Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 07-09-2011
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“Sui binari della Valsugana è stata un’altra mattinata di passione. Il treno delle 8,29 da Bassano del Grappa è stato soppresso di punto in bianco e quello successivo è arrivato a destinazione con un certo ritardo. Senza parlare della gente in piedi e degli spazi vitali ridotti al minimo”.
A raccontare la storia dell’ennesimo disservizio su rotaia è il consigliere regionale vicentino del Pdl Costantino Toniolo, che da qualche mese accanto al capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale Dario Bond sta raccogliendo le proteste dei pendolari veneti, costretti spesso ad autentici tour de force per arrivare nei luoghi di studio o di lavoro.
“Questa mattina - riferisce il consigliere regionale - la corsa Bassano-Venezia delle 8,29 è stata soppressa senza nessun preavviso. Decine di viaggiatori sono rimasti a terra in attesa del treno successivo delle 9,09 che, partito a sua volta in ritardo, è arrivato in Laguna alle dieci e mezza passate dopo aver caricato decine di passeggeri - chi furioso, chi rassegnato - in tutte le stazioni della tratta. Questo significa che chi è partito alle 5,59 da Trento confidando nella coincidenza a Bassano è arrivato a Venezia con quattro ore e mezza di viaggio sulle spalle. Sono tempi ingiustificati e ingiustificabili, vere e proprie odissee quotidiane”.
Ennesimo treno soppresso oggi alla stazione di Bassano (foto Alessandro Tich)
“Diventa difficile giustificare ritardi sempre più frequenti e apparentemente senza una spiegazione - afferma ancora Toniolo -. Alcuni signori si sono sentiti rispondere dal capostazione che semplicemente il treno non c’era fisicamente. Mi chiedo: ma dove era finito? Possibile che un treno sparisca dall’oggi al domani? Non ce ne sono a sufficienza? Servirebbero risposte meno evasive. Io, dal canto mio, continuerò a dare voce a chi quotidianamente deve fare i conti con un servizio sempre più scadente e troppo spesso non ha nemmeno spiegazioni plausibili”.