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Quando una serie è più efficace della realtà
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Una Chiara esposizione
Il battesimo del fuoco alla cerimonia di San Bassiano della direttrice dei Musei Civici Chiara Casarin. Che conquista agli occhi della città un'apertura di credito che non potrà e non dovrà deludere
Pubblicato il 20-01-2017
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“Vi racconto tre storie. Tre parole chiave, che hanno segnato i miei primi cinque mesi qui. E che guardano al futuro.”
Già dalle prime parole del discorso, si comprende al volo che il linguaggio dei Musei Civici di Bassano è cambiato. Tutta un'altra cosa rispetto al recente passato. Ci vuole poco, in realtà, ad essere più comunicativi e mediaticamente più interessanti della precedente direzione museale. Anche se, a fare confronti, si rischia di sparare sulla Croce Rossa. Ma la nuova direttrice dei Musei Chiara Casarin fa capire subito di che pasta è fatta, a cominciare dallo stile di presentazione delle attività presenti e future della struttura che è stata chiamata a guidare fino al termine dell'attuale Amministrazione.

L'intervento della direttrice Casarin in sala Da Ponte (foto Alessandro Tich)
Accoglienza, interesse e visione
L'occasione per dimostrarlo è il suo battesimo del fuoco, in sala Da Ponte, alla cerimonia di San Bassiano: il momento in cui, parlando sul palco, hai gli occhi della città puntati su di te. Un appuntamento a cui la dirigente di via Museo arriva con i primi cambiamenti e risultati portati in cascina. A partire proprio dalla comunicazione: e scusate se è poco.
“Abbiamo innanzitutto creato e organizzato - afferma - un ufficio comunicazione interno al Museo che abbia lo scopo di interessare, informare, divulgare, contattare e far sapere a tutti voi quali sono le attività, le news e i 'must see' del momento.” “Abbiamo pensato a come poter attirare l'interesse chi è troppo lontano, chi non ci conosce, chi non può muoversi - aggiunge - e stiamo ultimando la realizzazione di un sito internet che illustri chiaramente chi siamo, cosa facciamo, cosa abbiamo e dove vogliamo andare. Un biglietto da visita, il primo passo verso di noi per chi deve ancora scoprire questi tesori.”
Di prossima installazione, grazie a una proposta del Lions Club, anche un totem interattivo in tecnologia touch screen “che ci consentirà di dare un benvenuto informativo a chi si avvicina all'ingresso del Museo Civico da piazza Garibaldi.”
“E prima di entrare al Museo arrivando preparati o dopo esserne usciti portandone un ricordo - continua -, abbiamo realizzato una guida che illustri gli aspetti importanti delle nostre sedi e che crei interesse in chi ancora deve arrivare a Bassano fornendo delle prime notizie utili. Dal 1975 non si realizzava una guida breve del Museo e, per chi come me ama ancora la carta, non se ne poteva fare a meno.” “Questo è stato possibile - sottolinea - grazie ai ragazzi del Servizio Civile Nazionale e ad un gruppo di partner imprenditori bassanesi che hanno intuito le grandi potenzialità comunicative del Museo.”
“Abbiamo poi pensato di accompagnare, con le opere più celebri delle nostre collezioni, i visitatori e gli amici per tutti i giorni dell'anno - spiega ancora la direttrice -. L'abbiamo fatto con l'aiuto dell'Editrice Artistica Bassano e con la Confartigianato Mandamento di Bassano del Grappa realizzando il calendario 2017.”
Piccole grandi cose che danno il segno, finalmente, della volontà dei Musei di aprirsi al territorio in sinergia con le imprese e i benefattori del medesimo.
Da qui le “tre parole chiave” del suo intervento: “accoglienza”, “interesse” e “visione”. Per il primo aspetto, “accogliere significa far accedere gratuitamente, accogliere significa adeguare gli orari di apertura in base alle esigenze dei fruitori, una parola pensata e realizzata quotidianamente nel corso di questi 150 giorni”. Ecco quindi gli “uffici aperti per accogliere tutti coloro che ne hanno fatto richiesta e le proposte di mostre, eventi ed incontri che sono stati posti alla nostra attenzione”. Ecco l'accoglienza “per i bambini e le giovani generazioni” con visite guidate, attività di laboratorio e itinerari culturali “che hanno visto circa 3500 utenti tra scolaresche, famiglie e gruppi organizzati”. Potenziate inoltre, tra le altre cose, “le visite che riguardano il patrimonio conservato nei depositi, in particolare quello naturalistico non esposto”.
