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Elargiti i nuovi contributi della Fondazione Banca Popolare di Marostica. Tra i destinatari il Centro Ares, che segue uomini autori di violenze sulle donne e la schermitrice paralimpica Sara Bortoletto, vincitrice di due ori in Coppa del Mondo

Pubblicato il 23-07-2016
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Elena Pavan

E' possibile parlare oggi di banche senza suscitare reazioni inconsulte?
E' molto difficile, in una regione rovinata dai suoi stessi istituti di credito, che hanno fatto di tutto per gettare fango sulla fiducia di migliaia di piccoli azionisti e per rendere negativo - usiamo un morbido eufemismo - il significato dell'aggettivo “popolare”.
Ma ci sono anche delle eccezioni. Anche perché la sede centrale di Volksbank - Banca Popolare dell'Alto Adige non è in Veneto ma in quel di Bozen, ovvero Bolzano. Stiamo parlando, come noto, dell'istituto bancario che ha acquisito la Banca Popolare di Marostica, a sua volta uscita, prima della fusione con Volksbank, da una fase finanziario-giudiziaria a dir poco sconcertante.

Il CdA della Fondazione con i destinatari dei contributi (foto Alessandro Tich)

A seguito della fusione per incorporazione della storica banca di Piazza Castello, l'istituto altoatesino (o, se preferite, sudtirolese) ha stabilmente destinato una parte delle proprie risorse a supporto di progetti e iniziative nei più diversi campi - cultura, tempo libero, giovani, sport, solidarietà sociale, sostegno al volontariato - promossi da società, gruppi, enti e associazioni della provincia di Vicenza: 300mila euro all'anno per 99 anni. “Anche in caso - recita lo statuto - di passività di Volksbank.”
Per questo secolo, insomma, siamo a posto.
Ad elargire i contributi, a seguito di attenta selezione, è l'organismo senza fini di lucro che la banca controllante di Bolzano ha istituito allo scopo: la Fondazione Banca Popolare di Marostica, che ha sede a Marostica nel Palazzo del Doglione ed è presieduta dall'architetto Roberto Xausa. Il quale, assieme ad alcuni componenti del CdA (Giandomenico Cortese, Mariangela Cuman e Alessandro Luca) ha provveduto alla consegna della seconda tranche di elargizioni per l'anno in corso, dopo che la Fondazione ha già erogato somme per la metà del budget, vale a dire circa 150mila euro.
“Non siamo un bancomat per tutti - ha spiegato Xausa -. La selezione per la destinazione dei contributi privilegia iniziative con fini di pubblica utilità, capaci di fare rete nel territorio. I soldi corrono dietro alle belle idee.”
I destinatari degli assegni della Fondazione fanno comunque parte della categoria “Di tutto, di più”. C'è innanzitutto l'Istituto Nicolò Rezzara di Vicenza, presieduto da quel Luciano Righi che fu parlamentare della DC nei tempi d'oro della Balena Bianca, prescelto dal Consiglio di Amministrazione “per le molteplici iniziative a favore della cultura delle persone adulte”.
C'è la Partita a Scacchi di Marostica, che la Fondazione sostiene nel progetto di candidare “il Gioco degli Scacchi e la Partita a Personaggi Viventi di Marostica nel Patrimonio immateriale dell'Unesco”.
C'è Operaestate Festival Veneto “che promuove e sostiene cultura e spettacoli in una quarantina di Comuni del Veneto”. C'è il Festival Biblico di Vicenza, manifestazione-monstre con centinaia di eventi e migliaia di partecipanti.
Ci sono gli Amici dei Musei e dei Monumenti di Bassano del Grappa, tramite i quali la Fondazione ha deciso di acquistare una serie di preziose stampe remondiniane di cui il Museo Civico di Bassano era ancora privo.
E c'è la Fondazione Rubbi di Marostica, destinataria di un contributo triennale per l'intervento di completamento del sistema di sollevamento a soffitto degli ospiti della casa di riposo.

La “voce del mostro” e le vittorie di Sara

Si potrebbe dire: i soliti noti? Non proprio.
Anzi: il resto delle elargizioni è stato conferito a più piccole realtà del territorio, le cui proposte e iniziative sono riuscite a fare breccia tra i cordoni della borsa di Palazzo del Doglione.
Si tratta degli Amici della Musica di Bassano del Grappa-Romano d'Ezzelino, dell'Associazione Nazionale Alpini di Breganze, dell'associazione culturale Seriola di Romano d'Ezzelino, della rassegna “Senza orario senza bandiera” che si svolge in vari Comuni del Vicentino.
Menzione a parte, doverosa, per due destinatari del contributo che citiamo appositamente per ultimi.
Uno degli assegni della Fondazione Banca Popolare di Marostica è stato infatti consegnato al Centro Ares di Bassano del Grappa: una associazione di promozione sociale che si occupa del tristemente dilagante fenomeno della violenza sulle donne. Ma lo fa da un punto di vista rivoluzionario.
Il Centro prende infatti in carico, come struttura di ascolto, gli uomini autori di violenze nella relazione di coppia o in ambito extra-familiare. “I nostri utenti - ha spiegato il direttore Brian Vanzo - sono quelli che siedono dalla parte del torto. Noi ascoltiamo la “voce del mostro”, per agire sulle cause e fermare le recidive.” Attualmente Ares segue persone che hanno chiesto aiuto alle strutture pubbliche, indirizzate al Centro da esperti, e alcuni detenuti in carcere per violenza, nel loro cammino di riabilitazione.
Dulcis in fundo: Sara Bortoletto, schermitrice 21enne del Circolo della Spada di Bassano del Grappa, nata a Bassano e residente a Paderno del Grappa, costretta in carrozzina e partecipante alle gare paralimpiche.
Ne avevamo scritto nel giugno dell'anno scorso, quando Sara era in partenza per i Campionati Mondiali Paralimpici Under 23 di scherma ad Amsterdam e - a causa della mancanza in estate nel territorio bassanese di strutture disponibili per la preparazione all'appuntamento iridato - veniva allenata a domicilio dal suo trainer e istruttore Giovanni Sponza.
Da allora è passato un anno e la giovane campionessa di casa nostra ha potuto partecipare alla recente Coppa del Mondo Under 23 di scherma paralimpica a Praga grazie all'aiuto della Fondazione bancaria marosticense che ne ha supportato le spese di trasferta. Un sostegno splendidamente ripagato: a Praga Sara ha vinto infatti due medaglie d'oro nella spada e nel fioretto.
Un risultato che può fare da sprone per altri aspiranti campioni paralimpici di scherma che al momento, a Bassano, non ci sono.
E' il problema sottolineato dall'allenatore Giovanni Sponza nella sala riunioni del Doglione. “Dopo Sara - ha detto - non c'è nessuno.” Da qui l'appello alle famiglie ad avvicinarsi con i loro figli alla pedana, sottolineando la grande utilità di questo sport per i ragazzi portatori di disabilità motoria. I nostri più sinceri complimenti, intanto, a Sara Bortoletto: il suo è stato l'affondo più bello.
Foto di gruppo finale (che pubblichiamo) del CdA della Fondazione con i destinatari dei contributi di questa tranche del 2016.
Tutti insieme appassionatamente, come da circostanza. Chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato: scurdammoce 'o passato, simmo 'e Marostega paisà.

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