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Girano le pale

Direzione unica dei musei di Bassano e Possagno, bando sospeso per il nuovo direttore del Museo. Duro comunicato del Circolo di Bassano di Fratelli d'Italia sulle “politiche culturali (quasi inesistenti) della città”

Pubblicato il 04-01-2020
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Elena Pavan

Dunque, les jeux sont faits. Come riportato nell'articolo precedente, la Fondazione Canova di Possagno ha ufficializzato le nomine del nuovo Comitato di Studio che dovrà provvedere all'attuazione del programma scientifico e culturale dell'istituto possagnese in vista degli Anniversari Canoviani del 2022. Nomine nell'ambito delle quali Chiara Casarin non figura ancora nel ruolo di “direttrice” della Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno, come già comunicato urbi et orbi dalla medesima, ma di coordinatrice del neo costituito Comitato di Studio medesimo.
Sulla asserita “direzione unica” dei musei di Bassano e di Possagno ma anche sul bando di selezione, sospeso dall'amministrazione Pavan, per la nomina del nuovo direttore dei Musei Civici di Bassano del Grappa e più in generale sulle politiche culturali della nostra città, interviene oggi duramente il Circolo Territoriale di Bassano del Grappa di Fratelli d'Italia, tramite un comunicato stampa trasmesso in redazione dal segretario Nicola Giangregorio e dal referente per la Cultura Gianluca Pietrosante, che pubblichiamo di seguito:

L'ombra di un elicottero militare sorvola i gessi di Canova a Possagno. Video installazione dell'artista Giuseppe Vigolo (foto Alessandro Tich)

COMUNICATO STAMPA

Il Circolo bassanese di Fratelli d’Italia si esprime in merito alle ultime novità che riguardano le politiche culturali (politiche quasi inesistenti) della città, attraverso il segretario Nicola Giangregorio e il referente culturale provinciale Gianluca Pietrosante.
“Assistiamo ad una politica culturale che parrebbe assente, senza una progettazione a medio e lungo termine. Anche sul piano turistico c'è da preoccuparsi: le serrande di esercizi commerciali che rappresentano la storia e l'identità del nostro centro storico stanno chiudendo. Ha ragione il Presidente dei commercianti a dichiarare che l'offerta della città ha perso di qualità: questo è dovuto anche ad una assente offerta turistica concreta che possa attrarre le persone, pur consapevoli della pesante eredità lasciata in questo campo dalla precedente Amministrazione. Le uniche idee e piccole realizzazioni culturali dell’attuale assessore alla Cultura bassanese sono quelle già proposte e attuate dalla Giunta Poletto. È triste dover constatare ciò, visto che il centro destra potrebbe esprimere una offerta culturale di qualità, volta a contrastare l'egemonia culturale della sinistra.” Continuano Giangregorio e Pietrosante: “Vogliamo cambiare anche noi, ma lo slogan “Si CAMBIA”, tanto professato e osannato, tarda ad attuarsi. E questo lo si evince dall’ostentazione di voler puntare a tutti i costi su Chiara Casarin, la quale è fresca di nomina per quanto concerne la direzione del museo canoviano, succeduta al Prof. Guderzo. Chiara Casarin, a cui vanno i nostri auguri per il suo prossimo impegno alla Gypsotheca nella speranza che possa eguagliare il suo predecessore, ha rappresentato a tutti gli effetti una espressione politica della precedente amministrazione: come ribadito precedentemente, siamo stupiti che per lei la Giunta Pavan si sia inventata l’attuale “ruolo non ruolo” che ricopre al Museo Civico di Bassano, la cui situazione attuale, come detto di recente dalla Prof.ssa Ericani, è surreale.”
Concludono i due referenti: “Noi siamo fermamente convinti che una direzione unica per due musei importanti quanto prestigiosi come quelli di Possagno e Bassano svilisca prima o poi l’identità propria a discapito di uno dei due: è naturale. Auspichiamo una collaborazione con i Comuni di forte attrazione turistica del territorio, cui Bassano dev’essere “punto di riferimento”, come d'altronde è stato steso nel programma elettorale. Una sinergia tra Possagno, Castelfranco, Cittadella, Marostica e anche Vicenza, valorizzando storia e geni locali, ma ribadiamo con le proprie identità peculiari.
Ci auguriamo che nel prossimo bando per la gestione del Museo bassanese si prendano in considerazione candidature di nomi prestigiosi e competenti, visto che nei mesi precedenti sono state ignorate persone con esperienza nel settore. Questo sì che sarebbe un bel segnale di cambiamento.”

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