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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
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Nello spazio di Bowie
Chiuderà i battenti domani, domenica 13 gennaio, la mostra evento “David Bowie, Subterraneans”. Nel pomeriggio di oggi, un interessante convegno ha esplorato il lato oscuro dell'opera di Bowie
Pubblicato il 12-01-2019
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Chiuderà i battenti domani, domenica 13 gennaio, la mostra evento “David Bowie, Subterraneans”, dedicata al grande artista britannico e allestita per celebrare il 21° David Bowie Birthday Bash.
Nelle sale del Corpo di Guardia del Castello degli Ezzelini, l’associazione culturale “DB Blackstar” e Sound And Vision, oltre alle bellissime foto di Philippe Auliac, hanno allestito nell’esposizione dipinti e disegni iconici della pittrice londinese di origini italiane Sara Captain e alcune opere di legno e maiolica della scultrice torinese Maria Primolan.
Oggi, sabato 12 gennaio, un interessante convegno che ha visto impegnati come relatori due esperti, Adriano Conte Z. Ercolani, giornalista del Fatto Quotidiano e Flaviano Bosco, ha esplorato “Le relazioni artistiche tra il Duca Bianco e l’esoterismo da Space Oddity a Blackstar”.

da sx Flaviano Bosco con Adriano Ercolani nelle sale della mostra “David Bowie, Subterraneans”
I temi “corrispondenze” e “bellezza e mistero” sono state le chiavi d’accesso al mondo sempre pieno di incanto di David Bowie e della sua musica, temi dipanati in una conversazione ricca di riferimenti letterari, artistici e cinematografici che ha preso spunto dalla lettura di alcuni passi del libro L’arte magica, di André Breton; testi e parole di approfondimento hanno inquadrato senza scivoloni la complessità, il fondo magico, le implicazioni spirituali, la visione romantica, l’amore per il fantastico che hanno costellato la vita e la carriera di Bowie.
La storia della musica del Novecento e oltre, ma anche l’aspetto della contaminazione del genio di Bowie riguardante altri artisti e un’intera epoca ne affermano l’immortalità. Qualche approdo nella cronaca: parlando di Suspiria, del film in visione nelle sale (non bassanesi) diretto Tarantino, Ercolani ha confermato: «Il film sembra davvero ispirato a quella estetica e a quell’immaginario tipicamente unheimlich che è l’essenza del genio bowieano».
L’incontro è stato seguito dai racconti ricchi di aneddoti e di gratitudine di Philippe Auliac, fotografo collaboratore di Bowie che ha seguito l’artista per quarant’anni e che ha portato in mostra degli scatti d’autore che ritraggono il Duca Bianco in immagini inedite durante un suo soggiorno a Parigi corredate da fotografie che hanno come protagonisti diversi altri personaggi della sua “famiglia”, l’unica vera che può avere un artista.
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