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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Se 36mila euro vi sembran pochi

A proposito della somma stanziata dal Comune di Bassano per il compenso (più rimborso spese) al maestro fotografo Mimmo Jodice, protagonista della mostra “Jodice Canova” al Museo Civico

Pubblicato il 03-02-2014
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Premessa n.1: in questa sede non vogliamo fare la morale a nessuno.
I grandi professionisti, riconosciuti come tali, vanno adeguatamente ricompensati nel momento in cui, a fronte di una prestazione richiesta, presentano regolare fattura. Che cosa si intenda poi per “adeguatamente” dipende da diversi e variabili fattori nel rapporto tra costi e benefici: ma comunque, nella misura ritenuta opportuna, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare.
Premessa n.2: pur trattandosi di soldi pubblici - in questi tristi chiari di luna per le casse municipali, dove anche il mille euro ha il suo perché - non stiamo parlando di cifre utilizzate a scapito di altre voci o priorità del bilancio comunale, essendo state attinte da un apposito contributo di 150mila euro della Fondazione Cariverona concesso al Comune di Bassano del Grappa per la realizzazione di progetti nel settore “Arte, Attività e Beni Culturali”.

Alcune opere fotografiche di Mimmo Jodice esposte alla mostra "Jodice Canova" al Museo Civico (foto Alessandro Tich)

Sgombrato il campo da possibili dietrologie, riteniamo comunque utile segnalare ai nostri lettori la non indifferente entità della somma stanziata dall'Amministrazione comunale per le spettanze del maestro fotografo Mimmo Jodice, protagonista della mostra fotografica “Jodice Canova” al Museo Civico: circa 36mila euro (35.880 per la precisione): di cui 33.880 euro Iva compresa di compenso professionale e 2.000 a titolo di rimborso spese.
Una questione che va affrontata serenamente e alla luce del sole: anche perché si tratta di dati pubblici, rintracciabili da chiunque sul sito internet del Comune di Bassano dove è pubblicata la relativa determinazione dirigenziale della dirigente Giuliana Ericani n. 01032 del 26.7.2013 (www.bassanodelgrappa.gov.it/Il-Comune/Amministrazione-Trasparente/Sovvenzioni-contributi-sussidi-vantaggi-economici/Atti-di-concessione/Domenico-Jodice-PIVA-CF-JDCDNC34C24F839Z).
Un argomento che va inoltre giornalisticamente analizzato proprio dal punto di vista del rapporto tra costi e benefici, a fronte dei numeri non certo esaltanti - nonostante l'alta qualità dei contenuti e l'eccellente nome, soprattutto per gli addetti ai lavori, dell'autore - del riscontro di pubblico della mostra, inserita nel grande calderone di Bassano Fotografia 13 e prorogata dalla precedente scadenza del 19 gennaio fino al 23 marzo 2014.
Per chi non lo sapesse: Mimmo Jodice, napoletano, è uno dei nomi di riferimento della fotografia italiana contemporanea e il suo curriculum artistico nazionale ed internazionale è di quelli con la “C” maiuscola. Al Museo Civico sono esposte 47 riproduzioni digitali di altrettante sue fotografie scattate nel 1992 nei maggiori musei del mondo, che ritraggono a grandezza naturale le sculture di Antonio Canova.
A cosa è finalizzata la cifra stanziata dal Comune? Alla “acquisizione di servizi e diritti” in relazione alla mostra medesima.
Nel “pacchetto” delle competenze riconosciute all'autore sono comprese l'ideazione della mostra in collaborazione con la direzione del Museo Civico, la riproduzione delle opere e la collaborazione nell'allestimento della mostra.
In più ci sono anche il noleggio delle 47 opere “per l'organizzazione, a carico del Comune, di altre edizioni della mostra in Italia e all'estero dal 2014 sino al dicembre 2018” e la cessione al Comune di Bassano dei diritti di riproduzione “di massimo 10 delle 47 opere esposte in mostra” per la realizzazione di materiali promozionali, scientifici, gadget e quant'altro.
Per tali prestazioni e concessioni - come si legge nel documento comunale - il maestro (anche se agli inizi si vociferava di cifre anche maggiori) ha chiesto un compenso di 28.000 euro. Più Iva, all'epoca ancora al 21%, fanno appunto 33.880 euro. A cui si aggiungono 2000 euro di importo massimo lordo di rimborso “delle spese di vitto/alloggio/trasporto sostenute dal medesimo in relazione alla supervisione delle opere per la mostra, all'allestimento, all'inaugurazione della medesima”. Totale: 35.880. L'importo complessivo è dichiarato “congruo” dalla dirigente di settore “in relazione alla indiscussa statura artistica del fotografo”.
Con i seguenti dichiarati benefici in previsione: “Il noleggio a titolo oneroso della mostra ideata da parte del Comune di Bassano del Grappa, nonché lo sfruttamento dei diritti di riproduzione delle foto di Jodice per l'oggettistica museale da porre in vendita presso i punti vendita delle mostre, entrambi per la durata di cinque anni, possono generare introiti per il museo oltre che costituire forme di promozione del patrimonio museale civico.”
Non solo: i servizi e i diritti di Jodice sono stati acquisiti dal Comune di Bassano per “affidamento diretto”, procedura che consente all'ente pubblico di stipulare contratti di appalto “senza previa pubblicazione del bando di gara” qualora “per ragioni di natura tecnica o artistica, ovvero attinenti alla tutela di diritti esclusivi, il contratto possa essere affidato unicamente ad un operatore economico determinato”. Requisito che, secondo la determinazione dirigenziale, corrisponde in toto e senza alternativa alcuna al fotografo napoletano: “Tali prestazioni hanno natura decisamente specialistica in quanto attinenti al campo delle arti e sono acquisibili unicamente dal maestro Jodice.”
Morale della favola: tra i fornitori del Comune di Bassano del Grappa c'è anche il caposcuola dello scatto che 22 anni fa ebbe l'ingegnosa idea di realizzare una campagna fotografica sui marmi di Canova, di cui ancora oggi, evidentemente, gode i benefici.
Riguardo invece ai benefici del Comune, è tutto quanto ancora da verificare se è vero che, nonostante l'auspicato richiamo della mostra fotografica inaugurata lo scorso settembre e rivolta espressamente al grande pubblico, nel 2013 i visitatori del Museo Civico - come emerso dalla relazione della direttrice Ericani alla cerimonia di San Bassiano - sono calati del 10% rispetto all'anno precedente. E' un dato di fatto su cui riflettere, benché sul risultato totale abbia pesato la chiusura forzata di quasi tre mesi del Museo nella prima parte dell'anno per i lavori di ristrutturazione al piano terra.
La verifica sull'efficacia del rapporto tra le uscite e le entrate correlate a “Jodice Canova”, oltretutto, dovrà essere spalmata in cinque anni: periodo nel quale il Museo di Bassano, come abbiamo visto, è intenzionato a replicare il format espositivo in altre sedi in Italia e all'estero. Si tratta dunque di un progetto, per usare un termine fotografico, che ha un tempo di esposizione molto lungo.
Tutto ciò predetto, cari lettori, vi rivolgo alla fine la fatidica domanda: per un'operazione del genere 36mila euro vi sembran pochi?

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