Riguardo invece all'“interesse” (“creare interesse è molto più efficace che dare informazioni”) si segnala l'ottima risposta di pubblico alla mostra “Frammenti. Bassano e la memoria”, primo evento espositivo inaugurato nella nuova gestione. È stato inoltre costituito un gruppo di lavoro per “rimodulare alcune scelte” del già esistente progetto museologico per la nuova sezione di Storia della Città che si aprirà in Museo.
“Per quanto ci possa essere uno sguardo verso le relazioni con il territorio, con la nazione o con gli altri paesi europei - afferma la dott.ssa Casarin -, uno sguardo di primaria attenzione sarà sempre rivolto alla città e ai suoi abitanti dando un senso anche sociale alla programmazione.”
Dalla cima del monte
Ma è soprattutto nella “visione” che il nuovo corso della direzione museale palesa ed esprime obiettivi innovativi per la città. A cominciare da una prestigiosa partnership internazionale.
“In questi ultimi mesi - comunica la dirigente - abbiamo posto concrete basi per una collaborazione, che si realizzerà nel 2018, con Adam Lowe, fondatore di Factum Arte, con sedi a Madrid, Milano e Londra, considerata nel mondo la più importante azienda di restauro, mediazione digitale e realizzazione opere d'arte contemporanea e antica.” “Dopo le mostre su Piranesi, dopo le Nozze di Cana e Mindful Hands della Fondazione Giorgio di Cini di Venezia, dopo Caravaggio a Napoli, la tomba di Tutankamon e Sethi Primo in Egitto, dopo le mostre al Louvre e al Prado e al British - annuncia - Factum Arte sta elaborando per il Museo Civico di Bassano del Grappa un progetto espositivo di grande rilievo e che coniugherà tutela e valorizzazione, tradizione e avanguardia anche con opere che rimarranno in esposizione permanente.”
L'“Ex Voto” di Antonio Riello ha inoltre inaugurato “l'angolo del Chiostro dedicato agli artisti contemporanei del territorio che, per forme o per contenuti, si relazionano con le collezioni museali”. Da domani sarà la volta del “Dandelion” di Enrico Benetta, “un fiore di tarassaco, alto 5 metri e realizzato completamente in acciaio, che dopo l'esposizione alla 15.ma Biennale di Architettura di Venezia del 2016, ha reso l'artista celebre oltre oceano”.
E per chi volesse saperne di più di arte contemporanea “inizierà a febbraio un ciclo di incontri che tenteranno di spiegare come esattamente 100 anni fa il significato di arte sia cambiato”.
In più, “a breve verrà realizzato in Museo un laboratorio permanente di restauro. Verrà reso visibile ai visitatori che potranno soffermarsi ad osservare le delicate operazioni di intervento sulle opere d'arte”.
E poiché “se nel Rinascimento la sfida era la prospettiva, oggi la sfida per gli artisti è l'uso della tecnologia”, ecco spuntare all'orizzonte “un nuovo allestimento della Chiesetta dell'Angelo decicato a Mattia Casalegno, autore di opere premiate ed esposte in tutto il mondo, affidandogli una rilettura delle opere di Canova”. E questo avverrà “durante la Biennale d'Arte di Venezia con cui saremmo coordinati per la comunicazione di questi e di altri eventi”.
Novità in vista anche riguardo “all'incremento, alla maggior divulgazione, all'ampliamento delle tradizionali Biennale dell'incisione della grafica contemporanea (da quest'anno aperta anche a opere di animazione), dei momenti dedicati alla Ceramica e di Bassano Fotografia”.
“Una visione panoramica - specifica la direttrice -, lungimirante come dalla cima di un monte, che sia il fil rouge di tutte le attività e che diventi il tratto distintivo della produzione culturale locale per poi essere un punto di riferimento per quella nazionale e internazionale. Le potenzialità ci sono.”
La responsabile di via Museo non ha dubbi: “L'arte è il veicolo cittadino di attrazione del grande pubblico.” E conclude: “La nostra visione, se sarà anche la vostra, porterà la tradizione a una nuova vitalità in grado di attirare nuovo pubblico, ulteriori imprescindibili risorse e, anzitutto, nuovo fermento culturale.”
Così parlò Chiara Casarin alla cerimonia di San Bassiano.
Conquistando agli occhi della città un'apertura di credito che non potrà e non dovrà deludere.
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