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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

L’illustre conosciuto

In memoria dell’architetto e professor Paolo Portoghesi (1931-2023), il cui nome è indissolubilmente legato a una delle pagine più avvincenti della cronaca e della storia recente della città di Bassano

Pubblicato il 31-05-2023
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Rinascimento in bianco e nero

Ieri è morto l’architetto Paolo Portoghesi, all’età di 92 anni.
Non la do come notizia, poiché è una notizia già ampiamente nota essendo stata subito rilanciata ieri sera da tutti i quotidiani e i tg nazionali.
La do come spunto per una riflessione storica sulla nostra città.

Paolo Portoghesi al convegno di Bassano nel marzo 2009 e il dirigibile in volo su Bassano per protesta contro le Torri nell’aprile 2009 (foto Alessandro Tich - archivio Bassanonet)

A Bassano Paolo Portoghesi è stato e il suo ricordo rimarrà per sempre indissolubilmente legato al discusso progetto delle Torri che portavano il suo nome.
In realtà i due grattacieli di 65 metri di altezza che avrebbero dovuto sorgere nell’area del PPE Parolini si chiamavano “Le Vele”, ma di fatto nessuno le ha mai nominate così.
Quelle erano “Le Torri di Portoghesi”, abbinate nel linguaggio comune al nome del loro progettista, come l’altrettanto discusso (ma realizzato) Ponte della Costituzione di Venezia, conosciuto urbi et orbi come il Ponte di Calatrava.
Il celebre e celebrato architetto di fama internazionale e docente universitario era nato a Roma nel 1931 ed è stato uno dei massimi esponenti dell’architettura italiana ed europea del Novecento. Ma alzi la mano chi, fatta esclusione per gli studiosi e gli esperti del settore e senza consultare in tempo reale Wikipedia, può elencare al volo almeno tre delle sue opere entrate nella storia dell’architettura contemporanea. Saranno certamente poche persone e io non sono tra quelle.
Eppure, grazie a quella avvincente e irripetibile pagina di cronaca cittadina avvenuta tra il gennaio 2007 e il gennaio 2010, il suo nome a Bassano del Grappa è ben noto a tutti. L’illustre conosciuto.
Noto soprattutto per quello che “non” ha fatto. O, per meglio dire, che non è riuscito a fare, prestigioso autore di un progetto che era già stato approvato dall’amministrazione comunale dell’epoca e che alla fine è stato fermato a seguito della più grande mobilitazione civica degli ultimi decenni a Bassano.
Nulla da eccepire, sotto il profilo del progetto architettonico, sui due grattacieli da 13 piani ciascuno pensati da Portoghesi e commissionati dalla proprietà di quell’area del PPE Parolini Numeria Sgr: eleganti, snelli nel profilo, armonici nell’insieme, tecnologicamente ed energeticamente avanzati. Con un progettista del genere, non si poteva che essere al top dell’edilizia in verticale.
Ma erano collocati nel posto sbagliato: a ridosso delle mura medievali del centro storico di Bassano. Due giganti più alti dell’Ospedale San Bassiano, completamente avulsi dalle architetture del contesto urbano e in contrasto con l’equilibrato skyline della città.
Non è stato ovviamente Portoghesi a volerli mettere lì, è stato il committente a richiedergli di progettare in quell’area i volumi edificatori che spettavano di diritto alla proprietà privata.
È stato però il progettista a proporre di edificare i volumi in verticale anziché in orizzontale. Elaborando l’idea, come veniva spiegato dalla stessa Numeria in una pubblicazione del dicembre 2007, di “un’architettura moderna all’interno di un contesto urbanistico disordinato, ispirata alle forme della natura e attenta ai valori dell’uomo e della difesa dell’ambiente.”
E così il professor Paolo Portoghesi si è ritrovato suo malgrado al centro del più acceso e partecipato dibattito civico della Bassano del Grappa del Terzo Millennio.

