Pubblicità

Test

Pubblicità

Natale 2025

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Lo salverà un referendum?

Mentre al Tribunale di Bassano è iniziato il trasloco della cancelleria penale, nove consigli regionali (ma non il Veneto) hanno depositato in Cassazione la richiesta di referendum abrogativo della legge di riforma della geografia giudiziaria

Pubblicato il 04-10-2013
Visto 2.929 volte

Pubblicità

Natale 2025

La notizia, per il momento, è passata inosservata.
Anche perché, in questi giorni e soprattutto in queste ore a Roma, sono ben altre le questioni a preoccupare la classe dirigente in poltronissima del governo e del parlamento.
Nove consigli regionali italiani hanno depositato in Cassazione, nel termine dello scorso 30 settembre, la richiesta di referendum abrogativo della legge di riforma della geografia giudiziaria, che ha disposto la soppressione di 37 tribunali (tra cui Bassano del Grappa) e di 220 sezioni giudiziarie distaccate.

Il trasloco della sezione penale del Tribunale di Bassano (foto Alessandro Tich)

L'iniziativa è stata promossa ai sensi dell'art. 75 della Costituzione: “E' indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.”
Secondo quanto prescritto dalla Carta fondamentale, sarebbero state dunque sufficienti le delibere di cinque assemblee regionali. Ma al numero minino “costituzionale” se ne sono aggiunte altre quattro, per un'istanza comune che unisce nord, centro e sud: si tratta dei consigli regionali di Abruzzo, Puglia, Piemonte, Marche, Calabria, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Campania.
Nella lista delle assemblee regionali proponenti non c'è il Veneto: delle sei Regioni che comprendono i territori dei famosi “sei tribunali da salvare” (Bassano del Grappa, Chiavari, Pinerolo, Tolmezzo, Lucera e Rossano Calabro) è l'unico assente.
La Cassazione dovrà ora pronunciarsi sulla conformità dei quesiti alle norme di legge. La palla passerà quindi alla Corte Costituzionale, che dovrà giudicare - presumibilmente entro il prossimo febbraio - l'ammissibilità del referendum proposto. Ovviamente basta un cavillo di forma o di sostanza per dichiarare non ammissibile e quindi azzerare l'iniziativa referendaria, tuttavia secondo una dichiarazione a mezzo stampa di Valerio Onida, presidente emerito della Consulta, “a prima vista non sembrano esserci ragioni di inammissibilità”.
L'azione congiunta dei nove consigli regionali intende promuovere una nuova azione di pressing nei confronti delle stanze dei bottoni romane.
“Noi comunque - ha infatti dichiarato al “Fatto Quotidiano” Emilio Nasuti, consigliere della Regione Abruzzo - vogliamo porre un tema al governo. Siamo pronti a collaborare ai tagli e agli accorpamenti. Ma questa riforma è stata decisa a Roma senza interpellare i territori e conoscere le loro esigenze. Se nessuno accoglierà la nostra richiesta di dialogo andremo sino in fondo col referendum.”
“Per intervenire - scrive ancora il “Fatto” - c’è ancora qualche mese di tempo. Altrimenti saranno i cittadini a decidere la sorte dei cosiddetti “tribunali minori”.”
Un referendum che, qualora venisse ammesso, non ha comunque un risultato scontato: sempre che raggiunga il quorum dei votanti.
Nel frattempo, ai “confini dell'impero”, il Tribunale di Bassano del Grappa perde sempre di più i pezzi. Ieri - come testimoniato dalla nostra foto - è iniziato il trasloco degli uffici della cancelleria penale e del Gip-Gup (Giudice delle Indagini Preliminari - Giudice dell'Udienza Preliminare) a seguito del trasferimento definitivo, decretato da ministro Cancellieri, della sezione penale nel tribunale accorpante di Vicenza.
Contemporaneamente, come segnalato oggi dal “Gazzettino”, presso la sezione civile di via Marinali sono rimasti in servizio due soli giudici che dovrebbero smaltire, nei due anni di proroga concessi dal Ministero, 2800 cause arretrate.
Siamo di fatto ai confini della realtà. L'importante è che non lo siano anche i nostri rappresentanti nei Palazzi che contano. In questi mesi che precedono il possibile referendum abrogativo, i “sei da salvare” - in quanto a tirare per la giacca per l'ennesima volta i politici a Roma - saranno questa volta circondati anche dagli altri “tribunalini” della penisola, colpiti da improvvisa sindrome da resurrezione.
Altre parti d'Italia, come testimoniato dal nuovo fronte referendario, hanno ripreso a muoversi. Dalla linea del Piave, per il momento, nessuna notizia.

Pubblicità

Natale 2025

Più visti

2

Attualità

16-12-2025

Santa Croce Campione Green a Bassano

Visto 8.759 volte

3

Attualità

16-12-2025

Consorzio, elezioni concluse

Visto 8.090 volte

4

Attualità

16-12-2025

Ecocentro di Cassola, chiusura scongiurata

Visto 7.676 volte

5

Libri

14-12-2025

Modalità lettura 4 - n.12

Visto 3.653 volte

6
7

Incontri

16-12-2025

Narcisismo 2.0: un manuale per riconoscere la manipolazione

Visto 3.138 volte

8

Incontri

18-12-2025

Sarebbe bellissimo a Villa Angaran San Giuseppe

Visto 2.539 volte

9

Calcio

14-12-2025

Rimpianti giallorossi

Visto 2.454 volte

10

Hockey

15-12-2025

Bassano ferma Trissino

Visto 2.420 volte

1

Politica

22-11-2025

Una poltrona per cinque

Visto 24.000 volte

2

Politica

20-11-2025

Elezioni, per il Momento

Visto 19.621 volte

3

Politica

24-11-2025

Il principe Alberto

Visto 17.950 volte

4

Attualità

01-12-2025

Birreria Trenti chiude dopo 69 anni

Visto 14.517 volte

5

Attualità

11-12-2025

Aperto a Bassano l’Emporio Solidale “Ulivo”

Visto 12.446 volte

6

Attualità

28-11-2025

Finco: “Accordo positivo sulla Polizia Locale”

Visto 10.911 volte

7

Attualità

28-11-2025

Canova, il gigante ritrovato

Visto 9.889 volte

8

Attualità

06-12-2025

Mussolente celebra le sue eccellenze

Visto 9.784 volte

9

Attualità

20-11-2025

Poesia concreta, anima visionaria

Visto 9.538 volte

10

Geopolitica

01-12-2025

La Germania e la minaccia dei droni

Visto 9.417 volte