Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
1 Sep 2025 10:02
1 Sep 2025 09:59
31 Aug 2025 23:15
31 Aug 2025 22:05
31 Aug 2025 18:56
31 Aug 2025 18:49
1 Sep 2025 10:01
31 Aug 2025 17:36
31 Aug 2025 19:43
31 Aug 2025 19:07
31 Aug 2025 21:07
31 Aug 2025 20:20
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 21-05-2019
Visto 3.281 volte
Oro benon: un altro lavoratore infedele è stato sgamato e dovrà adesso fare i conti con la giustizia. Ma individuarlo non è stato semplice: ci sono voluti pazienti controlli e appostamenti dei Carabinieri di Bassano del Grappa per coglierlo sul fatto.
La vicenda riguarda una azienda orafa, la DIBI Spa ubicata in via Grande a Cassola, dove stavano accadendo cose strane. In particolare, il titolare aveva notato diversi ammanchi di oro nel tempo, e non pochi: a suo dire, negli ultimi vent'anni avrebbe perso metallo prezioso per oltre un milione di euro.
I primi sospetti dell'imprenditore orafo erano ricaduti sui macchinari, pensando ad una lavorazione non efficiente dell’oro che portava a perderne parte durante i processi produttivi. Per tali motivi aveva recentemente provveduto ad una corposa riorganizzazione degli impianti, con un costoso intervento di acquisto e ristrutturazione. Gli ammanchi, tuttavia, continuavano a verificarsi. Per questo motivo nel luglio 2018 il titolare ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri, manifestando la sua difficoltà e chiedendo aiuto, arrivando a sospettare dei propri dipendenti.
Sono quindi passati all'azione gli uomini del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bassano, comandato dal lgt. Antonio Bellanova. I militari hanno passato al setaccio l'impresa e i dipendenti, non riscontrando tuttavia ad una prima analisi soggetti con precedenti, pregiudizi o tendenze tali da poter indurre a sospettarne.
Ma la tenacia investigativa dei Carabinieri si è confermata ancora una volta.
Si è passati infatti successivamente, con la collaborazione dello stesso titolare, ad una approfondita attività di osservazione e monitoraggio. La quale, a metà dello scorso settembre, ha portato all'esito sperato. E ciò è accaduto quando un operaio in uscita dall'azienda è stato bloccato e trovato in possesso, a seguito di perquisizione, di un lingottino d'oro del peso di circa 150 grammi. La successiva perquisizione nell'abitazione del lavoratore ha permesso di rinvenire ulteriore oro per un controvalore di circa 80000 euro, oltre ad una carabina calibro 22 alterata poiché provvista di silenziatore.
Si è scoperto quindi che il dipendente, addetto alla fusione dell’oro, ne sottraeva una parte sostituendolo con dell’argento prelevato sempre dalla ditta. Il soggetto è stato pertanto denunciato per furto aggravato dal mezzo fraudolento e per detenzione di arma alterata.
Nell'occasione i Carabinieri della Compagnia di Bassano del Grappa, comandata dal cap. Adriano Fabio Castellari, ricordano di rivolgersi sempre alle Forze dell'Ordine per casi simili, evitando la tentazione di giustizia “fai da te”. “Nessuna situazione - comunicano dal Comando di via Emiliani - verrà sottovalutata.”