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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Fratello Coltello

Elezione presidente consiglio comunale. Alla terza votazione il consigliere Gianluca Pietrosante si “scollega” e non partecipa al voto. “Sono uscito dall'aula per protesta contro Ilaria Brunelli, per la sua strategia fallimentare e divisiva”

Pubblicato il 22-11-2023
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Come ogni film che si rispetti, per quanto un film sulla politica sia un autentico polpettone, ci sono cose che alla prima visione non si colgono.
È accaduto anche ieri sera in consiglio comunale a Bassano, dove è stata proiettata la versione bassanese di “Tutti gli uomini del presidente”.
Come sia andata l’elezione del nuovo presidente del consiglio comunale lo sappiamo bene e ne ho già scritto nel mio articolo “Notte Chiara”, pubblicato poco dopo il termine dei lavori consiliari. Ma non mi ero accorto di un dettaglio.

Ilaria Brunelli e Gianluca Pietrosante: oramai separati in casa

Ci ho ripensato infatti questa mattina. Ieri sera i votanti in consiglio, compreso il sindaco Pavan che ha diritto di voto, erano complessivamente 23.
Poi, alla terza ultima votazione a maggioranza semplice dei presenti, la capogruppo di Forza Italia-Cittadini di Bassano Chiara Tessarollo è stata eletta con il seguente risultato: 15 favorevoli, 1 contrario, 6 astenuti.
Ma siccome la matematica non è un’opinione persino in via Matteotti, 15+1+6=22.
Perdinci: chi è mancato all’appello al terzo e ultimo giro di voto?
Mi riguardo allora con attenzione la foto che ho scattato sullo schermo del pc al tabellone del consiglio che indicava l’esito del voto che ha sancito l’elezione della Tessarollo e i nomi di chi ha votato e come.
E scopro che il 23simo nome che è mancato all’appello è quello di Gianluca Pietrosante, consigliere comunale di Fratelli d’Italia sotto la veste ufficiale di consigliere della civica #PavanSindaco.
Vale a dire il gruppo consiliare di cui è capogruppo Ilaria Brunelli, colei la quale ieri sera aveva riproposto a nome “del centrodestra” la candidatura alla presidenza del consiglio comunale del collega di gruppo Antonio Guglielmini, osteggiata dal capogruppo della Lega Roberto Gerin eccetera eccetera.
E dal gesto politico di Pietrosante - che ai primi due giri per l’elezione aveva votato per Guglielmini e che alla terza votazione si è “scollegato” e non ha partecipato al voto - emerge un ulteriore strappo in seno alla maggioranza ovvero, in questo caso, all’interno della civica che porta il nome del sindaco.

Lo conferma nero su bianco lo stesso Gianluca Pietrosante, con una dichiarazione post-consiglio trasmessa oggi in redazione.
Va ricordato, a miglior comprensione dell’accaduto, che una volta ritiratosi Antonio Guglielmini alla terza tornata di voto e rimasta in piedi la sola candidatura di Chiara Tessarollo, gli altri cinque consiglieri di #PavanSindaco (Ilaria Brunelli, Paolo Bertuzzo, Antonio Guglielmini, Riccardo Torre e Mauro Zen) non hanno votato a favore della stessa: i primi quattro si sono astenuti e Zen ha votato contro.
Dichiara testualmente Pietrosante: “Sono uscito dall'aula per protesta contro Ilaria Brunelli, che dopo aver fallito su tutta la linea, ha tentato di imporre ancora una volta la sua strategia fallimentare e divisiva.”
“Una volta ritiratosi Antonio, perché spaccare il centrodestra? La lotta per le careghe non mi entusiasma - continua il consigliere, riferendosi ancora alla sua capogruppo -. E sia chiaro, ho votato Antonio perché per me poteva ricoprire degnamente la presidenza del consiglio comunale. Ma se già alla prima votazione siamo andati addirittura sotto, doveva prenderne atto senza farci schiantare politicamente, anche nel rispetto di Guglielmini.”
“È inutile fare del presidente del consiglio comunale una battaglia di principi e valori o di destra e sinistra, come le ho sentito spesso dire: da che pulpito, lei che ha governato con Cimatti - conclude Pietrosante -. Io non ho mai risposto a lei e mai lo farò per il bene del centrodestra, e d'ora in avanti risponderò solo al mio partito, come ho sempre fatto, oltre che al capogruppo di maggioranza Gerin.”
La dichiarazione sopra riportata è la cartina di tornasole di una spaccatura non superficiale, da separati in casa, da qui fino alla fine del mandato di questa amministrazione.
Qui non aggiungo altro: la mia analisi politica su quanto accaduto ieri sera in via Matteotti, che mi è stata sollecitata da più parti, sarà oggetto del mio prossimo editoriale.
Ma intanto Ilaria Brunelli, forse la più “pavaniana” della maggioranza Pavan, si ritrova all’interno del suo gruppo civico con il nome del sindaco un Fratello Coltello pronto a tagliare i frutti di questa amministrazione per servire fette di Meloni.

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