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MARCEGAGLIA RAVENNA - BASSANO VOLLEY 2-3 (25-18, 22-25, 25-21, 25-27, 6-15)

foto Chiara Vaccari
MARCEGAGLIA RAVENNA: Mengozzi 10, Ortolani ne, Plesko (L), Lethonen 13, Sirri 18, Lirutti 9, Rambelli 0, Garnica 5, Ranghieri 1, Monti ne, Miseikis 15, Saviotti 7, Tabanelli (L). All. Babini.
BASSANO VOLLEY: Paterniani 11, Parusso 11, Guarise 11, Pink 12, Volpato ne, Tamburo 33, Bonetti 2, Pianese 0, Lollato (L). All. Di Pietro
NOTE. Durata: 25’, 29’, 27’, 34’, 13’. Tot. 2h 08’. Battute errate/vincenti: 16/12 , 17/3. Muri: 5/19
Nel momento meno atteso della stagione, quando ormai tutti lo davano per già per spacciato, ecco la reazione che non aspetti: il Bassano Volley, privo non solo degli infortunati Kolev, David e Calderan, ma anche di Fred Winters che ieri mattina ha consensualmente rescisso il contratto con la società bassanese, ha stupito tutti andando a vincere 2-3 sul campo del Ravenna, sesta forza del campionato. Con una prova di grande cuore e con uno straordinario spirito di squadra i giallorossi, scesi probabilmente in campo con la mente finalmente sgombra e con l’atteggiamento di chi non ha proprio più nulla da perdere, hanno sovvertito ogni pronostico vincendo un match che tutti, ma proprio tutti, alla vigilia davano già per perso. A questo punto la salvezza, con tre partite da giocare più il turno di riposo dell’ultima giornata, resta sempre un’impresa soprattutto considerando gli avversari (Cavriago, Roma e Sora), ma quanto meno Guarise e compagni confermano non solo di non essersi affatto arresi, ma soprattutto di essere vivi e di voler comunque lasciare la serie A2, dovesse andar male, quanto meno con l’onore che si deve a chi si è battuto sino alla fine.
Già in occasione delle ultime due sfide casalinghe con Bologna e soprattutto con Padova i giallorossi di Di Pietro avevano dato qualche evidente segnale di risveglio: un po’ per via di alcuni azzeccatissimi cambi nel sestetto decisi da Mario Di Pietro, un po’ per il fatto di non avere più nulla da perdere, sta di fatto che il Bassano, seppur a fasi alterne, se l’era giocata quasi alla pari con due squadre decisamente più blasonate. In pochi però avrebbero scommesso in un risultato positivo tanto più in casa di una Marcegaglia che tra le mura amiche del PalaCosta aveva sin qui perso solo con Cavriago e Castellana Grotte. Normale quindi che a fine partita ci sia una gioia che sa tanto di rivincita o comunque, più semplicemente, di liberazione. “Bellissimo, davvero bellissimo” commenta entusiasta il ds giallorosso Dennis Zangaro “siamo tutti felicissimi per questa vittoria perché ci voleva proprio. E’ stata la vittoria del gruppo, che con grande cuore e orgoglio ha reagito nella maniera migliore alle difficoltà del momento. Ho visto tutti i giocatori grintosi al punto giusto, ma al tempo stesso anche sereni come non accadeva da tempo, per cui sono diminuiti gli errori e abbiamo giocato una partita fantastica che ci tiene ancora in vita quando tutti ci davano già per spacciati. Una bella soddisfazione per i ragazzi che hanno ancora tre partite per dimostrare di essere quelli di stasera e non quelli visti per gran parte del campionato. Continuiamo così e proviamoci fino alla fine”.
Le sorprese alla lettura dello starting six non mancano neanche stavolta perché Fred Winters non è nemmeno partito alla volta di Ravenna: la società infatti, di comune accordo con il martello canadese, aveva deciso in mattinata di rescindere il consensualmente il rapporto che legava le due parti da poco più di un mese. Oltre a Winters a Ravenna mancavano per infortunio anche Calderan, David e Kolev, per cui la truppa di Di Pietro alla fine era formata da un manipolo di appena nove giocatori. Il tecnico padovano, facendo di necessità virtù, decide quindi di puntare ancora una volta su Paterniani laterale, con il giovane Lollato confermato come libero titolare, dando fiducia a Andrew Pink al posto dello stesso Winters e a Lorenzo Bonetti al posto di Calderan, con i soliti Tamburo, Guarise e Parusso regolarmente al loro posto. Se la partita con Bologna si ricorda soprattutto per la pessima prova in attacco, stasera a Ravenna tutto è andato per il verso giusto: con un Tamburo letteralmente scatenato (33 punti e il 60% di attacchi positivi) hanno girato al meglio tutti i martelli giallorossi che hanno chiuso con un totale di squadra di 59% di positività. Altro fondamentale che ha fatto la differenza è il muro: alla fine le stoppate vincenti del Bassano sono addirittura 19 di cui ben 6 di Tamburo e 5 a testa di Parusso e capitan Guarise. Va detto inoltre che nonostante i 12 aces subiti è andata bene anche la ricezione (52% pos., 34% prf.) con Lollato e compagni bravi a mettere un Lorenzo Bonetti in gran spolvero nelle migliori condizioni di dettare i ritmi del gioco.
Nel 1° set Ravenna domina e vince (25-18) soprattutto grazie alla battuta. Ben presto però il Bassano prende le misure del campo e dei battitori avversari salendo di rendimento in tutti i fondamentali: i padroni di casa si fanno così sorprendere dagli ospiti sia nel 2° che nel 4° set, portando a casa invece il 3° dopo aver faticato non poco per piegare la resistenza di Guarise e compagni. Il tie break invece è interamente di marca bassanese: i giallorossi, che sin qui avevano perso 7 tie break su 7, partono forte (1-3), cambiano campo sul 6-8 e poi accelerano definitivamente bruciando ogni speranza di rimonta dei padroni di casa: il 6-15 finale regala una vittoria, la seconda nel 2010, che mancava dal 24 gennaio scorso. Ossigeno puro.
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