Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Pubblicato il 05-11-2010
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C’è una notizia bomba che giunge dall’ambiente giallorosso. Da ieri è ufficiale, Stefano Braghin sarà il Direttore Generale del Soccer Team fino al 2013. La firma sul contratto preparato da Stefano Rosso ha una portata monumentale: significa che è partito un progetto, che la Diesel si è impegnata ancora una volta in quest’avventura chiamata Bassano Calcio. E si sa, la Diesel non ha nel dna il solo desiderio di esserci, di partecipare, ma quella di puntare sempre al traguardo massimo. Che sia quest’anno o che sia il prossimo la formazione di Bassano del Grappa dirà la sua anche ai vertici della Prima Divisione, sarà una squadra competitiva e temuta, esattamente come lo è stata per quattro stagioni e mezza in C2. La bandiera giallorossa sventolerà alta, il marchio bassanese sarà sempre più esportato, conosciuto e rispettato.
Punto due: l’incarico è stato affidato a Stefano Braghin. Una scelta azzeccatissima perché il massimo dirigente, oltre ad indubbie e disconoscibili qualità, ha già maturato un anno di preziosa esperienza in sella alla società e potrà, fin da subito, dare maggior respiro ad un programma di crescita a tutto tondo (che contempla anche una grande attenzione nei confronti dei giovani in generale e del settore giovanile giallorosso in particolare). Inutile ribadire che senza questa firma tale progetto sarebbe stato immancabilmente monco. Inoltre, a cascata, anche Osvaldo Jaconi si legherà alla società. Il che sarebbe il terzo grande punto di forza di un cerchio che così si chiude in maniera esemplare.
Dario Venitucci è chiamato ad esprimere tutto il suo potenziale (foto Roberto Bosca)
Verso il Gubbio. Non se l’aspettava nemmeno lui. Mister Jaconi è ancora “commosso” per un Bassano che ha regolato la capolista Salernitana e inchiodato sul pari, in casa sua, l’Hellas Verona: “In effetti sarebbe stato più logico pronosticare l’acquisizione di punti a Bolzano o in casa con il Lumezzane piuttosto che contro due big come granata e gialloblù. Queste ultime partite hanno detto che sotto il profilo di approccio, intensità e ardore siamo vicini alla squadra che voglio vedere io. Ora dobbiamo migliorare il nostro rendimento anche su altre fasi delle nostre partite”. Gli incontri casalinghi con il Gubbio non sono storicamente mai nati sotto la buona stella per la squadra giallorossa. È ancora aperta la ferita dello scorso ottobre quando gli eugubini espugnarono il “Mercante” senza aver mai oltrepassato la linea di centrocampo per tutto il primo tempo in quella che fu l’ultima apparizione casalinga di Roselli. “Non so cosa sia successo in passato ma sono strasicuro che, dopo le due sconfitte consecutive con Spal e PergoCrema mister Torrente avrà spronato a dovere i suoi. Mi aspetto un Gubbio in cerca di rivincite”.
La formazione. La buona notizia è che Crocetti e Venitucci si sono allenati per tutta la settimana. In un colpo solo l’allenatore recupera due giocatori di grande levatura anche se dalla storia abbastanza differente. Infatti, mentre Crocetti, con i suoi 5 gol, è il marcatore principe della squadra, il buon Venitucci deve ancora imporsi secondo potenziale. La squalifica, pesantissima, di Mateos, gli dovrebbe spalancare le porte di una maglia da titolare ma non nei tre di centrocampo. Jaconi ci sta pensando da un po’ ed è ormai deciso ad investirlo del ruolo di trequartista. Personalità, capacità tecniche e balistiche non gli mancano: toccherà a lui dimostrare di meritarsi un posto in pianta stabile nell’undici titolare. Tra l’altro il suo contributo potrebbe risultare ancor più decisivo in una squadra che, per scelta, ha lasciato in soffitta parte della sua qualità: “Le esigenze attuali hanno determinato questa deriva – indica il coach giallorosso – ora siamo più compatti, quadrati, cattivi seppur a scapito di una certa qualità individuale e di gioco. Seguendo questo percorso abbiamo ottenuto punti importanti quindi sarebbe sciocco abbandonarlo per mere questioni estetiche. Non è detto, però, che più avanti le condizioni cambino e che anche noi torniamo sui nostri passi. La forza di una squadra è anche quella di saper leggere il momento e adattarsi di conseguenza in modo da essere più performanti e quindi competitivi”. Una grande arma finora è stata la duttilità (leggasi Beccia, Lorenzini, Niada, Basso e, molto probabilmente, Venitucci). La nota dolente è l’assenza dell’anima guerriera del centrocampo Mateos: “La squalifica di Marcelo pesa in effetti. In compenso però ritroviamo Basso che per noi finora è stato importantissimo. Si, la duttilità dei miei giocatori mi dà una possibilità di manovra decisamente ampia. Posso giostrare a piacimento certe situazioni, tamponare le emergenze, sfruttare al massimo certe opportunità. Ma non crediate sia così scontato ottenere certi risultati. Per questo devo ringraziare i miei ragazzi per la disponibilità che stanno dimostrando, sono davvero encomiabili”. L'unico dubbio ricade solo sul sostituto di Mateos come mezzala sinistra: il ballottaggio vede Niada con un piccolo vantaggio su Alessandro Beccia.