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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Papa Lanzinger

Il direttore del MuSe di Trento benedice il progetto del Polo Santa Chiara. E sigla un accordo col Comune di Bassano, in vista della nascita del Polo Museale, per la messa a sistema delle rispettive risorse culturali e territoriali

Pubblicato il 10-04-2017
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Il dottor Michele Lanzinger ha un cognome che sembra quasi quello di un Papa tedesco. La sua Santa Sede è il MuSe: il Museo delle Scienze di Trento, altresì noto come “il museo dei record”, di cui è il direttore. Una media di oltre 500mila visitatori all'anno, 90mila dei quali hanno dichiarato di aver visitato anche gli altri musei del capoluogo trentino, per un “effetto volano” che rende la diffusione territoriale della scienza e della cultura sempre più alla portata del grande pubblico. Un modello vincente da seguire e, possibilmente, anche con cui collaborare.
È quello che ha fatto l'Amministrazione comunale di Bassano del Grappa, che in vista della nascita del futuro Polo Museale Santa Chiara ha siglato un accordo di partenariato con il MuSe per la messa a sistema delle rispettive risorse culturali e territoriali.
L'accordo prevede una collaborazione continuativa tra il Comune e il Museo delle Scienze allo scopo di definire “dei piani e delle azioni strategiche condivise di valorizzazione del proprio patrimonio culturale naturalistico”. Secondo tre principali linee di intervento.

La direttrice dei Musei Civici di Bassano Chiara Casarin, il sindaco Riccardo Poletto e il direttore del MuSe di Trento Michele Lanzinger (foto Alessandro Tich)

