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In caso di Brentana
Ponte di Bassano: la giunta comunale dispone lavori di somma urgenza per prevenire i danni di eventuali piene autunnali del fiume. La soluzione prescelta prevede la messa in sicurezza della struttura sulla seconda e terza stilata
Pubblicato il 28-09-2016
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S.O.S Ponte di Bassano. L’intervento di restauro sullo storico manufatto, come noto, è ancora bloccato dalla burocrazia giudiziaria del TAR, che non si è ancora espresso sui ricorsi relativi alla ditta a cui aggiudicare il cantiere.
Ma intanto la cosiddetta “finestra estiva” per i lavori, da giugno a fine ottobre, sta per esaurirsi e a novembre - statisticamente - incombe il rischio delle Brentane, ovvero delle piene del Brenta che renderebbero impossibili gli interventi in alveo. Ad oggi il Ponte è tenuto in sicurezza dai lavori preventivi eseguiti nell’ultimo anno: alleggerimento della massicciata, puntellazione subacquea della seconda stilata e quindi puntellazione delle tre stilate rimanenti. Ma i puntelli poggiano direttamente sul letto del fiume, che in caso di Brentana li renderebbe instabili.
Il Comune corre ai ripari e - come annunciato oggi dal sindaco Riccardo Poletto e dal vicesindaco Roberto Campagnolo - ha disposto con delibera di giunta approvata ieri dei lavori di somma urgenza “per la salvaguardia pubblica e del manufatto” per evitare che le eventuali piene autunnali del fiume creino ulteriori danni strutturali al Ponte.
Il progetto di intervento sulla stilata 3 da Bassano, sezione trasversale (particolare). Fonte: Comune di Bassano del Grappa
E’ stata prescelta allo scopo una soluzione tecnica, proposta e elaborata dalla ditta specializzata Idrasub di Venezia, che sarà concentrata sulla messa in sicurezza di due stilate centrali del Ponte: la seconda e la terza.
Il progetto prevede - con massima semplificazione per il lettore, e in estrema sintesi - l'applicazione subacquea di placche di acciaio sulla cosiddetta “trave del Casarotti”, ovvero l'architrave portante delle singole stilate che a sua volta poggia su pilastri in cemento armato.
Saranno quindi tirate delle funi in acciaio sui pali di sostegno, collegate alle fondamenta, per convogliare la spinta orizzontale del fiume sulle strutture meno compromesse dell'aspirante Monumento Nazionale. Verrà infine effettuata un'opera di consolidamento dei rostri per consentire al Ponte di reggere meglio all'impatto di materiali trasportati dalla corrente in piena.
“In questo modo - spiega il vicesindaco Roberto Campagnolo - sarà rafforzata la parte più critica della struttura in caso di piene, con una garanzia di tenuta fino a Brentane con portata di 1000 metri cubi/ora. È un valore-limite in linea con la piena del 2010, che è stata la più rilevante degli ultimi dieci anni, con 970 metri cubi/ora. Ed è pari comunque a due volte e mezza in meno rispetto alla portata della piena eccezionale del 1966.”
“Si tratta pertanto - conclude Campagnolo - di un sistema di difesa adeguato a piene importanti, ma non a piene estreme. Problema che invece non sussisterebbe se i lavori di restauro fossero già iniziati.”
Trattandosi di lavori di somma urgenza, la normativa prevede l'incarico diretto. Salvo molto improbabili accelerazioni nei prossimi giorni delle decisioni del TAR sull'impresa appaltatrice del cantiere, l'intervento dovrebbe essere affidato alla ditta specializzata veneziana. Con un previsione di spesa di 140mila euro, ovvero 70mila euro a stilata. L'incarico sarà affidato dal Comune la prossima settimana e i lavori dureranno 20-25 giorni, per giungere comunque al termine entro la fine di ottobre.
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