Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Pubblicato il 21-09-2010
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Andrea Basso da questa stagione indossa la fascia di capitano. E pare proprio che la nuova veste abbia sortito degli effetti estremamente benefici nel difensore di Montebelluna. Nuovo ruolo, nuove responsabilità e un Basso decisamente più grintoso e orgoglioso. È lui a metterci la faccia dopo lo scivolone esterno con il Monza.
Allora Andrea, il Bassano è incappato nell’ultimo di una serie impressionante di sbavature personali che stanno appesantendo tremendamente la nuova avventura in Prima divisione. Nel giudicare la gara sarebbe corretto mettere ben in evidenza che sarebbe difficile per chiunque giocare con tutta la spina dorsale (Porchia-Venitucci-La Grotteria) fuori uso. Eppure nel primo tempo il Bassano non ha patito per nulla andando anzi vicino al gol in un paio di circostanze.
“Purtroppo anche domenica abbiamo vissuto una gara fin troppo condizionata da un episodio e questa va ad aggiungersi ad altre tre partite. Ahinoi questo è un campionato che non ti concede tante possibilità di sbagliare. Resta il fatto che perdere una partita del genere dopo averla giocata almeno alla pari fa una rabbia atroce. E la rabbia è aumentata dalla consapevolezza di non aver mai prestato il fianco ad azioni pericolose. Anzi dirò di più: la sensazione che avevo dal campo era che difficilmente ci avrebbero fatto gol se non in una situazione particolare o da una palla da fermo”.
Andrea Basso non molla la presa (foto Roberto Bosca)
In questa circostanza non siete riusciti a mettere in piedi una reazione degna di nota allo svantaggio. È stato pagato lo scotto delle energie mentali spese nelle gare precedenti?
“E’ vero che siamo mancati un po’ sul piano caratteriale una volta subito il gol. È evidente che non tutte le domeniche possono essere uguali, non sempre è possibile mettere alle corde l’avversario per rimontare. Probabilmente ha ragione il mister quando domenica ha detto che a furia di subire mazzate alla lunga si paghi qualcosa. Ci voleva maggior forza d’urto anche se qualche occasione l’abbiamo creata anche nel secondo tempo”.
Le defezioni hanno indebolito la squadra. Lo stesso Jaconi non ha potuto dare un’impronta diversa a gara in corso vista la panchina corta.
“Noi eravamo senza alcuni giocatori importanti ma non deve diventare un comodo alibi. La verità è che la gara ce la siamo giocata assolutamente alla pari quindi non possiamo recriminare per le assenze. Chiaro con tutti i nostri giocatori di maggior qualità avremmo avuto qualche possibilità in più per vincere. Però, vedete, quando una partita si incanala in un certo modo, corre sui binari dell’equilibrio, bisogna quantomeno evitare qualsiasi situazione che ti possa portare a perderla. Invece siamo qui a commentare l’ennesimo episodio sfortunato ma che a questo punto non si può definire solo sfortuna. Evidentemente ci vuole ancora più attenzione in tutti i frangenti di gioco”.
Quanto è difficile rialzare la testa dopo una partita del genere? Anche considerando che gli avversari non erano trascendentali e la vittoria con il Sorrento poteva presagire, viste le prestazioni sempre positive, l’inizio di una certa continuità di risultati.
“In effetti quello che fa rosicare maggiormente è aver perso contro una squadra che non aveva niente più di noi. Ci siamo rialzati quando avevamo un punto in tre partite, non ci arrenderemo ora che siamo ultimi ma in buona compagnia (con il Verona ndr). Abbiamo già dimostrato di aver la forza d’animo per poter raddrizzare le situazioni difficili però, chiaramente, dobbiamo lavorare per migliorare sotto il punto di vista dell’attenzione. Se ci penso è pazzesco: in tutta la mia carriera non avevo mai visto regalare così tanti gol in partite così ravvicinate! Quando questi episodi cesseranno sono certo che anche i risultati inizieranno a sorriderci”.