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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

La sindrome di Gulliver

Quartiere Margnan in subbuglio per la costruzione di un imponente fabbricato in via San Bonaventura, a ridosso delle Annette. Lo sfogo di un nostro lettore: “È uno stupro panoramico”

Pubblicato il 08-12-2018
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Brassaï. L’occhio di Parigi

“Buongiorno, sono un cittadino di Bassano innamorato della sua città a cui viene tolto il più bel panorama e precisamente dal Viale dei Martiri. Una costruzione fuori da tutti i sacri crismi paesaggistici togliendo alla vista dei nostri occhi anche Villa Ca' Erizzo. Penso proprio che qualcosa non va!”. Con questo messaggio via email, intitolato “Stupro panoramico di Bassano” e corredato di alcune foto tra cui quella pubblicata sopra, il nostro lettore Raffaele Menon ha espresso il suo sfogo sulla nuova grande “cosa” che sta prendendo forma sullo skyline della vista mozzafiato che si gode dal suggestivo balcone urbano, affacciato sul Grappa e sull'Altopiano, a nord del centro storico.
Si tratta del palazzo in costruzione ubicato al civico 19 di via San Bonaventura, a ridosso del parcheggio delle Annette (Prato 2) nel cuore del quartiere Margnan-Conca d'Oro, in un rione caratteristico della città la cui struttura abitativa, oltre la parte storica, è caratterizzata da ville e villette. L'intervento edilizio in questione, come si legge nel cartello di cantiere, riguarda la “costruzione di un fabbricato plurifamiliare previa demolizione dell'edificio esistente”. E la cosa interessante è che non si tratta nemmeno di un progetto recente: la concessione edilizia risale infatti al 5 ottobre 2011. Solo che adesso, mattone dopo mattone, la grande “cosa” sta diventando realtà. Il futuro condominio, di proprietà della Favero Immobiliare Srl, è stato progettato dallo Zanata Group Studio Associato di Bassano e i lavori sono eseguiti dalla ditta Edil Ferus di Fonte (Tv).
Partenza dei lavori lo scorso marzo. Tempo previsto per il completamento dell'opera: 18 mesi. Per settembre dell'anno prossimo il nuovo palazzone dovrebbe quindi essere finito. Per la gioia di chi abita nella villetta di fronte, a cui il costruendo fabbricato toglie completamente la visuale sulla dorsale delle montagne. Ma tutto il quartiere Margnan-Conca d'Oro, in realtà, è in subbuglio per questa nuova imponente presenza che tra le case circostanti appare come un ingombrante Gulliver nel Paese di Lilliput.

Che in questo intervento edilizio ci sia “qualcosa che non vada”, come lamenta il nostro lettore, è tuttavia un'osservazione non corrispondente alla realtà perché nella costruzione non c'è nulla di irregolare. La legge infatti consente, laddove non ci siano precisi vincoli paesaggistici, l'edificazione in altezza di edifici sullo stesso sedime di edifici preesistenti e cioè la cosiddetta “demolizione e ricostruzione”.
A Bassano ce ne stiamo accorgendo proprio in questo periodo, nel quale alcune ex villette, demolite, si stanno trasformando, tutte in contemporanea, in palazzi. Oltre a quello di via San Bonaventura, è anche il caso del grande condominio di cinque piani in costruzione sul sedime di una ex abitazione in via San Matteo in quartiere San Vito, salito agli onori delle cronache un paio di mesi fa dopo che il presidente di quartiere Ezio Calmonte aveva denunciato all'Amministrazione comunale la “devastante politica edilizia” che rischia di trasformare altre villette del quartiere, attualmente disabitate, in altrettanti futuri palazzoni. Idem dicasi per via Gerola, laterale di via del Cristo in quartiere Borgo Zucco, a pochi passi dalla rotonda a fagiolo di viale De Gasperi, dove un altro fabbricato “plurifamiliare” sta sorgendo al posto di una villetta che oggi non c'è più.
Il fatto che simili interventi edilizi siano consentiti non esclude tuttavia il fatto di considerarne l'opportunità dal punto di vista degli equilibri del nostro tessuto urbano.
E per chi ama veramente Bassano, la visione del nuovo gigante di via San Bonaventura che già emerge nel paesaggio che si gode da viale dei Martiri è un innegabile choc: una sindrome di Gulliver equivalente ad un clamoroso pugno nell'occhio. Probabilmente, tuttavia, non un pugno tale da aver messo Ko la fattibilità dell'opera.
Scorrendo il Regolamento Edilizio del Comune di Bassano del Grappa, aggiornato con delibera di consiglio comunale del 2016, si apprende dell'esistenza della “Commissione locale per il paesaggio”, formata da esperti di chiara fama, che esprime pareri consultivi sull'inserimento delle costruzioni nel contesto paesaggistico. Pareri che, in particolare, riguardano “nuove costruzioni localizzate nelle zone del Centro Storico di pregio, Nuclei storici minori, Ville e complessi monumentali” e “interventi di ampliamento, restauro, ristrutturazione e sostituzione edilizia e relative varianti su immobili classificati con categoria di valore nel Piano degli Interventi”.
È presumibile che via San Bonaventura non rientri nell'area di un “Nucleo storico minore” e che la “sostituzione edilizia” in corso non riguardi la trasformazione di un precedente immobile classificato con categoria “di valore”. Tutto normale, tutto regolare.
Ma il risultato è quello che vedete nelle foto, a seguito di una segnalazione per la quale ringraziamo il nostro lettore. Il contenimento del consumo di suolo e il riuso del suolo edificato, che contraddistinguono la politica urbanistica dell'Amministrazione comunale di Bassano del Grappa, portano anche a situazioni come questa. Un'entrata a gamba tesa sulla cartolina della città. Ma le cartoline, fortunatamente, non si mandano più.

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