Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Pubblicato il 25-09-2011
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Non è dato sapere quali siano i reali pensieri di Osvaldo Jaconi dopo il match con il Latina. Il tecnico si presenta in sala stampa e con grande signorilità si sottopone al fuoco incrociato dei cronisti. Per lui con oltre 700 panchine ufficiali tra i professionisti questa non è una situazione completamente nuova: “In questi casi si può parlare finché si vuole. Cercare tutte le spiegazioni del mondo. In realtà l’unica medicina è fare risultato. Oggi abbiamo preparato un certo tipo di gara, chiusi dietro, appunto per muovere la classifica. A parte l’occasione del rigore, che non può neanche definirsi occasione visto che è stata un rimpallo sul nostro Proietti e uno scivolone di Bonetto che era in anticipo, non abbiamo concesso nulla al Latina. Con tutto il loro possesso palla non avrebbero mai segnato. Invece gli episodi hanno castigato noi e premiato loro. In questo momento va così”. Il rammarico principale, rammarico a dir poco, è aver visto una quasi totale assenza di spirito di prendere il sopravvento una volta in superiorità numerica. Se l’atteggiamento era quello con un uomo in più come stupirsi della mancanza di reazione dopo il gol subito: “In questo momento avevamo bisogno di ritrovare fiducia, di muovere la classifica e sbloccarsi. Forse c’era la paura di fare il passo più lungo della gamba, di ricadere nella trappola di attaccare senza il dovuto equilibrio e poi venir puniti da un episodio. Non si è voluto forzare la mano proprio perché in questo periodo non ci gira bene. Per come stanno i ragazzi a livello psicologico questo non era il momento per fare qualcosa in più o i diverso da quello che sappiamo fare meglio neanche in 11 contro 10. Abbiamo bisogno di ritrovare fiducia e la fiducia si trova facendo le cose che riescono meglio”. Il cambio Iocolano per Gasparello in superiorità numerica è stato controverso. In una situazione del genere era meglio togliere uno dei quattro centrocampisti difensivi tipo Lorenzini: “Non ho potuto fare quel cambio perché Basso era ammonito e rischiava il rosso al prossimo fallo. Quindi era opportuno lasciare Lorenzini a dargli una mano”. Lapidario capitan Basso che esprime pochi concetti ma chiari. Troppa la delusione per la sconfitta per addentrarsi in discorsi tecnico/tattici: “Dobbiamo uscire da questo momento lavorando come matti. Trovare un risultato positivo è fondamentale, allora si potremmo dire la nostra”.
Il Comandante allarga le braccia. Al momento la sua posizione non è assolutamente in discussione (foto Roberto Bosca)