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 Alessandro Tich
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Zanonato vede Rosso
Da Padova con furore: il ministro dà del “provinciale” al fondatore della Diesel, dopo lo sfogo dell'imprenditore contro la burocrazia e le “politiche sbagliate” del nostro Paese. Oggi i giornali parlano di Zanonato, ma per parlare di Rosso
Pubblicato il 19-07-2013
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			Una volta, ormai diversi anni fa, mi trovavo con la televisione in Consiglio Regionale a Venezia e avevo chiesto un'intervista all'allora consigliere regionale Flavio Zanonato. Richiesta respinta da Zanonato quasi con sdegno, neanche avessi la lebbra. Poi ho capito subito il perché: la mia Tv non era di Padova, e quindi non era “utile” al suo bacino elettorale. Nella stessa sala di Palazzo Ferro Fini si trovava infatti in quel momento anche il suo collega vicentino Achille Variati, pure all'epoca eletto in Regione. E Zanonato gli ha detto: “Questi sono della tua zona, fatti intervistare tu”. 
Un piccolo episodio, ma che la dice lunga su una cosa: il sindaco di Padova, e attuale ministro dello Sviluppo Economico, non brilla certo per simpatia. Dicono che sia anche un tipo alquanto permaloso. Uno che insomma vede facilmente rosso, e non solo per la sua collocazione politica di sinistra.  
Non mi ha sorpreso dunque più di tanto - benché abbia comunque richiamato la mia un po' sbigottita attenzione - l'uscita con la quale l'esponente di governo, a margine di un incontro bilaterale tenutosi ieri a Padova con il suo omologo francese Arnaud Montebourg, ha conquistato in queste ore i titoli dei giornali. Non tanto per gli accordi di collaborazione e di politica industriale tra Italia e Francia, ma per le sue affermazioni nei riguardi del fondatore e presidente della Diesel Renzo Rosso, al quale Zanonato ha dato nientemeno che del “provinciale”. 
		
 
		Renzo Rosso, icona della globalizzazione, ma "provinciale" per Zanonato (foto: archivio Bassanonet)
			What? “Provinciale” l'imprenditore che è riuscito a vendere i suoi jeans all'America, che ha riorganizzato il suo gruppo e acquisito nuove griffes aspirando a creare il “polo mondiale del casual”, che aggiorna la sua pagina facebook (dove campeggia anche una foto scattata nei giorni scorsi nella sua villa in riva al Brenta assieme a Sharon Stone) solo in lingua inglese e che ha saputo trasformare il suo brand in un'icona planetaria di lifestyle? 
Proprio lui, Renzo Rosso, che il giorno prima incroci sotto i portici in piazza Libertà a Bassano e il giorno dopo lo vedi fotografato, accanto a modelle e attori di grido, a un party a Miami o a una sfilata a New York? No xe posibie!
In realtà il ministro dello Sviluppo Economico se l'è presa per l'ennesimo sfogo di Mister Diesel, affidato a un'intervista sulla stampa, sui lacci e lacciuoli impositivi e burocratici che rendono sempre più difficile il mestiere di imprenditore in Italia. Attribuendo inoltre alle “politiche sbagliate” la fuga delle grandi griffes del Made in Italy all'estero. 
Apriti cielo: questa volta Zanonato, da Padova con furore, ha visto Rosso con la erre maiuscola.
“È un atteggiamento provinciale parlare sempre e solo delle cose che non vanno. E un imprenditore italiano che fa queste affermazioni non conosce la realtà economica del suo paese” - ha tuonato testualmente l'esponente di governo.  
Apriti cielo bis: sulle parole del sindaco-ministro, autore di cotanta affermazione nei confronti di cotanto personaggio, si è subito scatenato il polverone. 
Nella corsa alle prese di posizione ha primeggiato il governatore del Veneto Luca Zaia, che ha dichiarato di “stare con Renzo Rosso al 100%” per la “visione lucida e intelligente fatta da un imprenditore che non si è trovato l'azienda di papà in mano, ma che ha saputo costruire con il suo lavoro, le sue capacità ed intelligenza un modello mondiale del Made in Italy”. 
Per il vicentino Roberto Zuccato - presidente di Confindustria Veneto, le cui dichiarazioni sono riportate oggi dal Corriere del Veneto -, Rosso è un grande imprenditore da ammirare “per quello che ha saputo fare e costruire in questi anni” e come esempio “per quello che ha fatto come impresa e come impegno e attenzione al sociale”.
“Il grido d'allarme di Rosso - ha ancora detto Zuccato - non si può liquidare parlando di provincialismo, ma pone una questione seria. Compito della nostra classe politica dovrebbe essere quello di rimuovere quegli ostacoli che ogni giorno complicano la vita delle imprese, e soprattutto aiutare i tanti Renzo Rosso che ci sono tra i nostri imprenditori a fare il loro lavoro.”
Egregio ministro Flavio Zanonato, ha visto cosa succede ad attaccare gli imprenditori di successo? I giornali oggi parlano di lei, ma per parlare di Rosso. Non se la prenda anche questa volta. E si faccia intervistare anche dalle Tv vicentine: sarà un po' meno provinciale anche lei.  
		
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