A Bassano la questione Torri “esplodeva” di punto in bianco il 3 gennaio 2007, come un botto di Capodanno scoppiato con tre giorni di ritardo.
Quel giorno un articolo del Gazzettino di Bassano intitolava a tutta pagina: “Una torre da 45 metri in area Parolini”. Bum!
Era l’inizio di una storia che si sarebbe protratta per tre anni, con i grattacieli in progetto che da uno sarebbero diventati due e con l’altezza che da 45 sarebbe stata elevata a 65 metri a seguito della deroga sulle altezze massime degli edifici che era stata approvata dal consiglio comunale.
Tre anni che non si possono riassumere nelle poche righe di un articolo.
Tre anni che hanno compreso tutto e il contrario di tutto. Soprattutto tre anni, e in particolare il 2009, che hanno generato la mobilitazione continua della società civile e delle associazioni culturali e di impegno civico cittadine, Italia Nostra e La Nostra Bassano in primis, contrarie al progetto delle Torri. Una vicenda che è diventata anche un caso nazionale, dopo un ampio articolo dedicato alla querelle bassanese dal quotidiano La Repubblica e intitolato “La battaglia di Bassano sui grattacieli di Portoghesi”.
Una battaglia che ha vissuto anche dei momenti epocali, come il volo geo-stazionario a 65 metri di altezza (la stessa altezza dei due grattacieli) del dirigibile di colore blu sopra il centro storico di Bassano, prima che l’oggetto volante si collocasse in pianta stabile sopra l’area del PPE Parolini per simulare l’impatto dell’altezza dei due edifici sul resto del contesto urbano:
www.bassanonet.it/news/2964-il_dirigibile_portoghesi_.html
Era il 15 aprile 2009, alla vigilia della seduta del consiglio comunale che avrebbe votato la variante per consentire la costruzione di edifici a Bassano fino all’altezza di 65 metri.
Ma era anche il mese precedente alla campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco di Bassano, ovvero del successore di Gianpaolo Bizzotto giunto ormai alla conclusione del suo secondo mandato.
E le Torri di Portoghesi si sarebbero rivelate l’elemento discriminante della campagna elettorale stessa e della vittoria al ballottaggio di Stefano Cimatti, contrario ai due grattacieli, sul suo competitor Egidio Torresan.
E, come scrivo spesso: detto, fatto.
Il 28 gennaio 2010, esattamente tre anni dopo lo “scoppio” della notizia, l’amministrazione Cimatti annullava in consiglio comunale la delibera sul PPE Parolini approvata dalla precedente amministrazione, azzerando per sempre il progetto dei due grattacieli e disponendo una diversa ridistribuzione dei volumi edificabili nell’area.
Per chi vi scrive, che ha assunto la direzione di Bassanonet nel 2007 (caspita, sono già passati 16 anni…) quella è stata la prima Telenovela a puntate dell’attualità cittadina che ho raccontato in questo portale.
Molto prima della Pontenovela, la Torrinovela è stata un concentrato a lunga gittata di colpi di scena sul filo del rasoio. Hitchcock non poteva fare di meglio.

E Paolo Portoghesi? Nel 2009 il grande architetto è venuto anche a Bassano, invitato ad un convegno sul tema “Grattacieli: modello sostenibile a Bassano?”, organizzato dall’associazione La Nostra Bassano in collaborazione con Italia Nostra ed ospitato all’Hotel Palladio, per sostenere le ragioni della sua tesi progettuale in merito alle Torri.
E io ne ho scritto uno storico articolo, quando ancora scrivevo testi brevi, non si mettevano i tag degli argomenti, non facevo ancora i titoli “alla Tich” e per di più scattando una foto all’illustre ospite che mi è venuta fuori anche sfuocata. Ma quel breve articolo ha il prezioso valore di un raro documento d’archivio:
www.bassanonet.it/news/2771-_la_buona_architettura_riqualifica_la_periferia.html
Degna di nota, per comprendere l’impostazione intellettuale dell’intervento progettato, è la dichiarazione resa da Portoghesi in quell’incontro bassanese e che io ho riportato in virgolettato, a fronte degli interventi di tutti gli altri relatori che avevano espresso forti dubbi sulla validità dell’operazione:
“L'area interessata dal progetto è stata oggetto di un forte degrado. Nelle città italiane non si fa più buona architettura da anni, e la soluzione in verticale permette oltretutto un intelligente recupero degli spazi orizzontali.”
E poi l’altra dichiarazione che ho messo virgolettata nel titolo: “La buona architettura riqualifica la periferia”.
Lo ha detto in modo equilibrato, pacato, da gentiluomo di cultura qual era, all’interno della fossa dei leoni che lo ha visto intervenire in territorio ostile.
Si comprende dagli articoli di stampa e dai servizi televisivi che lo hanno celebrato in queste ore dopo la sua scomparsa quanto Portoghesi sia stato un grande.
Così grande che a Bassano del Grappa, fortunatamente, non è stato capito.

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