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“Metti una sera, a cena”: lunedì 29 luglio, all'Antica Trattoria “Da Doro” di Solagna, cena-spettacolo per Operaestate di e con Luca Scarlini
Pubblicato il 27-07-2019
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Non di solo cibo vive l'uomo. La tradizionale cena-spettacolo di Operaestate torna all'Antica Trattoria “Da Doro” di Solagna, lunedì 29 luglio alle 21.00, con Metti una sera, a cena, una narrazione di e con Luca Scarlini, accompagnato dalla voce di Elena Colombera e dalle note di Diletta Bibbò. Un evento inserito nel ricco cartellone di Operaestate Festival, in collaborazione con l’Unione Comuni Valbrenta e le aziende partner.
Metti una sera, a cena è, secondo la definizione dello stesso Scarlini, “un racconto in musica per tavole imbandite”, accompagnato dalla voce di un soprano e dal suono di una chitarra e dalle immagini di celebri cene.
Il titolo della serata non è però solo l’inizio di un’ipotesi: è proprio il titolo di una commedia famosa, al confine tra teatro e cinema, di Giuseppe Patroni Griffi (1969), che raccontava, con l’uso di moltissimi puntini di sospensione, una società nuova, sconvolta dalla contestazione e agitata da sotterranei conflitti, che alla fine degli Anni ’60, si muovevano tra “poliamore” e tavola, tra politica e arte.
Luca Scarlini (fonte immagine: amadeusmagazine.it)
Da quella suggestione, l’abile narratore e drammaturgo Luca Scarlini accompagna gli spettatori/commensali alla scoperta di una sequenza di racconti di cene che hanno determinato la letteratura, la pittura, la musica. Occasioni di festa, da cui sono nate opere d’arte destinate a suscitare una vasta e multiforme influenza. Colonna sonora della serata, una sequenza di famose (e anche ignote) arie d’opera (e non solo) legate al cibo, al vino, alla tavola.
La tavola: da sempre al centro della letteratura, della cinematografia, dell’arte pittorica, luogo di schermaglie e diatribe, di progetti e complotti, di destini capricciosi che si intrecciano in modi inauditi e imprevedibili.
In programma, nell'occasione, una cena gourmet studiata dallo chef e titolare dell'Antica Trattoria “Da Doro” Giovanni Scapin, che comprende un antipasto di aringa in bellavista, seguito da gargati al ragù bianco (ricordando i maccaroni di Merlin Cocai), arista di maiale alle mele con senape di Digione (ricordando le ricette di Artusi). Per concludere in bellezza, la classica zuppa inglese.
Una gustosa serata (biglietto unico 35 €, cena compresa - prenotazione obbligatoria) da condividere, come è tipico della convivialità, tra delizie culinarie, musica, narrazione e teatro. Ovvero: narra come mangi.
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