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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Fare i conti con la storia
Presentato a Palazzo Roberti, in una giornata cittadina che ha avuto come protagonista la Storia, il nuovo libro di Paolo Mieli
Pubblicato il 02-12-2013
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Dopo essere intervenuto al Duomo di Santa Maria in Colle come ospite d’onore all’incontro di presentazione dell’opera “Storia di Bassano del Grappa” – una strenna di valore dedicata alla città – Paolo Mieli, aggiunti ai panni dello storico quelli del saggista, ha parlato sabato alla Libreria Palazzo Roberti del suo nuovo libro intitolato I conti con la storia. Per capire il nostro tempo.
Mieli ha scritto per «l’Espresso», «la Repubblica», ha diretto il «Corriere della Sera» e «La Stampa»; è alla presidenza della Rcs Libri; è stato curatore e conduttore di numerose rubriche a contenuto storico programmate dalla Rai ed è autore di saggi dedicati alla Storia e alle storie del nostro Paese. Il volume che ha presentato a Palazzo Roberti è appena uscito nelle librerie ed è edito da Rizzoli.
«Il filo conduttore che seguo nel libro – ha spiegato – è questo: l’umanità non è composta da buoni o da cattivi, la storia dell’uomo è complessa e votata al compromesso; bisogna avvicinarsi alla rilettura del passato con spirito critico e senza preconcetti; diffido del manuale di storia dove i conti tornano sempre, mi fa pensare a un’esigenza di semplificare che quasi mai è legittima e che spesso è rivelatrice della volontà di ridurre la storia a propaganda». I conti in realtà spesso non tornano, o sono conti della serva e di una serva molto miope talvolta.
Paolo Mieli
Le pagine del libro attraversano oltre due millenni. Sempre il fluire di tante storie e vicende umane in un racconto lineare deve essere guardato con sospetto – ha ricordato Mieli – vi si insinuano come se avessero valenza di fatti interpretazioni, errori di valutazione, omissioni e addirittura menzogne acclarate.
«Sono tante le insolvenze dei ragionamenti sulla Storia, la memoria collettiva è divisa. A volte, soprattutto nei momenti di crisi come quello che stiamo attraversando ora, è proprio necessario ritrovare una base comune da cui avventurarci nella ricerca del passato». Comprendere il passato inquadrandone al meglio luci e ombre è importante – ha aggiunto rivolto ai tre studenti che l’hanno intervistato in Libreria – perché consente di gettare luci meno fioche sugli scenari del futuro.
La conversazione è proseguita saltabeccando tra i secoli e tra figure storiche celebri seguendo le curiosità e le domande dei ragazzi e del pubblico che affollava il salone – tra gli spunti Mazzini, Giuda, Churchill, il fenomeno del colonialismo, l’Italia divisa e unita, Venezia e Bassano, il piccolo mondo politico italiano attuale.
L’invito di Mieli è stato ovunque un’esortazione all’approfondimento e allo studio senza voler vedere per forza tra le righe il bianco e il nero: abbassare l’intensità chiaroscurale rende più umani, meno monumentali e lapidari, e quindi non distanti, i profili che da sempre ci appartengono.
A conclusione dell’incontro Mieli ha augurato un buon lavoro al sindaco Stefano Cimatti e alla futura Amministrazione per il programma di iniziative che verranno realizzate in occasione dell’anniversario della Grande Guerra «un’occasione per la città di diventare una delle capitali delle celebrazioni e della memoria storica del Paese».
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