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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

“Area Parolini, il vero scandalo è la mistificazione”

Le associazioni Italia Nostra, La Nostra Bassano e Urban Center Bassano replicano alle polemiche dichiarazioni a mezzo stampa dell'ex sindaco Bizzotto sul nuovo accordo pubblico-privato per l'area “ex torri di Portoghesi”

Pubblicato il 18-12-2012
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Brassaï. L’occhio di Parigi

“Area Parolini, il vero scandalo da fermare è la mistificazione”.
Firmato: associazioni Italia Nostra, La Nostra Bassano e Urban Center Bassano. Che rendono pan per focaccia alle dichiarazioni rese a un quotidiano locale dall'ex sindaco e attuale consigliere di opposizione Gianpaolo Bizzotto nell'imminenza della discussione - all'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale di giovedì 20 dicembre - per l'approvazione della proposta di accordo pubblico-privato “Area Parolini”.
Un nuovo protocollo d'intesa tra il Comune e i privati proprietari dell'area che ridefinisce l'assetto urbanistico e dei volumi edificabili della strategica area a ridosso della ferrovia, ex “torri di Portoghesi”: questione che ha contraddistinto e oltremodo animato l'ultimo anno della seconda Amministrazione Bizzotto e sulla quale PdL e Lega Nord, col candidato sindaco Egidio Torresan, hanno di fatto perso le ultime elezioni.

Associazioni al contrattacco. Da sinistra: Carmine Abate (Italia Nostra), Mario Baruchello (La Nostra Bassano) e Massimo Vallotto (Urban Center Bassano). Foto Alessandro Tich

Ora Bizzotto ritorna all'attacco e grida allo scandalo per una proposta di accordo sulla quale, a suo dire, “la città non è stata informata”. Punta il dito sulle nuove altezze per i complessi edilizi concesse nell'area (“10 edifici altri fino a 36 metri”) e si chiede “dove siano ora gli ambientalisti”, che tante proteste avevano sollevato all'epoca del suo mandato.
Chiamate direttamente in causa, le associazioni ambientaliste non fanno attendere la loro replica e i tre referenti dei sodalizi protagonisti delle battaglie civiche contro il vecchio progetto e promotori del dibattito cittadino su quello nuovo (l'arch. Carmine Abate per Italia Nostra, il dott. Mario Baruchello presidente di La Nostra Bassano e l'arch. Massimo Vallotto, presidente dell'associazione Urban Center Bassano) convocano la stampa all'Urban Center per mettere i loro puntini sulle “i” in merito alle accuse dell'ex sindaco.
“Quando afferma che 'la città non è stata informata di nulla', Bizzotto si riferisce alla sua Amministrazione” - tuona Carmine Abate, a nome dell'associazione Italia Nostra nazionale, che assieme a La Nostra Bassano aveva presentato nel giugno 2009 un ricorso al Tar contro la delibera di approvazione definitiva - ad opera del consiglio comunale della passata legislatura - della variante al piano degli interventi che dava il via all'edificazione delle torri.
“E' solo l'ultima delle azioni di disinformazione sulla vicenda - rincara la dose Massimo Vallotto -. E' una mistificazione. Bizzotto afferma che 'al posto di due torri da 65 metri verranno fatti 10 palazzi da 36 metri': non è vero.”
Le tre associazioni, al riguardo, parlano di “piccole bugie tra amici”. “Le torri di Portoghesi - sottolineano - rappresentavano solo un quarto della cubatura convenzionata dall'Amministrazione Bizzotto. Qual era l'espediente? Una volta variato il limite vigente di 19,5 metri di altezza per l'intera Area Parolini, sarebbe stato possibile costruirne almeno altre sei, per un totale di otto torri con caratteristiche simili. Sarebbe sorta un piccola downtown a ridosso del centro storico medioevale.”
“La nuova proposta, frutto di un lavoro enorme, segue le linee guida indicate dal Masterplan 2020 e la cubatura totale convenzionata dell'area (che con atto notarile, nel corso della passata Amministrazione, era stata fissata in 185mila metri cubi) viene ridotta del 13%. - rimarca ancora Vallotto -. La novità dell'accordo è che prende in considerazione l'intera cubatura, distribuendola in dieci complessi edilizi articolati da due a dieci piani, con limite massimo di altezza a 31 metri, più i volumi tecnici.”
Secondo il presidente dell'associazione Urban Center, la nuova proposta di accordo presenta “azioni coerenti con il Masterplan 2020”, in particolare per tre aspetti: “il verde protagonista” (con la creazione di un parco di oltre un ettaro e la piantumazione di un bosco lineare); “l'istruzione in sicurezza” (con percorsi ciclopedonali che attraverseranno tutta l'area senza intersecare il traffico veicolare) e “la razionalizzazione dei parcheggi”.
In più, con l'adozione del RES (Regolamento di Edilizia Sostenibile) da parte del Comune di Bassano, le nuove costruzioni “dovranno rispettare le norme di efficienza energetica, con riduzione delle emissioni in atmosfera.”
Ma è soprattutto sul fatto della presunta “mancata informazione alla città” che le tre associazioni prendono di mira l'ex primo cittadino.
“Sulla comunicazione, è stato fatto quanto non è mai stato fatto in città - ribatte Vallotto -. Nel marzo 2001 è stato presentato il Masterplan Bassano 2020, che per la prima volta metteva in relazione la trasformazione dell'Area Parolini con il resto della città. E' stata fatta la mostra degli elaborati all'Urban Center e a seguito del Masterplan la proprietà privata Numeria ha lanciato un concorso di idee per la progettazione nell'area. Gli elaborati vincitori sono stati esposti nell'autunno 2011 nella mostra “Progetti in Piazza” nella chiesa di San Giovanni, che ha richiamato migliaia di bassanesi. Dell'Area Parolini si occupano inoltre tre siti web dedicati: uno sul Masterplan, il secondo sui progetti in concorso e il terzo sulla proposta di accordo. In tutto questo tempo fiumi di inchiostro sono stati scritti sulla stampa e tv locali e sulla testata web di Bassano. Lo scorso autunno in Sala Chilesotti è stata pubblicamente presentata la nuova proposta di accordo pubblico-privato, alla quale è stata dedicata anche un'altra mostra all'Urban Center, corredata di un questionario per il pubblico. Adesso la questione passa al consiglio comunale, che prenderà le decisioni che riterrà di adottare. Ma Bizzotto non può dire che si è trattato di un lavoro fatto all'oscuro della cittadinanza.”
Le affermazioni dell'ex sindaco vengono pertanto rispedite al mittente. E il Comune di Bassano, come afferma un documento diffuso in conferenza stampa, “è ora chiamato ad affrontare questa problematica urbanistica e a risolverla secondo la volontà espressa dai bassanesi”.

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