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Attualità

Pascoli di città

Tutto è pronto per la partenza delle lezioni della primaria Pascoli nel nuovo Tribunale. Ma una dura lettera del Comitato Genitori chiede a sindaco e giunta “dialogo e trasparenza sulla gestione dell’emergenza e sul futuro della scuola”

Pubblicato il 12-02-2025
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Elena Pavan

Pascoli di città. Non sto parlando di alpeggi di pianura nel territorio del Monte Grappa Riserva della Biosfera MaB UNESCO.
Mi riferisco ovviamente alla scuola primaria Pascoli, trasferita in centro storico nei locali della Cittadella della Giustizia, alias nuovo Tribunale, di via Marinali.
Finalmente ci siamo: domani sarà il primo giorno di scuola nel palazzo dove l’unica cancelleria sarà quella contenuta negli astucci degli alunni.

Una delle classi allestite nel nuovo Tribunale (foto Alessandro Tich)

Per domani c’è però già un cambio di programma: come comunicato oggi dalla scuola ai genitori, trattandosi di un giovedì di mercato e dovendo ancora provvedere alla messa a punto del servizio pedibus, i bambini arriveranno alla scuola media Bellavitis e da qui le insegnanti e gli agenti della Polizia Locale li accompagneranno nella nuova sede scolastica “giudiziaria”.
Il servizio di pedibus partirà da venerdì 14 febbraio.
Intanto questa mattina si sono concluse le operazioni di trasloco degli arredi scolastici, principalmente banchi e sedie, dalla sede non agibile di viale Diaz della scuola primaria agli spazi del Tribunale, a cura degli addetti della Cooperativa Avvenire.
Ne ho approfittato per entrare a dare un’occhiata: due classi sono state allestite in fondo al corridoio centrale del piano terra.
Le altre classi sono collocate lungo un corridoio al secondo piano, per raggiungere il quale bisogna attraversare l'aula delle udienze, sovrastata dal grande lucernario altrimenti noto con il poco rassicurante nome di “occhio della giustizia”.
Dell'edificio “scolastico” colpisce il parquet dei pavimenti, che si estende sui corridoi e in quasi tutte le aule, perfettamente integro e soprattutto lucidissimo.
Una visione che fa immaginare un ipotetico futuro viavai di magistrati e di avvocati in toga e pattine.
Et voilà: in attesa di conoscere ancora il suo futuro, la Cittadella della Giustizia di Bassano del Grappa è pronta per svolgere in autonomia la sua missione di sede provvisoria di una scuola.
Speriamo solo che nel capoluogo berico non la si consideri una “scuolina” e non nasca il Comitato per una Scuola di Qualità a Vicenza.

Ma per un problema che viene risolto, un altro si profila all’orizzonte.
Si tratta del futuro della primaria Pascoli, che una volta concluso l’anno giudiziario, pardon l’anno scolastico, non essendo praticabile la sede di viale Diaz, dovrà capire dove trasferirsi a partire da settembre.
È la preoccupazione espressa in una dura lettera tramessa dal Comitato Genitori della scuola al sindaco e ai membri della giunta comunale di Bassano.
Ma ce n’è anche per quanto accaduto nei giorni scorsi, dal momento che l’oggetto della comunicazione è una “Richiesta di dialogo e trasparenza sulla gestione dell’emergenza e sul futuro della Scuola Primaria Pascoli”.
La lettera afferma innanzitutto la “profonda preoccupazione e indignazione” dei genitori “in seguito alla tragedia sfiorata della caduta di calcinacci avvenuta lo scorso 1° febbraio 2025”. Un evento che “ha messo in luce una situazione estremamente grave e inaccettabile, che non può essere ignorata né minimizzata”.
“La preoccupazione dei genitori per le condizioni dello stabile della Scuola Pascoli - continua il testo - non nasce con questo episodio, ma è stata presente da tempo, con segnalazioni ripetute da parte della dirigenza scolastica sulle molteplici criticità dell’edificio.”
Tra queste, “i servizi sanitari non idonei, la mancanza di uno spazio adeguato alla mensa, la necessità di ristrutturazione delle aule, la palestra e gli spazi esterni insufficienti”.
“Ora - incalza il Comitato - il Comune non può più limitarsi a tamponare un’emergenza, ma deve finalmente definire un progetto concreto per il futuro della scuola, valutando seriamente se ricostruire l’edificio esistente in modo adeguato o realizzare una nuova struttura altrove, garantendo spazi idonei e funzionali.”
Per questo motivo “è il momento di andare oltre le soluzioni provvisorie e lavorare insieme - Comune, dirigenza scolastica e famiglie - per costruire una strategia a lungo termine, che non solo assicuri sicurezza e stabilità, ma che restituisca modernità e valore a un progetto scolastico unico per Bassano e dintorni”.

Il passaggio chiave della lettera dei genitori agli amministratori comunali è il seguente:
“Come genitori di 150 alunni, apprezziamo la gestione dell’emergenza da parte del Comune e la soluzione temporanea proposta, ma siamo profondamente preoccupati per il futuro della Scuola Pascoli e per l’inizio del nuovo anno scolastico a settembre.”
E questo poiché “le decisioni che verranno prese avranno un impatto significativo sulla continuità educativa dei nostri figli, soprattutto considerando la specificità dell’indirizzo Montessori della Scuola Pascoli, che richiede ambienti adeguati e materiali specifici per garantire un percorso didattico coerente e di qualità”.
“Per questo - aggiunge il Comitato -, chiediamo al Comune una comunicazione puntuale e diretta sulla situazione attuale della scuola, sui progetti per il suo futuro e sulle tempistiche concrete, senza dover ricevere aggiornamenti tramite i media.”
Di conseguenza, “è fondamentale che le informazioni provengano ufficialmente dall’amministrazione comunale con chiarezza e trasparenza”.
Ma ecco, a proposito di coinvolgimento, il passaggio che non ti aspetti:
“Inoltre, dopo una collaborazione iniziale promettente nella gestione dell’emergenza, siamo rimasti molto delusi nell’apprendere che il Comitato Genitori è stato escluso dal tavolo di confronto convocato dal Comune per il 21 febbraio 2025, un’occasione cruciale per discutere la riprogrammazione delle scuole nel territorio.”
Nel reclamare “dialogo, trasparenza e rispetto” da parte dell’amministrazione comunale, il Comitato Genitori chiede formalmente “di essere parte attiva in questo dialogo, perché il futuro della Scuola Pascoli e la qualità dell’istruzione dei nostri figli non possono essere decisi senza di noi.”
Conclude il testo:
“Abbiamo il diritto di essere ascoltati e di partecipare ai processi decisionali che riguardano direttamente la vita scolastica dei nostri bambini.”
È una lettera che, a suo modo, chiede giustizia.

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