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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
L’antenna in Ospedale
“Minaccia a pubblico ufficiale continuata” nei confronti del DG dell’Ulss 7 Bramezza: indagato dalla Procura di Vicenza il patron televisivo Giovanni Jannacopulos. Disposto il divieto di esercitare attività di editoria con Rete Veneta e Antenna Tre
Pubblicato il 14-10-2022
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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa, trasmesso oggi alle redazioni dalla Procura della Repubblica di Vicenza, per conto del Procuratore della Repubblica dott. Lino Giorgio Bruno.
PROCURA DELLA REPUBBLICA DI VICENZA

Fonte immagine: fnsi.it
COMUNICATO STAMPA
14 ottobre 2022
In osservanza delle disposizioni del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 188 si rappresenta che il procedimento penale è in fase di indagine preliminare e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
Nella giornata di oggi militari della Guardia di Finanza - Gruppo di Bassano del Grappa hanno dato esecuzione nei confronti di Jannacopulos Giovanni all’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di esercitare l’attività d’impresa di editoria attraverso le emittenti “Rete Veneta” ed “Antenna Tre”.
La misura è stata applicata, su richiesta di questa Procura, per il delitto di minaccia a pubblico ufficiale continuata (art. 336 c.p.) consistita nell’avere lo Jannacopulos posto in essere ripetutamente condotte di minaccia nei confronti di Bramezza Carlo, Direttore generale dell’ULSS 7 - Pedemontana per indurlo a compiere atti contrari ai doveri di ufficio avviando, a fronte del rifiuto opposto dal Bramezza, una deliberata e continua campagna denigratoria diffusa attraverso le emittenti televisive “Rete Veneta” ed “Antenna Tre”, nelle quali l’indagato svolgeva di fatto attività di direzione e gestione.
L’attività di indagine ha preso avvio nel mese di novembre 2021 sulla base della denuncia del Bramezza il quale aveva riferito ai militari del Gruppo di Bassano del Grappa - anche in successive audizioni - che lo Jannacopulos - presentatosi quale titolare dell’associazione “Elios onlus” che aveva, nel tempo, effettuato cospicue donazioni all’ospedale di Bassano del Grappa - gli aveva esplicitamente richiesto, con toni perentori ed insistenza, di orientare alcune scelte gestionali - tra l’altro la disposizione di spostamenti del personale medico dell’ospedale di Bassano del Grappa, la concessione ad alcuni dirigenti medici di maggiore autonomia funzionale dal primario, la concessione di un periodo di aspettativa per motivi di studio ad un medico cardiologo - fornendo in cambio visibilità e “tranquillità nella gestione” dell’azienda sanitaria attraverso le proprie emittenti televisive. In una occasione lo Jannacopulos aveva anche riferito al segretario del Bramezza che, qualora le sue richieste ed aspettative non fossero state soddisfatte dal Direttore generale, “… avrebbe provveduto a fare iniziare gli attacchi….”.
Effettivamente, a fronte della resistenza opposta dal Bramezza alle pressioni esercitate dallo Jannacopulos, questi si adoperava per mettere in onda continui servizi giornalistici tesi a screditare l’operato del Direttore generale nella gestione dell’azienda sanitaria, ma anche la persona e le qualità manageriali del Bramezza. La campagna mediatica, portata avanti con pervicacia dallo Jannacopulos attraverso le emittenti televisive, si rivelava estremamente pressante e andava progressivamente acuendosi fino ad atteggiarsi come un attacco personale, mirato ad indurre gli amministratori regionali a provvedere alla sostituzione del Bramezza.
Le indagini dei militari della Guardia di Finanza, sviluppatesi anche attraverso la captazione delle conversazioni telefoniche dello Jannacopulos - numerosi i contatti intrattenuti dall’indagato con esponenti del governo regionale, amministratori di enti pubblici e rappresentanti politici - hanno consentito di trovare conferma dell’ostilità nei confronti del Bramezza e dell’intento di ingerirsi e condizionare le scelte riguardanti la gestione dell’azienda sanitaria per fini esclusivamente personali e comunque estranei al corretto esercizio di critica proprio dell’attività giornalistica.
È emerso dalle conversazioni intercettate il continuo tentativo dello Jannacopulos di creare un dissenso diffuso attorno al Bramezza ed al suo operato in virtù delle sue numerose conoscenze e della capacità intimidatoria di servizi televisivi - sui quali aveva pieni poteri decisori nonostante la assenza di incarichi formali nelle emittenti e nelle società controllanti - dal contenuto palesemente e deliberatamente denigratorio.
Il Procuratore della Repubblica
Lino Giorgio Bruno
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