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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Re Artuso

“Re del Tempo”: in chiesetta dell'Angelo a Bassano arte e sociale in mostra con l'attore e regista teatrale Mirko Artuso. Esposti i disegni dell'autore e le ceramiche decorate assieme ai ragazzi del laboratorio teatrale Din Don Down

Pubblicato il 27-03-2017
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Brassaï. L’occhio di Parigi

“Disegnare mi serve per la mia attività di teatro.”
Parola di Mirko Artuso: trevigiano, attore, regista e illustratore, direttore artistico del Teatro del Pane di Villorba (Tv), nome noto agli appassionati di teatro non solo della nostra regione e anche al pubblico di Operaestate Festival Veneto.
Da sempre, l'autore mette in atto le due vite parallele di artista del palcoscenico e di disegnatore. Due facce della stessa medaglia, elemento distintivo di una carriera fortemente connotata da uno stretto rapporto tra l'arte e il sociale.

Mirko Artuso all'inaugurazione in chiesetta dell'Angelo (foto Alessandro Tich)

Ce ne rendiamo conto alla chiesetta dell'Angelo in città, dove ieri è stata inaugurata la mostra “Re del Tempo”: esposizione di disegni di Mirko Artuso che fa parte di un progetto itinerante, iniziato a Treviso nel 2014, inserito a sua volta nel più ampio progetto “Teatro e Diversità”, legato al mondo della disabilità grazie alla collaborazione in attività laboratoriali teatrali di associazioni e fondazioni operanti nel settore tra cui Ullallà Teatro, Din Don Down Teatro e lo stesso Teatro del Pane. Quella di Artuso, di conseguenza, non è una mostra “personale”: oltre ai suoi disegni originali e alle sue riproduzioni autografe, infatti, sono esposti in rassegna alcuni manufatti in ceramica decorati dall'autore assieme a un gruppo di persone Down che frequentano il circuito performativo di Din Don Down Teatro.
“Questa è la quarta tappa del progetto itinerante, realizzato in collaborazione con strutture che si occupano di persone disabili nel teatro - ci dice l'autore -. Negli anni ho prodotto tantissimi lavori, a cominciare da Bari e poi in tutta Italia, per costruire progetti di formazione teatrale degli operatori e delle persone diversamente abili.”
“Attraverso i laboratori teatrali - continua Artuso - abbiamo costituito dei gruppi che hanno prodotto degli spettacoli teatrali. A Bassano, sapendo di Din Don Down e del bellissimo lavoro condotto da Pippo Gentile, ho trovato la collaborazione di questi ragazzi che hanno avuto l'occasione di sperimentare un linguaggio che non conoscevano. Con loro ho condotto un laboratorio di illustrazione su carta e quindi di trasferimento delle idee su quello che a Bassano è il materiale artistico per antonomasia: la ceramica.”
Ed è bello pronunciare la parola “ceramica” in questa città. Non lo ripeteremo mai abbastanza, nel nome di una tradizione del nostro territorio che merita una sempre più attenta e rinnovata considerazione. Come pure citare i nomi delle ditte, alcune delle quali davvero storiche, che hanno donato i supporti ceramici per la realizzazione delle opere collettive: Ceramiche Dal Prà, Zanolli Ceramiche Artistiche e Valli Italian Creativity, tutte e tre di Nove.
La mostra alla chiesetta dell'Angelo, organizzata dai Musei Biblioteca Archivio e dell'assessorato alla Cultura di Bassano del Grappa, propone dunque un originale mix di performance artistica e di inclusione sociale.
“Questi piccoli quadri - spiega la direttrice dei Musei Civici Chiara Casarin - sono illustrazioni che ritraggono soggetti strambi, a volte rappresentano delle fiabe che non esistono e ci aiutano a inventarne una su misura da raccontare al volo a chi ci sta vicino; piccole opere che incoraggiano anche la creatività di chi li guarda: ognuno ci veda quello che più gli piace.”
“Artuso - continua la direttrice - ha iniziato circa vent’anni fa, con il progetto Teatro e Diversità, a occuparsi delle persone con disagi fisici e psichici cercando di portarle, attraverso il teatro, al ridimensionamento dei loro limiti per valorizzare invece i momenti creativi e comunicativi.”
E così è, se vi pare, anche in questa mostra a Bassano, che rimarrà aperta al pubblico fino al 23 aprile. Una intelligente provocazione per il coinvolgimento delle persone disabili di diverse età promuovendo il loro benessere, l'autonomia e la partecipazione in ogni ambito del vivere sociale. E alla chiesetta dell'Angelo, così come allo Spazio Paraggi di Treviso e al Teatro Groggia di Venezia, sarà possibile acquistare una tavola originale o una stampa autografa e numerata per sostenere le attività di questo progetto.
Garantisce anche Natalino Balasso, amico personale di Mirko Artuso e ormai protagonista “di culto” del teatro nazionale, che ha scritto la prefazione del catalogo della mostra.
Il quale, il prossimo 11 aprile, sarà a Bassano per la stagione teatrale con il suo atteso spettacolo “Toni Sartana e le Streghe di Baghdad” al Teatro Remondini. Ma prima della recita serale, come anticipa l'assessore comunale alla Cultura Giovanni Cunico, Balasso non mancherà di visitare la mostra in chiesetta dell'Angelo dove, assieme all'amico Mirko che lo ha invitato allo scopo, terrà un incontro pubblico con i ragazzi protagonisti del progetto.
Intanto, all'inaugurazione di ieri - prima di declamare il monologo “L'Angelo” di Gabriel García Márquez, accompagnato al violoncello dal figlio Matteo -, Re Artuso ha sguinzagliato i suoi Cavalieri della Tavola Rotonda: gli attori di Din Down Down, protagonisti del laboratorio artistico della rassegna, che hanno recitato in mezzo al pubblico un brano del loro pezzo teatrale “Moby Dick”, col rumore del mare riprodotto dai rispettivi smartphones.
Un momento di forte emozione: e il “Re del Tempo”, nell'occasione, era il capitano Achab.

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