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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Politica

Indegno per Bassano

L’ex vicesindaco Roberto Marin interviene sul caso Isacc dopo l’ispezione regionale in Casa di Riposo risoltasi con un nulla di fatto e attacca duramente il sindaco Pavan. “Io chiedo: chi si deve dimettere? Di chi è il suicidio politico?”

Pubblicato il 29-05-2023
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È lunedì. Si riparte col lavoro, si riprende col tran tran della vita quotidiana e riappare l’ex vicesindaco Roberto Marin.
Riappare in assetto di guerra, dopo le notizie sulla stampa relative all’ispezione regionale nella Casa di Riposo di Bassano, gestita da Isacc, risoltasi con un nulla di fatto.
Come noto, il caso Isacc costituisce l’elemento di contrasto, per non dire di rottura, tra la civica Impegno per Bassano da una parte e, dall’altra, il sindaco Pavan e il resto della maggioranza.

La sede di Residenza Pazzaglia-Basso-Sturm della Casa di Riposo (archivio Bassanonet)

Una disputa politica che ha raggiunto il suo punto culminante nel noto consiglio comunale in cui è stato approvato da maggioranza e opposizione (con l’unico voto contrario di Impegno per Bassano) l’Ordine del Giorno nel quale si chiedeva al CdA di Isacc “di rimettere anticipatamente il mandato ricevuto al fine di promuovere il più rapidamente possibile un cambio di rotta”.
Fu in quella occasione che in sala consiliare Elena Pavan dichiarò quanto segue a riguardo della lista della capogruppo Marina Bizzotto e dell’ex vicesindaco Marin:
“Impegno per Bassano, pur di scaraventarsi contro la sottoscritta per un malessere covato sin dal 2019, ha deciso di sostenere il CdA e di mettersi contro gli ospiti, contro i loro familiari, contro i dipendenti e quindi contro la città. Di questo suicidio politico ce ne facciamo una ragione. Della mancanza di dimissioni di questo CdA invece no.”
Ho citato l’intervento del sindaco per una maggiore comprensione del comunicato che seguirà. Un comunicato stampa, trasmesso oggi in redazione, nel quale Marin lancia una serie di bordate politiche che dipingono la gestione dei rapporti con il Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo, come la interpreto io dalle sue parole, come qualcosa di indegno per Bassano.
E che rendono sempre più impraticabile un teorico ed eventuale percorso di riavvicinamento tra Impegno del Bassano e il resto del centrodestra - sindaco Pavan in primis - nell’ultimo anno di legislatura, in vista delle prossime elezioni comunali, come dal testo che segue:

COMUNICATO

E ora?

Apprendo dai giornali che la tanto richiesta ispezione regionale sulla gestione e sulle attività del consiglio di amministrazione ISACC ha avuto luogo ed è arrivato anche l’esito che naturalmente non ha rilevato nulla: e non poteva essere altrimenti!

L’ISACC è un patrimonio, una perla della città, e tutti coloro che si sono avvicendati nella gestione, indipendentemente dal colore politico, hanno cercato di fare il meglio. L’evoluzione del tessuto sociale ed economico, l’evoluzione delle esigenze e l’invecchiamento anche della popolazione del nostro territorio, stanno portando a necessarie e tempestive nuove strategie e priorità.

È evidente la vetustà dei locali di Villa Serena, sono evidenti le necessità di adottare nuovi e più snelli modelli di gestione come erano e sono prevedibili le difficoltà economiche per l’ISACC e per le famiglie degli ospiti, di fronte ad una imprevedibile esplosione di tutti i costi di quotidiana gestione.

È meglio ricordare che tutto è nato da una inverosimile contrapposizione tra CdA e sindaco Pavan, giunta e buona parte della maggioranza rispetto ad un grave e prevedibile problema di incremento delle rette a carico degli ospiti, tempestivamente annunciato dal CdA al sindaco e alla giunta, ma evidentemente sottovalutato rispetto ad altre cose magari ritenute più importanti da chi governa la città.

Il tutto si è trasformato in mera bega politica e sindacale, fonte di strumentalizzazione di tutti i tipi.

E ora io chiedo: chi si deve dimettere?

Io chiedo: di chi è il “suicidio politico”?

Io chiedo
: dopo tanti mesi di sterile polemica tutta a scapito esclusivamente degli ospiti della casa di riposo e dei loro familiari, nel frattempo è stato fatto qualcosa dall'amministrazione per risolvere il problema delle rette o quanto meno è stato analizzato il problema ed ipotizzato un percorso di soluzione?

Io chiedo: c'è un progetto ed un programma di coinvolgimento cittadino per riqualificare le nostre case di riposo, affinché rimangano patrimonio e perla della città?

Io chiedo: perché nel frattempo ed in ogni caso non si è aperto un tavolo di confronto con tutto il consiglio comunale e le rappresentanze dei portatori di interesse per le case di riposo per coinvolgere, affrontare e raccogliere indicazioni, al fine di risolvere sia le emergenze ma anche disegnare le strategie future di gestione?

Ecco, tutte cose che prima si potevano fare bene, diversamente dalla sterile e strumentale polemica. Come anche si potevano già nominare i due nuovi consiglieri in sostituzione di quelli dimissionari dal CdA, favorendo in tal modo le attività che quest'ultimo ha dovuto comunque nel frattempo portare avanti, per poter soddisfare anche l'interesse degli ospiti.

È sorto un problema? (Tralasciamo le modalità): si faceva necessaria analisi, sintesi e confronto e magari proprio il modo di porsi più concreto e costruttivo poteva divenire nuovo modello operativo di cooperazione tra CdA, amministrazione e città.
Si sarebbe ricomposta positivamente la tensione venutasi a creare e sicuramente si sarebbe trovata soluzione per l’emergenza e disegnata la progettualità futura per riconsegnare, valorizzare e qualificare più di prima le case di riposo, patrimonio non solo della nostra città ma anche dei nostri cari anziani che ne usufruiscono e hanno diritto alla serenità.

Bassano del Grappa, 29 maggio 2023

Roberto Marin

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