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Alessandro TichAlessandro Tich
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Politica

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Dimissioni Marin e defezioni eccellenti: l’ex assessore leghista Tamara Bizzotto rompe il silenzio con un post sulla pagina Facebook di Bassanonet. “Dal sindaco Pavan nessun rispetto nei confronti dei bassanesi e della sottoscritta”

Pubblicato il 09-09-2022
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Non è ancora disponibile a farsi intervistare, ritiene che non sia il momento.
È un atteggiamento comprensibile e in quanto tale da rispettare.
Eppure Tamara Bizzotto ha rotto il silenzio.

L’ex assessore della giunta Pavan Tamara Bizzotto (archivio Bassanonet)

L’ex assessore leghista alla Sicurezza e al Decoro e Arredo Urbano della giunta Pavan, defenestrata dal sindaco l’11 novembre 2020, aveva rilasciato le sue ultime dichiarazioni alla stampa il giorno seguente al suo siluramento. Da allora non si è più vista né più sentita, avendo mantenuto una linea di totale distacco dalla vita pubblica e politica cittadina.
Evidentemente il suo tacere, motivato dal grande scorno subito come amministratrice comunale, ha continuato a riempire il vaso della pazienza fino a che non è sopraggiunta la classica goccia che lo ha fatto traboccare. E dopo quasi due anni Tamara Bizzotto si è rifatta sentire, anche se per iscritto.
La goccia di cui all’oggetto è rappresentata dalle dimissioni di Roberto Marin.
E in particolare dalla lettera aperta pubblicata da Bassanonet e trasmessa a Marin dal consigliere comunale di #PavanSindaco Antonio Guglielmini in reazione al noto comunicato stampa con cui l’ormai ex vicesindaco aveva ripercorso le premesse ed espresso le motivazioni della sua clamorosa decisione.
Mercoledì scorso - come ben sapete, viste anche le oltre 11.200 letture registrate nel momento in cui ora sto scrivendo - ho pubblicato la lettera aperta di Guglielmini nell’articolo intitolato “L’Architetto del Grillo”. Ed ecco che, nello spazio dei commenti all’articolo sulla pagina Facebook di Bassanonet, trovi il post che non ti aspetti.
Autore: Tamara Bizzotto.
C’è un passaggio della lettera aperta del consigliere di maggioranza che ha provocato la rottura del silenzio dell’ex assessore ed è il seguente:
“Nel momento in cui ci viene democraticamente assegnata dai cittadini una carica elettiva, questa a mio avviso dovrebbe essere onorata con responsabilità fino alla fine del mandato ricevuto, ognuno con i propri ruoli, nel rispetto verso chi ci ha scelto, nel rispetto verso l’intero gruppo di maggioranza che ha avuto il nobile mandato di amministrare insieme la nostra Città...”
“Belle parole Antonio, concordo sull'onore, sul senso di responsabilità, il nobile mandato ed il rispetto per chi ci ha scelto - replica e scrive Tamara Bizzotto nel suo commento -. A questo punto però non posso esimermi dal formulare una domanda: il rispetto per la carica conferita dai cittadini con il loro voto ed il rispetto per chi ci ha scelto, è un rispetto a seconda dei casi o vale per tutti?”
“Mi pare che il Sindaco Pavan non abbia avuto alcun rispetto nei confronti dei bassanesi e della sottoscritta quando ha mentito circa le sue intenzioni e mi ha revocato le deleghe che avevo in qualità di assessore - continua il post dell’ex esponente di giunta -. Incarico che, ricordo, ho ottenuto dopo una costante presenza e lavoro in Consiglio Comunale, tra i banchi dell'opposizione, durata 10 anni e grazie a 522 bassanesi che mi avevano accordato la loro fiducia, scrivendo il mio nome sulla scheda elettorale.”
“Alle elezioni del 2019 fra tutti i candidati, quelli che hanno ottenuto più consensi sono stati, in ordine, l'ex sindaco Poletto (715 voti), Roberto Marin (698 voti) e la sottoscritta (522 voti) - conclude il commento della Bizzotto -. Numeri che hanno un peso: gli attuali assessori hanno raccolto 158 -188 - 237 - 295 - 332 voti. I due esponenti della maggioranza di centrodestra più votati dai bassanesi sono fuori dalla Giunta e dal Consiglio Comunale. La fiducia non va mai tradita ed il rispetto non può essere a senso unico!”.

Fin qui l’intervento social dell’ex assessore nonché candidato più votato della Lega nel 2019.
A questo punto devo tuttavia aggiungere io un necessario chiarimento.
Non ero d’accordo con Tamara Bizzotto, né tantomeno lei si è concordata con me, non l’ho sentita prima di scrivere e l’ultima volta che l’ho incontrata come giornalista risale all’ormai lontano 12 novembre 2020, nel Day After del suo “licenziamento” ad opera del sindaco Pavan.
Ma ai lettori più attenti non sarà sfuggita la circostanza di come le parole da lei espresse nel post combacino con le considerazioni pubblicate nel mio editoriale “Impressioni di Settembre”, ad analisi e commento delle dimissioni del vicesindaco Marin.
Ho scritto e pubblicato l’articolo di fondo successivamente al pezzo dedicato a Guglielmini, ma senza aver già visto il post della Bizzotto nella pagina Facebook del nostro portale.
Ebbene: nella parte conclusiva dell’editoriale dedicata all’aspetto del consenso personale conferito dagli elettori, ho proprio sottolineato la stessa cosa. E cioè che “l’attuale coalizione di centrodestra ha perso per strada e con due diverse modalità, nel corso della legislatura, i suoi due esponenti più votati nel 2019”.
Due storie diverse nella costruzione dell’epilogo (Marin si è dimesso mentre alla Bizzotto sono state tolte le deleghe) ma accomunate da una dinamica di progressivo isolamento subìto e denunciato da entrambi al termine delle rispettive esperienze in giunta comunale.
Ho affermato inoltre che con le due fuoriuscite di Roberto Marin e di Tamara Bizzotto, al netto delle cause che le hanno generate, “il centrodestra ha gettato dal colabrodo i voti di 1220 cittadini bassanesi”.
“È il concetto di rappresentanza che viene soverchiato dalla ragion di Stato comunale o, se preferite, dalla voce del padrone in politica” è stato il mio commento al riguardo, che anche in questa sede ribadisco e confermo.
Come ho già scritto, in conferenza stampa il sindaco Elena Pavan e la sua giunta hanno fatto quadrato per rimarcare lo spirito di squadra, la comunione di intenti e l’intenzione di continuare a portare avanti gli obiettivi di mandato, bollando e sminuendo di fatto le dimissioni del vicesindaco come uno spiacevole incidente di percorso.
Ma il clima sotterraneo non è dei più piacevoli mentre a seguito del caso Marin si è persino riaperto un vecchio conto in sospeso, portando Tamara Bizzotto ad uscire all’improvviso dalla sua riservatezza.
Morale della favola? Tutto in ordine e niente a post.

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