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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Money for Nothing
Proseguono imperterrite le iniziative spontanee per raccogliere fondi per il restauro del Ponte di Bassano. E allora fatemi capire una cosa: coi 7 milioni già finanziati i soldi per l'intervento bastano e avanzano, oppure no?
Pubblicato il 20-09-2015
Visto 4.239 volte
Fatemi capire un cosa: ma i soldi per il restauro del Ponte di Bassano bastano e avanzano, oppure no?
E' noto a tutti, ormai, che tra contributi di Regione, Stato e Fondazione Cariverona - sommati al milione e 200mila euro già stanziati dal bilancio comunale - la somma raccolta per l'impegnativo intervento ha raggiunto la ragguardevole cifra di 6 milioni e 900mila euro.
A questi si aggiungono i 140mila euro (dato aggiornato al mese di agosto) depositati nel conto corrente “Aiutiamo il Ponte di Bassano”, affidato agli alpini della sezione Ana Montegrappa, che raccoglie i proventi delle iniziative spontanee promosse in città a sostegno del restauro del monumento: e con questi si superano i 7 milioni.

Foto: archivio Bassanonet
E benché sul costo dell'intervento ci sia stato in questi mesi il balletto delle cifre - dai 3,5-4 milioni preventivati a inizio anno fino ai 6 milioni circa delle ultime stime - ce n'è quanto basta, perlomeno sulla carta, per affrontare il progetto di consolidamento statico del Ponte con la sicurezza della copertura finanziaria.
Al punto che il sindaco Poletto, a commento della notizia dei 3 milioni stanziati allo scopo lo scorso mese di agosto dal Ministero dei Beni Culturali, dichiarava testualmente quanto segue: “questi 3 milioni ci permetteranno non solo di procedere con serenità, ma anche di liberare risorse del nostro bilancio per ulteriori opere”. E allora basta e avanza, appunto, per poter addirittura stralciare alcune risorse dal milione e 2 previsto dal bilancio per il restauro del Ponte degli Alpini e dirottarle verso altri interventi.
Quello che mi piacerebbe capire, allora, è perché le iniziative spontanee a sostegno del finanziamento del restauro del monumento-simbolo della città continuino, imperterrite, ad essere proposte.
E' pur vero che l'operazione “Aiutiamo il Ponte di Bassano” - sorta spontaneamente grazie all'impegno in prima linea di alcuni benemeriti cittadini, poi diffusasi tra le varie realtà associative bassanesi che hanno organizzato manifestazioni e eventi allo scopo e quindi cavalcata, mediaticamente, da alcune testate giornalistiche locali - si è posta l'obiettivo di raggiungere quota 200mila euro.
Ma è altrettanto vero che la corsa alla raccolta fondi aveva ragione d'essere nei tempi in cui è nata, quando la copertura dei costi per la cura da cavallo riservata al monumento non era ancora così scontata. Ora che l'obiettivo è stato raggiunto e che l'Amministrazione comunale - a cui va dato merito di essere riuscita a ottenere i finanziamenti - si è appuntata la medaglia sul petto, che motivo c'è di continuare a mobilitarsi per raccogliere soldi sempre e ancora per il Ponte?
Eppure la corsa alla mobilitazione pro restauro - mentre sul nostro caro Ponte Vecchio è già partito il primo cantiere transennato per la rimozione della massicciata - non sembra ancora scrivere la parola “fine”.
Ieri sera, a Villa San Giuseppe in città, si è svolta la cena di gala interetnica “Per il ponte, un ponte per...” promossa dal Comune e dal coordinamento delle associazioni delle comunità etniche del bassanese B.I.G. - Bassano in Globe, con l'intervento di una consistente rappresentanza dell'Amministrazione comunale, sindaco Poletto compreso. La serata - molto ben riuscita, peraltro - ha proposto un menù di specialità etniche, con animazioni e esibizioni di alcuni gruppi etnici residenti in città, sempre e ancora allo scopo di sostenere, tramite la quota di partecipazione, la causa del nostro monumento.
E che dire del concerto-evento del cantautore Davide Van De Sfroos, in programma il 10 ottobre al PalaBruel di Bassano col “Raduno Nazionale Cauboi”, ovvero col raduno dei suoi fans che arriveranno in città da tutta Italia per vederlo ed ascoltarlo? Anche in questo caso, come informa l'organizzatore Paolo Guidolin e come già successo per il concerto dei Nomadi dello scorso 22 novembre, la performance del “Bruce Springsteen del Lago di Como” sarà organizzata a sostegno dell'iniziativa “Aiutiamo il Ponte di Bassano”, a cui sarà devoluta una parte dell'incasso.
E allora non voglio essere frainteso: ben vengano queste iniziative che, soprattutto nel caso della cena interetnica, assumono anche un indubbio valore simbolico.
E tanto di cappello a cantanti e artisti in generale che destinano una fetta del ricavato del botteghino alla causa di quello che già di fatto - anche se la politica non lo ha ancora ufficialmente deliberato - è un Monumento Nazionale.
Quello che tuttavia mi chiedo, alla luce della asseritamente raggiunta e persino superata copertura finanziaria dell'intervento di restauro, è se questi slanci di generosità siano ancora realmente utili. Può darsi anche di sì, laddove ulteriori aggiunte al piccolo “tesoretto” del conto degli alpini pro Ponte di Bassano possono in prospettiva far “liberare ulteriori risorse” dalla voce di bilancio del Comune, destinata al restauro, per fare altre cose.
L'importante - anche e soprattutto nel rispetto delle persone che in qualsiasi forma donano ancora oggi dei soldi, siano essi anche 1 euro, per il Ponte degli Alpini - è che tale gesto abbia ancora una motivata ragione di esistere.
E allora forse è meglio che l'Amministrazione comunale faccia un po' di chiarezza su questo aspetto, per evitare che qualsiasi nuova offerta privata per contribuire al restauro venga associata al titolo di una grande canzone dei Dire Straits: Money for Nothing.
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