare di un tema ancestrale: l’espressione del potere dell’uomo sull’altro uomo.
La rappresentazione ha giocato sull’idea del ribaltamento, seguendo l’idea del testo: nell’isola degli schiavi a comandare non sono più i padroni, ma allora gli schiavi diventano padroni, con annessi-connessi di rivalse e piccole vendette, e tutto riparte daccapo in un circolo vizioso che parla soprattutto dei meccanismi dell’autocoscienza e dell’autodeterminazione. Il gioco potrebbe proseguire all’infinito, prima sopra e poi sotto, a rimescolare le carte circostanze, arlecchinate o atti politici, a seconda. "Oggi così, domani chissà come?" Ci si chiede sul palco, come si conclude saggiamente che ogni volta e sempre lo cunto dipende da come lo cunti. Il Siciliano si mescola alla lingua nazionale e dà una connotazione speciale al racconto, che parla anche esplicitamente, al di là dei tanti riferimenti teorici e letterari, di sbarchi dopo la tempesta che ben conosciamo, generati e generatori a loro volta di nuove peripezie della libertà e dell’illibertà.
Gli attori della compagnia Carullo-Minasi al Teatro Remondini per B.Motion
Il secondo spettacolo della serata ha portato al Garage Nardini L’incidente è chiuso, lo studio di una co-produzione Operaestate festival a cura della compagnia di Faenza “Menoventi” — il lavoro si concluderà con la messa in scena de Il defunto odiava i pettegolezzi, tratto dal romanzo omonimo di Serena Vitale, edito per Adelphi. L’autrice si è occupata in un suo libro anche della morte di Puškin, altra storia tutta ombre, da oltrecortina, con al centro ancora la scomparsa prematura di un grandissimo letterato.
Sul palco, diretti da Gianni Farina, gli attori Mauro Milone a interpretare il poeta Vladimir Majakovskij, Consuelo Battiston-la donna futuristico/fosforescente e Federica Garavaglia, la donna n.1 o n.2 del poeta. La donna fosforescente fa pensare a un personaggio di “Il bagno”, dove Majakovskij parla dell'invenzione di una macchina del tempo che porta nel mondo nuovo del 2030 solo gli uomini migliori. È lei che interroga, indaga, scruta, estorce dichiarazioni a una sorta di Nora alla Ibsen. Compare e scompare anche Majakovskij, colpito al cuore più volte dalla pallottola assassina.
Chiarire le circostanze del suicidio di un poeta è intraprendere un viaggio nel surreale, di un poeta sovietico poi… Quando un altro grande poeta, Sergej Esenin, si suicidò, Majakovskij si arrabbiò molto e lo scrisse, successivamente dichiarò che comprendeva la resa. Uomini senza tana. Nella rappresentazione non si leva l’opera inquieta che ha fatto grande l’uomo di cui si guarda la dipartita, sarà probabilmente oggetto dello sviluppo progettuale.
Questa sera, la rassegna ha in programmazione alle ore 19 PLI, di Viktor Černický, al CSC Garage Nardini; alle ore 20.30 spazio agli artisti emergenti del teatro italiano individuati dal Premio Scenario 2019 con quattro progetti della selezione, tra i quali il vincitore Una vera tragedia, di Favaro/Bandini; infine Notte, di Camilla Monga, alle ore 22.30 al CSC Garage Nardini.
Per informazioni: biglietteria del Festival tel. 0424524214 (dal lunedì al sabato 9.30/12.30-15.30/18.30) - operaestate@comune.bassano.vi.it.
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