Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Redazione
Bassanonet.it
Pubblicato il 06-09-2012
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Quattro mesi passati nel vicentino.
All'inizio pensavo di fermarmi qualche settimana, in transito tra un viaggio e l'altro, motivato a condividere con mia sorella il momento magico di mettere alla luce un figlio e di vederlo crescere, giorno dopo giorno, in maniera talmente incredibile da riempirci il cuore di magia. All'orizzonte, pensavo di ripartire presto, verso Oriente, per nuovi progetti ed avventure.
Visto che ero tornato, ne ho approfittato per fare la raccolta delle ciliegie e mi son messo a scrivere un libro che fin da troppo tempo sognavo di fare. Ora sono arrivato alla fine e spero di pubblicarlo presto, ma nel frattempo, son tornato in questi mesi ad ascoltare la gente della terra in cui sono cresciuto e alla quale ad un certo punto della mia gioventù ho voltato le spalle, in cerca di esperienze che mi permettessero d'imparare tutto ciò che della vita pareva sfuggirmi.
Mi ricordo ancora cosa pensavo di Bassano e della gente della mia età, quando me ne andai per la prima volta. Mi sembrava che la gente vivesse in una bolla, che non riuscisse a guardare oltre al proprio giardino di casa e che non avesse una propria visione del mondo, al di là della mera routine quotidiana. Da lontano pensavo alle serate ad aperitivi dove non si parlava di nulla, ai classici ritrovi ai ristoranti dove davanti a quattro bistecche e due bicchieri di vino si faceva di tutto per non pensare. Mi ricordo che la gente si lamentava della vita che faceva, che non progettava mai nulla, che non aveva fiducia in sé e nell'avvenire.
Questa volta qualcosa é cambiato, forse sono cambiato io, forse sono cambiati i tempi. Forse ora le sicurezze sono venute meno un po' per tutti e la vita e il futuro stanno assumendo la loro forma più interessante e cioè l'imprevedibilità. E nonostante la gente continui a lamentarsi di questo e di quest'altro, nonostante i "macchinoni" luccicanti continuino a passare per il centro, guidati da piloti con aria altezzosa e spavalda, posso affermare davvero che secondo me il battito cardiaco della città é cambiato.
In molti cominciano a voler parlare delle sfide contemporanee e cercano di capire come funziona il mondo, cosa c'é di storto, cosa funziona e cosa non funziona. Agli aperitivi non si parla più soltanto di scarpe, cappellini o vestiti 'fashionevoli' ma si sente fame di vita, voglia di comprensione e il desiderio di prendere in mano la realtà.
Tutto é ancora confuso, ancora nell'aria, però si parla, si discute, in certi momenti si inizia addirittura a sognare(!) e si ha voglia di creare e di essere attivi. E questa é la vita, questa é la sua essenza, questa é la sua energia e a Bassano l'ho sentita esprimersi in questi mesi, espandersi, affermarsi e con impazienza aspetto davvero di vederla esplodere.
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