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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

“Un'ordinanza corretta. Ma l'educazione parte da casa”

Baristi d'accordo sulle nuove regole per il consumo di alcolici imposte dal Comune. Il presidente Ferronato: “Saremo sempre più vigili”

Pubblicato il 31-05-2010
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Brassaï. L’occhio di Parigi

L'ordinanza del Comune sui limiti di distanza e di assembramento per il consumo di bevande alcoliche mette i baristi d'accordo. La conferma arriva dalla diretta voce di tre esponenti della categoria, tutti esercenti del centro storico.
“La nostra categoria - afferma Tiziano Ferronato, presidente mandamentale dei gestori dei pubblici esercizi e titolare del locale “Sotto la Torre” - ha recepito il messaggio, giusto e corretto, per una buona educazione. Il maleducato è un problema anche per le nostre attività. E' un problema che riguarda soprattutto i fine settimana, ma non tutti i ragazzi sono dei maleducati. Se ci sono mille ragazzi in piazza e 20 di loro si comportano male, disturbano gli altri 980. Per noi è anche un bene dal punto di vista educativo. Siamo favorevoli al provvedimento e noi saremo sempre più vigili. Resta il problema dei servizi pubblici, che in città mancano. Anche all'ora di chiusura se qualcuno ci chiede di usare il bagno noi non gli diciamo mai di no, ma per garantire il decoro servono più servizi igienici.”
“Sono felice per strada intrapresa con il Comune - commenta a Bassanonet Edoardo Miotti, gestore del “Leon Bar” - per fare in modo che i pochi maleducati intraprendano un percorso positivo. E' un peccato vedere scene disgustose ma è anche importante non dequalificare la clientela bassanese e far capire la scelta che è stata fatta. Già tanto è stato fatto dai gestori dei bar, ma è un problema che non è risolvibile una pacca sulla spalla. L'educazione parte da casa.”

Edoardo Miotti, Alessandro Villari e Tiziano Ferronato

“La prima mossa - ci dice Alessandro Villari, gestore dei “Why Not?” - deve essere fatta dalla gente, che deve recepire questo messaggio diretto a loro. Noi gestori dei pubblici esercizi abbiamo tutto il nostro interesse che questa cosa venga messa in pratica, con le dovute maniere. Basta una buona parola, se l'intervento è troppo fiscale la gente reagisce all'opposto.”

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