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BASSANO VOLLEY – M.ROMA VOLLEY 1-3 (23-25, 25-18, 29-31, 22-25)
La gioia di Marco Volpato, abbracciato da Ditlevsen e David. Foto Chiara Vaccari
BASSANO VOLLEY: Ditlevsen 18, Kolev ne, Paterniani (L), Calderan 1, Parusso 1, Guarise 11, Pink ne, Volpato 9, Tamburo 1, Bonetti 0, Pianese 10, David 21, Lollato (L). All. Cretu
M.ROMA VOLLEY: Paolucci 2, Portoundo 17, Yosifov 15, Postiglioni 1, Zaytsev 19, Segnalini 3, Cesarinini (L), Poey 17, Mor 5, Rossi. 0, Renzetti ne, Marziale 0. Allenatore: Giani.
NOTE. Durata: 29’, 24’, 33’, 26’. Tot. 1h 52’. Battute errate/vincenti: 14/5 , 18/0. Muri: 3/15
Si era chiesto di lottare, di uscire a testa alta e di provarci perché nello sport può succedere di tutto e certe il volte il cuore e le motivazioni possono pareggiare i valori in campo. E se l’impresa non arriva poco male, quanto meno si può tornare a casa soddisfatti e in pace con sé stessi. Se poi, come è accaduto ieri sera al PalaBassano2, si riescono anche a regalare due ore di spettacolo e di emozioni che riconciliano con la pallavolo e con lo sport in generale tanto meglio, perché in questo modo torna a casa soddisfatto anche il pubblico pagante, felice di aver scelto il Bassano Volley alla gita in montagna o alla serata sul divano. Bassano-Roma è stato soprattutto questo, un condensato di emozioni come da tempo non se ne vedevano da queste parti e il merito è stato tutto dei ragazzi che sono scesi in campo: ci hanno messo l’anima e hanno giocato davvero bene. Alla vigilia sarebbe bastato questo, anche se è vero che invece a fine partita nei volti si leggeva un comprensibile rammarico per non aver portato a casa almeno un meritatissimo punto. D’altra parte va detto che Roma può contare su alcuni elementi di un’altra categoria che nei momenti decisivi fanno valere tutto il loro strapotere fisico e tecnico: i cubani Portuondo e Poey, tanto per citarne due a caso, hanno dimostrato di essere di un altro pianeta e alcuni loro colpi sono valsi da soli il prezzo del biglietto. Il Bassano Volley, dal canto suo, ha riposto con Volpato e Pianese, che a momenti non riuscivano nell’impresa di riportarli sulla terra.
Difficile individuare un solo protagonista tra gli uomini di Cretu al termine di una serata che resterà comunque indimenticabile per molti di loro al punto che spiace quasi parlare dei singoli quando tutti meriterebbero la copertina. Certo sarà una serata che non dimenticherà tanto facilmente Marco Volpato, praticamente all’esordio visto che sin qui aveva giocato appena qualche scampolo di partita: il giovane centrale (classe ’90) entrato alla fine del 1° set ha disputato una partita straordinaria, chiusa con 9 punti e l’82% di positività in attacco, che ha acceso l’entusiasmo di tutto il palazzetto e in particolare del suo personalissimo fun club. Poi è stata la serata della conferma di Mario Pianese, il quale, in campo dall’inizio dopo l’ottima prestazione di Cavriago, ha saputo fare addirittura meglio di martedì scorso sia in ricezione (59% pos., 45% prf.) sia in attacco (57% pos.) per un totale di 10 punti. Quindi è stata la partita del rilancio in grande stile di Mads Ditlevsen, gettato nella mischia a metà del 1° set al posto di Tamburo nell’inedito ruolo di opposto: il danese ha lottato come un leone strappando applausi a scena aperta e facendo segnare il 64% in attacco e ben 18 punti a referto. E dietro a loro si è visto un Paterniani leader non solo in ricezione, ma anche in difesa dove ha raccolto tutto il possibile, si è vista la solita prova consistente di capitan Guarise (11 punti) e infine si è vista la consueta gara da applausi di Zoltan David, sempre più determinante con 21 punti a referto oltre ad una solidità importante in seconda linea (68% di positività in ricezione). Infine, a dirigere l’orchestra, mister Cretu ha lanciato ancora una volta un brillante e sempre più convincente Luca Calderan, alla seconda partita consecutiva, dopo Cavriago, da titolare a tutti gli effetti.
Dall’altra parte del campo Roma è arrivata a Bassano convinta di fare la classica gitarella fuori porta in provincia contro una squadra a mezzo servizio: mister Andrea Giani si permette così di lasciare fuori Portuondo inserendo il giovane Segnalini, salvo poi correre ai ripari alla fine del 2° set, quando però il Bassano è ormai lanciatissimo verso un inaspettato 1-1 nel computo dei parziali. Sono gli stessi dirigenti capitolini a confermare a fine match la loro sorpresa e il loro stupore per la prestazione dei giallorossi di Cretu e buon per loro che nel tiratissimo finale di 3° set ci abbia pensato Poey a salire in cielo chiudendo i conti sul 29-31 dopo aver annullato da solo almeno 3 set point, perché altrimenti staremo qui a raccontare un finale completamente diverso. Nel 1° set si vede subito che in casa Bassano tira l’aria giusta: Guarise e compagni vanno avanti 8-7, recuperando poi fino al 23-24 nonostante uno svantaggio massimo di 5 punti sul 17-22. Il punto che chiude il set (23-25) è un siluro al servizio di Ditlevsen che termina a lato di pochi centimetri. Sulle ali dell’entusiasmo il Bassano ci crede e nel 2° set per Roma non c’è scampo: 8-5, 16-10 e 25-18 le tappe principali di un cammino che Giani non riesce a interrompere nemmeno inserendo Portuondo per Segnalini e Mor per Postiglioni. Volpato, Ditlevsen e David sono scatenati in attacco e Roma fatica a contenere il gioco di Calderan così nel 3° set i giallorossi partono ancora forte (9-6) per poi subire il ritorno degli ospiti (15-16). La partita è bellissima e il parziale si protrae ai vantaggi, peraltro con qualche contestazione agli arbitri: Bassano non riesce a chiudere, Roma sì (29-31) e siamo 1-2. All’inizio del 4° set sembra che i giallorossi abbiano alzato bandiera bianca (3-8, 12-16), ma la squadra di Cretu, pur calando un po’, non ne vuole sapere di mollare recuperando pian piano e restando in partita fino al 22-23: il 22° è il punto della speranza di tutto il PalaBassano2, ma anche l’ultimo per i padroni di casa. Portuondo non perdona (22-24) e Zaystev in battuta costringe gli avversari all’errore (22-25). Roma vince, ma Bassano raccoglie l’applauso di tutto il Pala2 per il carattere dimostrato. Avanti così.
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