Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
18 Sep 2025 13:37
18 Sep 2025 12:20
18 Sep 2025 11:41
18 Sep 2025 10:02
18 Sep 2025 09:59
18 Sep 2025 08:46
18 Sep 2025 13:47
18 Sep 2025 14:28
18 Sep 2025 14:34
18 Sep 2025 14:29
18 Sep 2025 14:23
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Pubblicato il 10-10-2013
Visto 2.980 volte
Venerdì 11 ottobre alle ore 20.30, e in replica domenica 13, nel pomeriggio alle 15.30 e la sera alle 20.30, all'Auditorium Vivaldi di San Giuseppe di Cassola va in scena “Giuditta”.
Lo spettacolo coreografico di Jean Louvet è ispirato al celebre libro della Bibbia che parla dell’eroina giudea che salvò il popolo ebraico da Oloferne, al quale tagliò la testa.
La storia narrata nel libro è anacronistica e la vicenda fantasiosa. Gli stessi nomi più che persone indicano realtà particolari. "Giuditta" è il femminile di "Giuda", e Giuditta è la personificazione al femminile della nazione giudaica. L’autore nel libro sacro ha creato una città e una geografia che descrivessero il più fedelmente possibile, in termini metastorici, la situazione religiosa del tempo gravemente minacciata dalla cultura greca. “Betulia”, dove la storia è ambientata, non esiste. Oloferne, Nabucodonosor, gli Assiri sono tre personaggi storicamente distanti l’uno dall’altro: Oloferne è un generale persiano, Nabucodonosor è re dei Babilonesi e gli Assiri al tempo in cui è ambientata la vicenda di questo re, nel II secolo a.C, non esistevano più.
Il libro di Giuditta venne scritto durante i tre anni e mezzo di guerra contro i Greci con l’intento di consolare, incoraggiare e ricordare che la debolezza umana del popolo giudaico, rappresentata da una donna vedova che si affida a Dio, supera la forza dei nemici che le si oppongono.
Celebri e numerosissime sono le rappresentazioni in arte della vicenda. Tra queste, particolarmente carica di suggestioni, è la serie di quadri dipinti da Artemisia Gentileschi che ha ispirato lo spettacolo visto quest’estate in città proposto da Operaestate e ideato da Anagoor.