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Chernobyl 1986. Sono passati 25 anni da quel triste evento eppure, le conseguenze sull’ambiente e le persone che vivono in quella zona sono purtroppo rimaste inalterate; le radiazioni continuano a provocare seri problemi e i bambini, anche quelli nati molti anni dopo il disastro della centrale nucleare, risultano essere i più colpiti a causa di un sistema immunitario indebolito che li espone a patologie ematologiche e tumorali. A loro, da oltre 19 anni, la fondazione “ Aiutiamoli a Vivere” onlus con sede a Terni e presente nel nostro territorio con due comitati, uno a Rosà e l’altro in Valbrenta, offre la possibilità di vivere una “vacanza terapeutica” fuori dal loro Paese, ospitati, per periodi che vanno dal mese ai 40 giorni, in famiglie.
Il Comitato Valbrenta, in particolare, nasce nel 1998 da un gruppo di famiglie della Valbrenta. Una scelta quasi spontanea stimolata dal desiderio di offrire ai piccoli bambini bielorussi tra gli 8 e i 12 anni la possibilità di rafforzare l’organismo e le difese immunitarie in un ambiente sano. Negli anni il gruppo raggiunge anche il considerevole numero di 48 famiglie per assestarsi, oggi, intorno alla quindicina. Quest'anno, i 15 bambini arriveranno dalla zona di Lelcitsy che si trova a 100 km Chernobyl , a ridosso della zona più contaminata. Saranno accompagnati da un’interprete e una maestra e ospitati, dal 1 giugno al 4 luglio, da famiglie che si fanno carico del viaggio, dell’accoglienza e del soggiorno. Il piano è già studiato da tempo: per la prima settimana, grazie al fattivo supporto delle scuole elementari di Valstagna, saranno in aula con i loro coetanei, poi una settimana al mare (per la prima volta, al Cavallino), una in montagna ( a Rubbio presso il Villaggio Tabor) per chiudere con alcune gite, ad Isola della Scala e Montebelluna.
Un programma intenso che è anche azione concreta di solidarietà visto che permette di toccare con mano una realtà diversa della nostra e che il Comitato Valbrenta è impegnato a far conoscere alle famiglie come opportunità di incrementare le possibilità di accoglienza per questi bambini. Un’accoglienza che si auto sostiene ma ha anche bisogno di finanziamenti, prima di tutto ma anche piccoli gesti di solidarietà. Un esempio? Un dentista che potesse offrire parte del suo tempo per qualche visita di controllo ( la prevenzione non è così diffusa in Bielorussia), un’azienda o organizzazione che potesse prestare per qualche giorno un mezzo con 20/30 posti. Piccole cose, in fondo.. non vi pare?
Per informazioni
COMITATO VALBRENTA “Aiutiamoli Insieme”
Sig. Alberto 3381805008 – Sig.a Giuliana 0424/99648
e-mail: serramejo51@gmail.com
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