Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 20-01-2015
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“Per Renzi, 18/1/2015, Adesso vado in Siria”. Seguito dalle coordinate dell'IBAN del proprio conto corrente bancario.
Sta spopolando sul web il sarcastico “selfie” postato sulla sua pagina facebook da Christian Marcadella, imprenditore bassanese, 41 anni.
Il quale - con cappuccio stile “sequestrato” in testa, cartello in bella vista e un'espressione del viso che non lascia alcun adito a dubbi sullo spirito della provocazione - lancia un ironico messaggio al Presidente del Consiglio dopo la discussa liberazione di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo: le due giovani cooperanti rapite in Siria e rilasciate a fronte dell'ancora presunto pagamento, da parte dello Stato italiano, di un riscatto di 12 milioni di euro ai loro sequestratori.
Un dettaglio del selfie di Marcadella che sta spopolando sul web
L'autore del graffiante messaggio visivo non ha assolutamente digerito - come una consistente fetta di nostri connazionali - il fatto che il governo abbia pagato una cifra così alta per il rilascio di due ragazze che, andando in Siria, “sapevano bene che cosa le aspettava”.
Christian Marcadella è una delle tante Partite Iva messe a dura prova dalle ristrettezze dei tempi attuali. Lo scorso 31 dicembre ha liquidato - in attivo - la sua azienda di strutture per costruzioni edili e pareti murarie, che gestiva assieme al fratello, messa alle strette dai ritardi nei pagamenti degli enti pubblici per i quali aveva lavorato, a loro volta bloccati dal Patto di Stabilità.
Da qui la foto rivolta al premier, scattata e postata in parte per goliardica provocazione e in parte molto seriamente.
“Vado in Siria - scherza, ma non troppo, Marcadella -, mi bastano due milioni.” Da corrispondere, da parte dello Stato, tramite comodo bonifico bancario.
Basta burocrazia, al diavolo i costosi investimenti, via gli studi di settore, in malora gli insoluti, fuori dalle scatole i Patti di Stabilità: “Farsi sequestrare - sbotta l'imprenditore - sembra essere diventato un lavoro.”
Il bassanese riferisce di aver provato a postare la foto sul social di Matteo Renzi, ma il profilo del premier “non la accetta”. E allora promette, sempre semiserio ma non troppo: “Gliela porterò a Roma.”