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Marco Polo
Giornalista
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La formazione di D’Angelo deve ritrovare l’equilibrio perduto. Il rientro di Fabbro adesso è fondamentale, dietro rinetra Bizzotto, forse Formiconi. Intanto a dispensare ottimismo ci pensa il capocannoniere giallorosso Grandolfo
Pubblicato il 01-12-2016
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Francesco Grandolfo è, insieme a Michel Fabbro, la sorpresa più consistente del Bassano versione 2016/2017. La punta pugliese, come il collega friulano, è l’emblema di come nel calcio le cose possano cambiare in fretta se si ha la capacità, la concentrazione e la bravura di farsi trovare pronti. Riavvolgiamo il nastro di un paio di mesi: la coppia che appariva più solida e ben assortita per guidare l’attacco giallorosso, anche sulla base di quanto visto in Coppa Italia, era assolutamente composta da Maistrello e Rantier. Ricordiamo per gli smemorandi che Tommy ha siglato 3 gol nelle prime cinque gare ufficiali (Fidelis Andria, Avellino, Teramo). A dirla tutta, Grandolfo negli allenamenti estivi, in quel di Pove del Grappa, risaltava più per gli errori sottoporta che per i gol da spellarsi le mani dagli applausi. Cosa è accaduto in seguito? Presto detto. Maistrello si è quasi rotto un dito del piede liberando la casella del centravanti, D’Angelo ha optato per un cambio di modulo che favorisce il gioco palla a terra, spesso nello stretto, piuttosto che i traversoni e Francesco da Bari non ha mollato niente fino a diventare il capocannoniere della squadra con 7 gol, come Minesso, ma senza lo straccio di un calcio di rigore. Escalation fantastica condita da prestazioni di primo livello. Non è un caso che anche contro la Feralpi, dopo la ricomposizione della coppia Grandolfo-Fabbro il BV sia riuscito a produrre tra le giocate d’attacco più piacevoli, con l’eccezione dell’azione che ha portato Crialese al gol. Più passa il tempo e più siamo persuasi che sarebbe bastata la non espulsione di Falzerano – anche senza rigore a favore – per tingere di giallorosso anche lo scontro diretto con la formazione degli ex Asta, Staiti e Davì. E se questa consapevolezza si fonda su fatti concreti, contro la Maceratese non ci sono dubbi, è corretto asserire che l’involuzione dei giallorossi riguarda esclusivamente i risultati, non le prestazioni. Secondo vuoi è più facile riemergere da una crisi di risultati o da una di prestazioni? Il quesito è stato indirettamente posto a Grandolfo, nelle dichiarazioni rilasciate all’Ufficio Stampa del Soccer Team: «Purtroppo è un periodo che gli episodi ci condannano in maniera negativa, come accaduto con la Feralpisalò. Noi siamo tranquilli, siamo un gruppo equilibrato e unito: non ci siamo mai montati la testa quando vincevamo, non ci avviliamo ora. Tuttavia riuscire a conquistare i tre punti a Parma ci darebbe un'ulteriore spinta morale per affrontare al meglio le due gare della prossima settimana. Come ci dice sempre il mister dobbiamo giocare sfruttando le nostre qualità e caratteristiche, abbiamo dei giocatori bravi in fase offensiva ed è giusto fare leva su questa nostra abilità».
Attenzione in difesa. Un altro fatto non casuale è che l’abbandono della vetta sia coincisa con un’involuzione del la capacità di difendere con rabbia. I due gol dell’AlbinoLeffe, i due gol sugli sviluppi di un corner contro Macerata e Salò, il primo gol della Feralpi a difesa schierata. È anche vero che nelle ultime giornate si è pagato un dazio elevatissimo a infortuni e squalifiche, al Tardini stavolta mancherà Falzerano. Però se non si alza di nuovo il livello della concentrazione, se non si dà una sterzata in fase difensiva sarà dura risalire in classifica. Il test contro il Parma di Calaiò, Nocciolini ed Evacuo potrà dire molto anche su questo aspetto.

Francesco Grandolfo e Tommy Maistrello contro l Feralpi (foto Claudia Casarotto)
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