Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Pubblicato il 25-05-2010
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Eccolo l’ennesimo colpo di coda, che non ti aspetti, dal quinto campionato consecutivo tra i professionisti del Bassano. Gian Antonio Bertoncello, per anni guida dei Fedelissimi, rimette il suo mandato in seno allo storico gruppo del tifo giallorosso. Un attimo di sgomento ha attraversato i partecipanti accorsi in gran numero nella sede del gruppo alpini di San Giuseppe presso la Caserma “San Zeno”. La commozione è papabile tra i presenti, dopo numerose “battaglie” ricche di gioie e delusioni termina l’avventura del loro battistrada. Ma, come ogni passaggio di consegne che si rispetti, anche questo prende il via ricordando quanto di buono raccolto in un’avventura lunga 14 anni: “Tra i vari momenti vissuti in questi anni – inizia Bertoncello – ricordiamo con affetto la vittoriosa trasferta a Rovigo nell’ultimo anno in serie D e le gloriose trasferte di Ferrara e Reggio Emilia (cinque pullman, più uno dei “Boys”, e mezzi propri che hanno portato nella curva ospiti dello stadio “Giglio”oltre 600 tifosi giallorossi ). O le sconfitte amare, come i playoff persi con il Lecco. Ma il tutto vissuto all’insegna della sportività e di condivisione di gioie e delusioni insieme ai ragazzi della squadra”. E sta proprio lì il punto più dolente, sicuramente più dolente dei mancati risultati: “È proprio quella genuinità – lamenta Bertoncello – che ora non c’è più. Alla squadra, a parte qualcuno, non importa granché dei nostri sforzi. In tanti anni abbiamo sempre fatto del nostro meglio per creare un clima amichevole, abbiamo trattato tutti i ragazzi arrivati qui come dei figli, incoraggiandoli e mai deprimendoli anche quando le cose non andavano per il verso giusto. È questo il calcio che intendiamo, è questo l’esempio che vogliamo dare ai nostri giovani. Il Terzo Tempo ha preso vita proprio da questi ideali di rispetto, amicizia, cordialità, ospitalità, anche verso i tifosi avversari. E questo spirito è stato capito e apprezzato all’esterno, e questa soddisfazione non ce la può levare nessuno, mentre dall’interno giungono segnali quasi opposti”.
Continua la sua disamina l’ormai ex leader dei “Fedelissimi”: “Noi siamo i primi a dire che il compito principale dei tifosi si manifesta durante la partita con l’incitamento vocale. Però credo anche che ognuno debba fare la sua parte, secondo l’indole di ciascuno. Noi come “Fedelissimi” sappiamo di aver dato il massimo, con impegno, a volte anche con fatica, per trasmettere la nostra passione, coinvolgere la gente, aiutare qualsiasi tifoso abbia avuto delle proposte per migliorare il tifo giallorosso. In questo momento io faccio un passo indietro, lascio anche l’incarico di speaker, avrò più tempo per la mia famiglia che in questi anni mi ha sempre appoggiato, e certe volte sopportato, nell’inseguire la mia passione più grande. Certamente è un passaggio anche difficile ma anche necessario per dar spazio alle nuove leve. Ma ci tengo a sottolineare che il gruppo dei “Fedelissimi” non si scioglierà, anzi. Durante la riunione dell’altra sera ho visto grande determinazione in tutti i componenti, che colgo l’occasione per ingraziare per l’affetto dimostratomi, e per l’attaccamento verso quello che abbiamo fatto e stiamo facendo”.
Gian Antonio Bertoncello (in basso) festeggiato dai "suoi" Fedelissimi