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Alessandro Tich
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Depennato
Lettera aperta di Andrea Cunico Jegary al sindaco Pavan e al Comitato Ponte Vecchio di Bassano Monumento Nazionale: “Chiamare Ponte degli Alpini il Monumento Nazionale è un falso in comunicazione”
Pubblicato il 30-06-2022
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Rieccoci qua: a parlare nuovamente del Ponte dai tanti nomi. Che si declinano fondamentalmente in cinque versioni diverse.
Classica: Ponte di Bassano. Storica: Ponte Vecchio. Ufficiale (e poi capirete il perché): Ponte Vecchio di Bassano, che è poi l’unione delle prime due. Patriottica: Ponte degli Alpini. Inconsueta (il che la dice lunga sulla nostra scarsa capacità di raccontare e promuovere al mondo i tesori che abbiamo): Ponte di Palladio.
Finché si chiacchiera tra amici, una versione vale l’altra. Ma quando si entra nel campo degli atti ufficiali, ecco che casca il palco.
Foto: Dario V.
Accade infatti che martedì 5 luglio, alle ore 17.30, è in programma Sul Ponte Che Si Chiama Come Preferite Voi la celebrazione del terzo anniversario del riconoscimento del Ponte medesimo a Monumento Nazionale, a seguito dell’apposita legge n. 65 del 5 luglio 2019 approvata dal parlamento italiano. Per l’occasione il Ponte sarà illuminato con le luci del tricolore, in onore alla legge che “ne riconosce e sancisce ufficialmente il valore simbolico ed identitario, certificandone la sua rilevanza a livello nazionale”.
Così sta scritto nella lettera formale che il sindaco Elena Pavan ha trasmesso a tutti i portatori di interesse (avrei voluto scrivere la mia adorata parola stakeholders, ma non lo faccio) per invitarli partecipare alla cerimonia.
Ma - attenzione, attenzione - nella stessa lettera il sindaco di Bassano scrive che l’invito viene esteso “al fine di celebrare il terzo anniversario della promulgazione, da parte del Parlamento, della legge che definisce il manufatto palladiano “Monumento Nazionale” riconoscendolo come “Ponte Vecchio detto anche Ponte degli Alpini”.”
Apriti Ponte. Andrea Cunico Jegary, già componente della triade dei Tre Tenori promotori del Tavolo di Marketing Territoriale “Territori del Brenta”, a seguito della lettera d’invito di cui è stato uno dei destinatari ha trasmesso oggi una lettera aperta - e inoltrata quindi anche alla stampa - al sindaco Pavan e al Comitato Ponte Vecchio di Bassano del Grappa Monumento Nazionale. Nel suo intervento, Cunico Jegary sottolinea come la legge nazionale non faccia alcun cenno alla denominazione “Ponte degli Alpini” e che pertanto, come leggerete, scrivere “Ponte Vecchio detto anche Ponte degli Alpini” rappresenta “un falso in comunicazione” e “una corruzione arbitraria del nome ufficiale attribuito dalla legge citata”.
Sì dunque alle celebrazioni per il terzo anniversario dell’importante riconoscimento, ma niente penne nere nel nome ufficiale del Ponte. Depennato.
LETTERA APERTA
AL SINDACO DI BASSANO
Avv. Elena Pavan
AL COMITATO PONTE VECCHIO DI BASSANO DEL GRAPPA MONUMENTO NAZIONALE
Vladimiro Riva, Luca Maria Chenet, Roberto Astuni, Andrea Cunico Jegary, Massimo Vallotto, Jacopo Poli, Giorgio Tassotti, Giandomenico Cortese
Oggetto: tutela identità monumento nazionale «Ponte Vecchio di Bassano»
Egregi,
il Ponte Vecchio di Bassano è stato dichiarato monumento nazionale dal Capo dello Stato con Legge 5 luglio 2019, l’art.1 è così formulato:
1. Il Ponte Vecchio in Bassano del Grappa, nella provincia di Vicenza, detto «Ponte Vecchio di Bassano», è dichiarato monumento nazionale. La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica Italiana.
È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
Si tratta di un risultato importante, partecipato, raggiunto con costanza grazie ad un lungo percorso avviato fin dal 2014. Per questo impegno civile i componenti del Comitato sono stati onorati con un attestato di riconoscenza.
In questi giorni riceviamo dal Sindaco l’invito a partecipare il 5 luglio prossimo a delle celebrazioni pubbliche che includeranno, testuale:
il terzo anniversario dalla promulgazione, da parte del Parlamento, della Legge che definisce il manufatto palladiano sul Brenta ”Monumento Nazionale” riconoscendolo come “Ponte Vecchio detto anche Ponte degli Alpini”(…).
A titolo personale desidero qui richiamare l’attenzione su un falso in comunicazione.
Inequivocabilmente “Ponte Vecchio detto anche Ponte degli Alpini”, qui come già accade nella targa posta sul monumento stesso, rappresenta una corruzione arbitraria del nome ufficiale attribuito dalla legge citata. La corruzione contravviene all’obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge delle Stato.
Preciso che questa mia iniziativa ha carattere bonario, non è suggerita da pregiudizio verso gli Alpini, io stesso lo sono e nutro massimo rispetto per la memoria. Altrettanto credo vada rispettata una legge, siamo in democrazia, se emergesse in futuro un volere diverso il Parlamento può valutare, modificarla.
Rivolgo infine l’invito al Comitato a confermarsi il riconosciuto garante morale della tutela di questo nostro straordinario patrimonio di architettura, icona europea di arte, storia medioevale, appartenenza.
Cordialmente
Andrea Cunico Jegary
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