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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Politica

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Strascichi pandemici a Palazzo: una mozione per il prossimo consiglio comunale di Ilaria Brunelli in tema di green pass per le visite ai pazienti in Ospedale e agli ospiti nelle RSA squarcia la maggioranza

Pubblicato il 08-11-2022
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Breve e obbligatoria premessa cronistica.
Fino al prossimo 31 dicembre la certificazione verde Covid-19 (alias green pass) è ancora richiesta per alcune specifiche situazioni in ambito sanitario.
Tra queste, come specifica a chiare lettere il sito istituzionale del DCG, Sistema informativo nazionale per l’emissione, il rilascio e la verifica di certificazioni verdi Covid-19 (dgc.gov.it), “l’accesso dei visitatori ai reparti di degenza delle strutture ospedaliere, alle strutture residenziali, socioassistenziali, socio-sanitarie e hospice”.

Foto Alessandro Tich - archivio Bassanonet

Per visitare i pazienti in Ospedale e gli ospiti nelle RSA bisogna essere quindi ancora muniti di green pass (nella versione “super”, ossia dopo il vaccino o la guarigione o dopo un tampone con esito negativo) ma a questo punto manca ormai solamente poco più di un mese e mezzo alla scadenza di tale obbligo, dopo la quale le visite nelle strutture interessate torneranno finalmente senza restrizioni.

Eppure Ilaria Brunelli, capogruppo in maggioranza della civica #PavanSindaco, vuole anticipare i tempi. E lo fa come prima firmataria di una mozione protocollata al punto 3 dell’ordine del giorno, subito dopo le interrogazioni e le interpellanze, del prossimo consiglio comunale di giovedì 10 novembre ed avente ad oggetto: “Abolizione immediata delle restrizioni all’accesso di familiari e visitatori presso Ospedali e RSA in base al possesso di certificazioni verdi Covid-19”.
Non è la prima volta - come ben saprete se siete nostri assidui lettori - che la Brunelli interviene sulla tematica, sia negli atti pubblici del consiglio comunale che soprattutto nelle esternazioni private della sua iper attività sui social.
Come consigliera comunale lo ha già fatto ancora lo scorso 24 marzo, in vista dell’abolizione dell’obbligo del green pass per la maggior parte delle situazioni fino allora previste con decorrenza dal 1 maggio 2022, giorno decretato dal governo per la cessazione dello stato di emergenza.
In quel mentre la Brunelli fu la prima firmataria di una mozione consiliare che “lanciava un monito al governo” con la richiesta di abolizione del green pass a partire dal 1 aprile e cioè da un mese prima della scadenza prevista. Anche qui per anticipare i tempi.
Non so quanto quella prima mozione brunelliana abbia fatto tremare le stanze di Palazzo Chigi: fatto sta che proprio il 24 marzo 2022 - con apposito decreto legge e prima della seduta del consiglio comunale a Bassano - il governo Draghi ha disposto la cessazione anticipata dello stato di emergenza al 1 aprile e non è stato un Pesce.
Tu chiamale, se vuoi, coincidenze.
Quella mozione della capogruppo di #PavanSindaco è diventata pertanto obsoleta seduta stante. Ma come è accaduto nelle altre occasioni in cui la paladina No Pass del Bassanese è intervenuta sulla questione, è stata necessaria e sufficiente a suscitare un inevitabile clamore mediatico.
Quella mozione, oltretutto, godeva dell’appoggio di buona parte della maggioranza: l’atto consiliare, oltre alla Brunelli come prima firmataria, recava anche le firme dei tre consiglieri Roberto Gerin (capogruppo Lega), Gianluca Pietrosante (#PavanSindaco) e Lucia Fincato (Forza Italia-Cittadini di Bassano).
Questa volta, a fronte della nuova data-limite per l’obbligo del green pass in ambienti sanitari e socioassistenziali, la stessa Brunelli rilancia. Ma le cose, in seno alla coalizione che sostiene l’amministrazione Pavan, non stanno più così.

Fonti dirette della maggioranza Pavan riferiscono infatti che la nuova mozione della capogruppo di #PavanSindaco abbia suscitato un autentico vespaio all’interno della maggioranza stessa.
La Brunelli avrebbe redatto e protocollato il documento di sua iniziativa, senza un preventivo confronto con il resto della coalizione. In più - e questo è un dettaglio politico significativo - la mozione reca le firme di due soli consiglieri ovvero di due soli capigruppo di maggioranza su quattro: appunto Ilaria Brunelli e Marina Bizzotto, che è la capogruppo di Impegno per Bassano e quindi di sé stessa.
Ma cosa chiede, nella fattispecie, la mozione in discussione giovedì sera?
Se approvato, il documento impegna sindaco e giunta a “chiedere al governo di valutare urgentemente il decadimento dell’obbligo del green pass per l’accesso di familiari e visitatori a strutture di cura e degenza”.
Tre le motivazioni addotte vi sono, tra le altre, “l’importanza degli aspetti affettivi nel processo di guarigione o assistenza di un paziente” e “l’impatto negativo di solitudine e
isolamento su umore e facoltà intellettive, in particolare negli istituti di lungodegenza come hospice e RSA”.
Sembra che rispetto alla prima versione del testo sia stata comunque elaborata una proposta di emendamento che “ammorbidisce”, in qualche modo, alcuni passaggi.
Tuttavia il documento non sarà affrontato dalla coalizione di centrodestra a cuor leggero.
Uno dei maggiori freni alla presa in carico della questione è costituito dall’incertezza che nel caso di un eventuale contagio all’interno di un reparto ospedaliero o di una Casa di Riposo prima della scadenza governativa del 31 dicembre - sempre che il nuovo governo riceva e “accolga” la richiesta di Bassano - qualcuno possa addossare la responsabilità del fatto, non solo politica, a chi ha deciso di votare a favore della mozione.
Staremo a vedere: attualmente sull’argomento la maggioranza è squarciata e la Brunelli - a parte qualche consigliere che voterà presumibilmente a favore - si trova di fatto isolata ma in politica gli antefatti valgono per quello che sono e quando si arriva al momento del voto può ancora succedere tutto e il contrario di tutto.
Comunque sia e comunque vada, la nuova mozione di Ilaria Brunelli fa presagire ancora una volta un sicuro riscontro dal punto di vista mediatico, con interventi social collegati.
Se sarà approvata, farà infatti e inevitabilmente notizia.
Se sarà invece respinta con i voti contrari anche dai banchi della maggioranza, come potrebbe benissimo accadere, farà ancora più notizia.

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