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L'irresistibile ripartenza dell’oro

In attesa di Vicenzaoro, Claudia Piaserico (Federorafi) commenta il trend del distretto orafo vicentino

Pubblicato il 26-08-2021
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Mancano poco più di dieci giorni a Vicenzaoro, uno degli appuntamenti commerciali più importanti del comparto gioielleria a livello internazionale. Ritorna in presenza, con tutte le limitazioni del caso, ed è già una buona notizia per l’economia “della normalità”. Il settore orafo, italiano e soprattutto vicentino, si presenta in fiera in grande spolvero, con numeri che fanno sperare anche in una ripartenza duratura e non solo di rimbalzo post pandemia. Va detto che in generale nel secondo trimestre 2021 tutti gli ultimi dati Ocse sul commercio internazionale dei Paesi del G20 sono molti positivi, in specie per l’Italia che grazie ad un +4% delle esportazioni supera addirittura la Germania (+1,3% sull’export) e la Francia. Anche per il comparto orafo il primo trimestre dell’anno è stato, come anticipato, assolutamente lusinghiero: l’export ha fatto registrare un pesante +29,1% in raffronto allo stesso periodo del 2020.

«La ripartenza è stata non dico inaspettata ma sicuramente più robusta delle nostre attese. Stanno trainando molto bene i mercati del Medioriente, con Dubai in testa, e soprattutto gli Stati Uniti. I nostri brand vicentini sono inseriti in una ripartenza che dovrebbe tenere anche per la seconda parte dell’anno. Certo, i numeri di bilancio delle aziende sono caratterizzati evidentemente dall’aumento del costo dell’oro ma il sentiment che arriva da compratori e distributori è incoraggiante», analizza Claudia Piaserico, da poco eletta alla guida di Federorafi, l’associazione che raggruppa le industrie orafe e argentiere. Tutti i mercati globali dell’oro stanno trainando le esportazioni vicentine, Usa, India, Malesia (senza scartabellare decine di percentuali nazione per nazione) registrano volumi di acquisto importanti e anche la Cina dà vistosi segni di vitalità. Chi ha soldi in giro per il mondo adesso vuole ricominciare spendere, visto che il Covid ha comunque congelato o fatto posticipare le spese in tantissime categorie di beni non essenziali.

Claudia Piaserico, Presidente di Federorafi


«Molto della ripresa dipenderà anche da eventuali chiusure autunnali – prosegue la presidente di Federorafi – e dalle possibili limitazioni nei viaggi e nelle aperture dei negozi. Tutti sappiamo che il Covid non è sconfitto definitivamente e ci sono ancora tante incognite nel prossimo futuro. Rimango comunque ottimista perché le aziende orafe hanno ampliato i canali di distribuzione, hanno aperto a mercati alternativi e hanno rafforzato notevolmente la presenza sul business online».

In attesa di capire cosa succederà nel mondo in autunno, gli orafi si preparano alla vecchia “normalità” con l’appuntamento negli stand della Fiera: dal 10 al 14 settembre a Vicenza per la prima volta in Europa in epoca Covid compratori e aziende si rivedranno faccia a faccia.

«E’ un’occasione per dimostrare fisicamente la voglia di ripartire e di esserci, anche per uno spirito di appartenenza. Le limitazioni non permetteranno un evento sul modello Fiera pre Covid ma è già un grande passo in avanti».

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