Proietti contro Chiellini e la conferma di Scaglia

È la settimana dei classe ’92. Filippo Scaglia e Mattia Proietti hanno motivi diversi per godere un po’ nonostante il cielo sul Bassano Virtus sia ancora annuvolato tendente al variabile. Il raggio di sole che rompe il grigio che accomuna entrambi è il primo punto conquistato nella loro carriera da professionisti, per giunta con addosso una maglia da titolare. Un pizzico di serenità che non può che aiutarli a crescere ulteriormente. Ma c’è dell’altro per cui sorridere: Mattia Proietti ha giocato titolare, unico ad aver disputato per intero i 90’ minuti del match, nell’amichevole che la Nazionale Under 20 di LegaPro ha disputato, perdendo 5 a 0, contro la Nazionale azzurra guidata da Cesare Prandelli. La partita ha dato anche l’occasione, tramite Proietti appunto, al monumentale difensore juventino Giorgio Chiellini, fresco reduce dello straordinario successo sul Milan, di omaggiare con una maglietta e sincera dedica all’ex maestro Osvaldo Jaconi. Il mister giallorosso ha infatti contribuito fortemente a formare il 20enne Chiellini ai tempi in cui il difensore bianconero militava nel Livorno.

L’erede di Pellizzer. L’altro a gioire in questa settimana ottobrina è Filippo Scaglia. Il centrale scuola Torino ha finalmente terminato una partita senza che la squadra avversaria avesse segnato un gol: “Riuscire a mantenere inviolata la nostra porta mi ha regalato una gioia ulteriore – sorride Scaglia –. Nella mia breve carriera non mi era mai capitato di partire così male ed, inoltre, anche se ti classifichi ultimo nel campionato Primavera non succede nulla perché non ci sono le retrocessioni. Non che a me piaccia perdere ma è evidente che lì le pressioni sono di tutt’altro tipo rispetto a quelle a cui si è sottoposti giocando in Prima Divisione. Vi assicuro che lo zero in classifica iniziava a darmi parecchio fastidio per questo la soddisfazione di uscire imbattuto e di non aver preso gol per la prima volta mi ha regalato grande carica”. Passare dal campionato Primavera alla Prima Divisione è abbastanza impegnativo: “Il campionato è completamente diverso rispetto a quello a cui ero abituato. Qui c’è molta più malizia, più agonismo, più carica. Non puoi distrarti un attimo, non puoi dar niente per scontato. In particolare gli attaccanti usano regolarmente i gomiti, l’entrata dura, il fisico. Se vuoi portare a casa le partite in C1 devi curare in modo maniacale qualsiasi dettaglio”. Del rientro in pianta stabile di Basso a destra e Porchia in mezzo il primo a beneficiarne è stato proprio Scaglia: “Quando il mister dice che abbiamo avuto qualche difficoltà perché in precampionato e nelle prime partite gente come Porchia e Basso sono rimasti fuori non accampa stupide scuse. In pratica mi sono trovato catapultato in una nuova realtà, con nuovi compagni senza essermi praticamente mai allenato insieme. Ora le cose vanno decisamente meglio, abbiamo affinato le intese i miei compagni, compreso Grillo che è sempre molto positivo, mi incitano e mi danno indicazioni anche durante le partite. E di conseguenza mi sento io stesso più tranquillo. Il momento più emozionante? Sicuramente l’esordio con il Lanciano. Nel momento dell’ingresso in campo il cuore mi batteva all’impazzata tanto che Riccardo (Bonetto ndr) se n’è accorto ed è venuto a rincuorarmi e spronarmi. E non credo di aver fatto male lì. Probabilmente la mia peggior partita è stata a Cremona dove, onestamente, avevamo anche di fronte gente di un certo calibro che giocava in una squadra che sta attraversando un ottimo momento”. Il primo bilancio per il difensore è più che positivo tanto vista anche la responsabilità di sostituire un grosso calibro come Pellizzer, pur non avendo un campionato professionistico da titolare alle spalle ed avendo due anni in meno rispetto a quanti ne aveva Michele all’inizio dello scorso campionato. Inoltre il difensore nativo di Torino è anche già andato in un paio di circostanze vicino al gol. Caratteristiche che evidentemente ha nel sangue: tralasciando l’ultima stagione dove è andato a rete una sola volta, sono ben 17 i gol messi a segno nelle tre stagioni precedenti. Un media niente male per un difensore, un’arma in più per la squadra di Osvaldo Jaconi.