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Il Tribunale è morto, viva il Tribunale
Tribunale di Bassano: niente recupero in extremis in Consiglio dei Ministri. Il fuoco amico della Filippin: “Orlando ha sbagliato e tutto il governo si è rivelato miope e sordo”. Eppure, per la senatrice Pd, “si apre una fase nuova”
Pubblicato il 10-09-2014
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L'estenuante vicenda del Tribunale di Bassano del Grappa è degna di uno spettacolo del Teatro dell'Assurdo, e noi continuiamo a seguirla con la stessa sensazione di vuoto che si può provare osservando da fuori la nuova Cittadella della Giustizia.
Del Tribunale di Bassano si è continuato a parlare in questi giorni sulla stampa, ma solo per il prolungato battibecco a distanza tra la senatrice bassanese del Pd Rosanna Filippin e il governatore del Veneto Luca Zaia.
Dal fronte del governo, invece, nulla: encefalogramma piatto.
Rosanna Filippin (Pd) ne ha per Orlando, per il governo ma anche per Zaia (fonte immagine: wn.com)
Come noto, sabato 13 settembre è il D-Day dell'entrata in vigore definitiva della legge di riforma della geografia giudiziaria. Da quella data la delega al governo in materia di tribunali da tagliare e da accorpare, compresi gli eventuali decreti correttivi, non è più valida: chi c'è c'è, e chi non c'è si attacca al tram.
Dopodomani, venerdì 12 settembre - alla vigilia della fatale scadenza -, la prevista riunione del Consiglio dei Ministri continuerà ad occuparsi della riforma della giustizia, la tentacolare “creatura” del ministro della Giustizia Andrea Orlando, ma non è prevista la discussione in extremis su quella parte del provvedimento che riguarda proprio l'ulteriore revisione della geografia giudiziaria.
Non ditelo, però, ai presidenti di Confartigianato Bassano Sandro Venzo e di Apindustria Bassano William Beozzo, già imbufaliti che basta per il “buco” dato dal ministro a una manifestazione del Pd lunedì sera a Padova, dove Orlando era atteso e dove i due presidenti di categoria avevano tentato un blitz per metterlo alle strette sul caso di Bassano.
E così - come conferma il titolo di un comunicato stampa trasmesso oggi in redazione dalla stessa Filippin - “il governo non interviene pro Tribunale di Bassano”. La senatrice bassanese, addirittura, quasi a far riaffiorare la sua mai sopita anima “lettiana”, attacca il ministro e il governo Renzi: “Orlando ha sbagliato a non intervenire velocemente per riaprire Bassano” - dichiara, aggiungendo: “Tutto il governo si è rivelato miope e sordo”.
La confusione sull'argomento è biblica, ed acuita dal fatto che - come già riportato in nostri precedenti articoli - il fatidico punto 11 del testo di riforma della giustizia “apre la porta” a nuovi rimescolamenti geografico-giudiziari: da una parte, oltre ad alcune sedi di Corte d'Appello, potranno essere tagliati i Tribunali di capoluogo di provincia “con ridotte dimensioni di bacino di utenza” mentre, dall'altra, potranno essere ripristinati alcuni Tribunali “non adeguatamente considerati nell'ambito di esercizio della originaria legge delega”.
Un punto considerato non urgente (il 12 settembre, infatti, non se ne parlerà) e che è stato rinviato dallo stesso Orlando alla “seconda fase” della sua riforma.
Quanto basta a Rosanna Filippin per dichiarare, dopo aver lanciato la sua reprimenda all'Esecutivo renziano, che “si apre ora una nuova fase di battaglia per il Tribunale di Bassano”.
Insomma: il Tribunale è morto, viva il Tribunale. Più o meno, la possiamo raccontare così. Ecco invece come la racconta la parlamentare bassanese del Partito Democratico, nel comunicato trasmesso in redazione che pubblichiamo di seguito:
Rosanna Filippin
Comunicato stampa
GOVERNO NON INTERVIENE PRO TRIBUNALE DI BASSANO. FILIPPIN (PD): «SI APRE UNA FASE NUOVA»
È ormai scaduto il tempo per il Governo di intervenire sulla legge delega in materia di geografia giudiziaria e se ne vanno così tutte le speranze di rivedere il Tribunale di Bassano aperto e funzionante. Molta la delusione da parte dei rappresentanti del Partito Democratico della zona, che si sono spesi molto per la causa e che non vogliono darsi per vinti.
«Non ho paura di dirlo - afferma la senatrice bassanese Rosanna Filippin - anche perché l'ho sempre affermato in maniera chiara: il ministro Orlando ha sbagliato a non intervenire velocemente per riaprire Bassano, visto che le criticità sono moltissime e l'accorpamento con il Tribunale di Vicenza del tutto inefficiente. Tutto il Governo si è rivelato miope nel non vedere la necessità per la giustizia del territorio di una riapertura del Tribunale di Bassano come Tribunale della Pedemontana o ottavo Tribunale del Veneto e, quel che è peggio, si è rivelato anche sordo alle numerose sollecitazioni non solo di noi politici, ma anche di amministratori locali, avvocati, associazioni di categoria e società civile.
A chi, come il presidente Zaia, oggi si distingue nel fastidioso gioco dello scarico delle responsabilità ricordo che a perdere qui è tutto il territorio.
E ricordo che stiamo parlando di una materia sulla quale il Parlamento non ha mai potuto neppure esprimersi con un voto a causa della delega voluta a suo tempo dall’allora Governo Bossi-Berlusconi. Un dettaglio non indifferente di cui chi oggi tanto urla pare dimenticarsi. Noi parlamentari, la Regione, le associazioni di categoria, gli amministratori locali abbiamo fatto una battaglia con tutte le armi a nostra disposizione, ciascuno per le proprie competenze. Purtroppo non è bastata».
Ma ci sono delle novità che ancora fanno sperare che la partita del Tribunale di Bassano non sia completamente chiusa. È infatti del 5 settembre il documento con il quale il ministro Orlando spiega la “seconda fase” della riforma della giustizia. «Possiamo dire che si apre ora una nuova fase di battaglia per il Tribunale di Bassano - rileva la senatrice dem - perché se si è persa la prima (lunga) battaglia, non ci possiamo permettere di far finire qui la guerra.
L'Atto di indirizzo politico-istituzionale per l'anno 2015 del Ministero della Giustizia, pubblicato pochi giorni fa, riserva un paragrafo specifico al tema della geografia giudiziaria. La relazione recita “nei tribunali dove si sono rivelate le maggiori criticità, potrà procedersi all’apertura di una seconda fase della revisione dell’assetto territoriale degli uffici giudiziari, con l’obiettivo primario di procedere anche alla razionalizzazione della geografia dei distretti delle corti d’appello e di incidere su ulteriori assetti della originaria geografia giudiziaria, così superando alcuni angusti confini della legge di delega originaria e, nel contempo, ponendosi così le premesse per dare soluzione ai casi problematici che finora non hanno ricevuto adeguata considerazione”».
«Io - conclude Rosanna Filippin - in concerto con tutti i rappresentanti del territorio che lo vorranno, mi farò carico di continuare il pressing sul Governo perché risolva la questione e dia finalmente una giustizia veloce ed efficiente al Veneto».
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