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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
I gloriosi anni 80
Passato e futuro: nell’ottantesimo anniversario dell’Eccidio del Grappa, oggi la cerimonia commemorativa. L’importanza della presenza dei giovani
Pubblicato il 26-09-2024
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Il 26 settembre 1944 è stata la pagina più nera della storia di Bassano del secolo scorso e forse non solo di quello.
Lo sappiamo bene il perché e non serve rigirare il coltello nella ferita ripercorrendo i misfatti che accaddero quel giorno.
Ma lo sappiamo bene noi che nel Novecento eravamo già al mondo. Diversa è invece la percezione delle generazioni nate nel terzo millennio, distanti fortunatamente per loro dal ricordo ravvicinato o direttamente tramandato dai genitori di quella tragedia avvenuta esattamente 80 anni fa.

Foto Alessandro Tich
Per questo oggi i ragazzi e le ragazze degli istituti scolastici bassanesi sono i principali destinatari della cerimonia commemorativa dell’Eccidio del Grappa, che non è una semplice celebrazione annuale ma un rito sacro della tradizione cittadina.
Programma della cerimonia come da consolidato copione: Santa Messa nella chiesa di San Francesco, deposizione di una corona d’alloro al Monumento dei Caduti e quindi arrivo in corteo in viale dei Martiri per l’Onore ai Caduti e la deposizione di una corona d’alloro alla lapide dedicata ai Martiri della Libertà.
Sono i gloriosi anni 80 da quel supremo sacrificio di tante giovani vite nel nome di quella libertà grazie alla quale posso scrivere questo articolo.
Non è retorica, è semplice constatazione della realtà.
La presenza delle giovani generazioni alla celebrazione, anche se resa possibile per obbligo scolastico, infonde in tutto ciò una ventata di aria fresca.
Dispiace però constatare che se non ci fossero questi ragazzi e ragazze confluiti in massa con i loro insegnanti all’appuntamento celebrativo - al di là del consueto stuolo di autorità civili e militari e della altrettanto abituale partecipazione delle associazioni combattentistiche, d’arma e del volontariato - sarebbero presenti pochi altri cittadini.
È dunque merito di questo ricambio generazionale se la cerimonia di viale dei Martiri non imbocca ancora il viale del tramonto.
Si tratta insomma di una sana invasione di adolescenti che ovviamente partecipano alla commemorazione con lo spirito della loro età.
Anche con qualche caso di strappo alle regole del cerimoniale: chi col casco della moto in mano, chi col telefonino segretamente connesso e chi preso dai solenni morsi della fame.
Uno di loro, colto dal mio radar in via Barbieri in mezzo al corteo di ritorno dal viale dei Martiri alla chiesa di San Francesco dove si sarebbero tenuti gli interventi ufficiali, sta addentando infatti con gusto un bel paninazzo per merenda.
Strepitoso. Sono quei dettagli che sdrammatizzano la rigida ufficialità del protocollo.
All’inizio della commemorazione in chiesa lo studente dell’IIS Scotton Adriano Cappellari, vincitore nella scorsa primavera del premio rivolto alle scuole “Bassano Medaglia d’Oro al Valore Militare”, legge la motivazione dell’assegnazione della Medaglia alla Città di Bassano del Grappa per meriti nella guerra di Liberazione.
Tutti i suoi coetanei seduti sui banchi si alzano in piedi, assieme al resto del pubblico, ed è un bel momento di rispetto del futuro nei confronti del passato.
Seguono l’intervento del sindaco Nicola Finco e il discorso ufficiale, affidato quest’anno alla professoressa Monica Fioravanzo, docente di Storia Contemporanea all’Università di Padova.
Sono i momenti salienti di una lezione di storia in presa diretta, rivolta in primo luogo a tutti questi studenti che oggi non hanno udito il suono della campanella, ma della campana della Torre Civica.
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