La prima riguarda “l'ottimizzazione del progetto espositivo e museale del costituendo Museo di Storia Naturale di Bassano del Grappa, ivi compresa la proposta di un'adeguata ipotesi gestionale”. La seconda si riferisce all'“ideazione e realizzazione di progetti culturali relativi ai rispettivi patrimoni culturali e naturalistici ,atti a generare anche dei flussi turistici tra le due realtà”. Terzo, ma non ultimo, obiettivo: “la definizione di piani di comunicazione e promozionali, sinergici tra i due musei, per elevare l'attrattività dei rispettivi siti”.
L'aspetto interessante dell'accordo è che non deve attendere il taglio del nastro del primo stralcio del Polo Santa Chiara, attualmente in costruzione e destinato a dare spazio al nuovo Museo di Storia Naturale, per diventare operativo.
La collaborazione, infatti, parte già da oggi. Non a caso, prima della conferenza stampa convocata in municipio per l'annuncio ufficiale della raggiunta partnership, il direttore del MuSe Lanzinger e la direttrice dei Musei Civici di Bassano Chiara Casarin si sono incontrati, e confrontati, per due ore. Dando già inizio a un filo diretto che da qui in avanti metterà in reciproca sinergia le strutture dei due enti museali. Confermata anche dalla presenza, all'incontro con i giornalisti, della responsabile della Sezione Naturalistica del Museo Civico di Bassano Magda Biasiolo e della referente per la progettazione europea del MuSe di Trento Laura Eccel.
Lanzinger e il sindaco Riccardo Poletto si conoscono già dal settembre 2015, quando il Museo dell'Automobile Bonfanti Vimar - destinato al secondo stralcio del Polo Santa Chiara - organizzò la celebre trasferta al Museo delle Scienze di Trento, riservata agli amministratori bassanesi e alla stampa al seguito, per presentarne il modello gestionale applicabile anche al futuro complesso museale della nostra città.
Allora il sindaco di Bassano aveva altri progetti per la testa: il Santa Chiara, nei piani dell'Amministrazione, doveva soccombere - dirottando allo scopo il contributo di Fondazione Cariverona - per fare posto, in un altro luogo della città, al nuovo Teatro Civico. Poi le cose, come noto, sono cambiate. Arrivando all'accordo ufficiale presentato oggi.
“Il Santa Chiara è un progetto molto ambizioso, ma è partito senza un progetto di allestimento - dichiara nell'occasione Riccardo Poletto -. Ci siamo relazionati col MuSe grazie ai contatti della Fondazione Luca e nel 2016 ci sono stati i primi scambi. In giunta abbiamo quindi deliberato la manifestazione d'interesse per intrattenere col Museo delle Scienze di Trento un rapporto continuato. Perché il MuSe? Perché quando devi trovare dei partner, devi scegliere i migliori e i più vicini.”
“Non saremo in competizione con gli altri poli museali del Triveneto - aggiunge il sindaco -. L'alleanza non ha il senso di fare doppioni. Il Santa Chiara sarà complementare all'asse museale naturalistico che già esiste. Col MuSe attiviamo una collaborazione a 360 gradi nella forma di un accordo di partenariato vero e proprio.”
“L'accordo - afferma la direttrice dei Musei Civici di Bassano Chiara Casarin - ha il vantaggio di essere il momento di partenza condiviso dei due poli museali per la creazione di una rete interregionale di taglio culturale. A prescindere dalla durata del cantiere, il partenariato è attivo fin da subito per confrontarci e riflettere su come i due istituti possono elaborare un programma di collaborazione e sostegno reciproco per la condivisione del nostro grande patrimonio.”
“Io credo - prosegue la dottoressa Casarin - che un progetto culturale vincente sia quello di avere una visione. Il Santa Chiara già in nuce esprime queste potenzialità di collaborazione in campo naturalistico e partiamo da un terreno molto fertile. Il progetto culturale dovrà partire dal territorio e dal confronto con la gente. Prima di pensare all'architettura e all'allestimento della struttura, lavoreremo su quello che c'è dietro.”
“L'accordo ci permette di fare una riflessione più ampia - sottolinea Michele Lanzinger -. Non è sufficiente per un museo avere delle belle vetrine, deve essere concepito in un contesto inclusivo per crescere in conoscenza e consapevolezza. Qui i modelli saranno diversi perché la società è diversa. Va costruito un percorso culturale che metta insieme il locale e il globale, a partire dal “genius loci” che deve emergere. La ricerca va messa in relazione con lo spirito del luogo. Da qui va poi progettato anche il piano economico.”
“I musei nascono perché diventano soggetti di sviluppo locale - aggiunge il direttore del MuSe -. Non vanno pensati solo per l'indotto turistico, ma per il benessere e la cittadinanza attiva della comunità. Fare sviluppo non è solo crescita economica.”
Il primo passo, come concordano i due direttori, sarà quello “di una comunicazione condivisa e anche di qualche evento programmato insieme”. Per fare il quale “non abbiamo bisogno del Polo Museale”. E quando il Polo alla fine nascerà, dovrà svolgere primariamente il ruolo, come sostiene Chiara Casarin, “di un centro di ricerca e di pensiero per lasciare una traccia a chi verrà domani”.
“Non c'è serata al MuSe in cui non ci sia qualche incontro di associazioni o aziende - rimarca il direttore della struttura trentina -. Va costruita una rete di connessione con la cittadinanza. I musei dovono sempre più diventare un hub di professionalità, lavoro e territorio. Non necessariamente il sindaco di Bassano deve chiedersi quante persone a tempo indeterminato dovranno essere impegnate al Santa Chiara, trovando invece le regole affinché le istituzioni di tipo culturale e i professionisti della cultura qui trovino il loro punto di incontro.”
Le ruspe all'ex caserma Cimerle Ferrari continuano a scavare e il cantiere andrà avanti ancora per un bel po'. Ma il “concept” culturale e gestionale del Polo Museale e del futuro Museo di Storia Naturale, da costruire progressivamente assieme al MuSe, sta già diventando realtà. E Papa Lanzinger dà la sua benedizione.

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