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BASSANO VOLLEY – MARCEGAGLIA RAVENNA 0-3 (20-25, 23-25, 18-25)

La grinta di capitan Guarise. Foto Chiara Vaccari
BASSANO VOLLEY: Ditlevsen 5, Kolev 2, Paterniani (L), Calderan 0, Parusso 3, Guarise 12, Pink ne, Volpato ne, Tamburo 11, Bonetti 3, Pianese 0, David 12, Lollato (L). All. Cretu
MARCEGAGLIA RAVENNA: Mengozzi 6, Ortolani 0, Lethonen 9, Sirri 11, Lirutti 7, Rambelli 0, Garnica 4, Monti ne, Miseikis 12, Saviotti 0, Tabanelli (L), Plesko ne. All. Babini.
NOTE. Durata: 25’, 28’, 26’. Tot. 1h 19’. Battute errate/vincenti: 16/2 , 10/6. Muri: 10/5
Il Bassano fa un passo indietro rispetto alla buona prestazione di Bologna e contro Ravenna torna a giocare con le paure e i limiti già visti in occasione del derby con Padova. Il risultato finale, uno 0-3 che fa male, premia i ravennati di Babini, che, pur non giocando una partita trascendentale, fanno tutto ciò che va fatto per vincere una partita: giocano a pallavolo in maniera ordinata e precisa, difendono tanto e sbagliano poco. E il gioco è fatto. I bassanesi dal canto loro non riescono ad avere la meglio sui loro limiti che attualmente sono anche caratteriali, perché alle prime difficoltà in campo crolla la fiducia e viene meno la forza di lottare. Alla fine ci provano con continuità il solito Zoltan David, che il suo compito lo fa sempre e comunque, e soprattutto un monumentale Eros Guarise: il capitano si carica la squadra sulle spalle, ricuce praticamente da solo ogni strappo, mura tutto ciò che gli passa davanti, cercando al contempo di incitare e trasmettere ai compagni tutta la sua grinta, ma alla fine è costretto anche lui ad arrendersi all’attuale superiorità dell’avversario. Non si deve offendere nessuno, ma proprio nessuno, se adesso verrà chiesto a tutti non solo di liberarsi di alibi e paure, ma anche di seguire il suo esempio, perché nessuno ha mai chiesto di vincere il campionato, ma solo di lottare fino alla fine per salvarlo. E questa squadra ha ampiamente dimostrato di avere le potenzialità per farlo, basta solo crederci sempre e non mollare mai. La classifica in fin dei conti, ed è questa una delle poche notizie buone di una serata da dimenticare in fretta, è ancora buona e le squadre dietro sono ancora cinque, quello che basta.
Mister Cretu ripropone nel sestetto iniziale, dopo il buon esordio di Bologna, il neo acquisto Ivan Kolev che però scende in campo con un doloroso problema alla schiena a causa del quale tra 1° e 2° set dovrà lasciare il posto al danese Ditlevsen. Sul lato infortuni le cose non vanno certo meglio per i ravennati che lamentano le assenze di ben due laterali, Plesko e Ranghieri: mister Babini può però contare su un vecchio lupo di mare come Cristian Lirutti, che pur essendo al rientro dopo un lungo stop, riesce comunque ad essere un giocatore prezioso in ogni fondamentale al punto da non far rimpiangere gli assenti. Per il resto la Marcegaglia scende in campo col solito sestetto e così fa Bassano che schiera in cabina di regia Lorenzo Bonetti, anche se nel corso del match si assisterà più volte alla staffetta col collega Luca Calderan. Statistiche alla mano sembrano ricevere meglio i giallorossi (52% contro 45% di Ravenna) che tengono abbastanza bene grazie a Kolev (60% pos.) e soprattutto David (65%). Quando il bulgaro si arrende al mal di schiena cedendo il posto a Ditlevesen (31%), il Bassano perde un po’ di sicurezza dietro, anche se il danese dimostra di essere sempre un buon attaccante (56% di positività e 5 attacchi vincenti). In attacco gli uomini di Cretu si confermano ancora una volta troppo altalenanti (49% di squadra, 8 errori e 5 muri subiti) e purtroppo questo è un problema che sembra essersi acuito col tempo anziché migliorare. Le note positive in tal senso vengono dall’immancabile Zoltan David (55% di positività e 12 punti) e dal capitano, Eros Guarise, capace di stampare 6 muri terrificanti sul campo avversario, di chiudere col 67% in attacco e di mandare spesso in tilt la ricezione ospite dalla linea dei 9 metri. Quando si dice una colonna portante e non solo per le tonnellate di grinta rovesciate sul campo.
L’inizio di 1° set sembra il solito incubo perchè i giallorossi vanno subito sotto 1-7 con le bordate in battute di Sirri. A suonare la carica ci pensa capitan Guarise che grazie ad un buon turno in battuta di Tamburo trascina i suoi a suon di muri fino all’incredibile rimonta del 7 pari. La fiammata dei padroni di casa non spaventa però Ravenna che riprende ben presto in mano le redini dell’incontro grazie soprattutto alla lucida regia del bravissimo Garnica, un palleggiatore che è semplicemente in grado di dare sempre la palla giusta all’uomo giusto. Alla seconda sosta tecnica siamo 13-16, Guarise ci prova ancora con l’ace del 17-19, Tamburo però tira fuori un paio di attacchi (18-23) e la Marcegaglia chiude senza affanni 20-25. Il 2° set sembra essere quello della riscossa giallorossa: gli uomini di Cretu giocano come sanno e conducono le danze per buona parte del set (8-6, 16-12) dando l’impressione di essersi definitivamente sbloccati. Sul 18-15 però Bassano sbaglia il contrattacco del possibile +4 e in un amen gli ospiti sono di nuovo lì, fino alla parità siglata da un muro di Mengozzi su Ditlevsen (20-20). Nel finale i giallorossi provano a rispondere colpo su colpo, ma la mano dei romagnoli trema meno ed è Miseikis a chiudere il set 23-25 in favore dei suoi. Nel 3° gli uomini di Cretu cadono vittime più delle loro paure che del gioco avversario: per la Marcegaglia adesso diventa tutto facile perché, dopo l’8-7 iniziale, il Bassano si scioglie crollando 11-16 al 2° time out tecnico e 18-25 alla fine del set. Il PalaBassano2 assiste ammutolito alla disfatta. Martedì a Cavriago saranno in pochi a sostenere i giallorossi nella delicatissima sfida con l’Edilesse. Lottare servirà anche a riconquistare loro, non solo a fare punti salvezza.
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