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Rosà, arriva lo “Spazzatore”
Adottato il Piano d'Ambito ATO Rifiuti: previsto un “Impianto di recupero rifiuti da spazzamento stradale” in via dei Prati a Rosà. Piotto (Ros@ 2012) attacca sindaco e vicesindaco: “Tenuta sotto silenzio la volontà di realizzare l'impianto"
Pubblicato il 19-11-2012
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Un “Impianto di recupero di rifiuti da spazzamento stradale” in via dei Prati a Rosà.
E' una delle due “azioni hard” (sono definite proprio così, e l'altra è il digestore Utilya ad Asigliano) previste dal Piano d'Ambito per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati adottato il 15 ottobre scorso dall'Assemblea dei Comuni dell'ATO (Autorità Territoriale Ottimale) Vicentino RU (Rifiuti Urbani).
Si tratta nella fattispecie - come si legge nello Studio di Incidenza della Valutazione di Incidenza Ambientale del Piano d'Ambito - di “una linea industriale capace di trattare i rifiuti provenienti dalla spazzatura delle strade, dalla pulizia delle caditoie, dall'eliminazione delle sabbie dei depuratori ed in grado di trasformare i rifiuti in materie prime differenziate e di qualità.”
Foto: archivio Bassanonet
Lo “Spazzatore di Rosà” - come già qualcuno ha rinominato l'impianto - sarà costituito da “una sezione di stoccaggio dove i rifiuti verranno conferiti con autospazzatrici, autospurghi e automezzi con cassoni” e da “una sezione di separazione e vagliatura, dove i rifiuti grossolani e leggeri verranno eliminati mediante il passaggio attraverso un vaglio stellare che consente di separare anche l'eventuale frazione inorganica adesa a foglie e rifiuti misti quali lattine, bottiglie, plastica in genere.”
Il recupero dei rifiuti sarà compiuto attraverso “un'unità di lavaggio” e “un'unità di ciclonatura che determina una separazione spinta della frazione organica in modo da ottenere sabbie esenti da sostanze organiche”.
Si tratta quindi, come si legge nel documento, di “un impianto di recupero delle terre di spazzamento, a tecnologia avanzata, che si basa in genere su un processo di lavaggio che consente di separare la frazione inerte allo scopo di destinarla in impieghi in edilizia”. “Da questo processo di recupero - spiega ancora lo Studio di Incidenza - si ottengono sabbia, ghiaino e ghiaietto destinati al settore dell'edilizia e dell'industria dei laterizi, della ceramica e dell'argilla espansa, e per la produzione di conglomerati cementizi, bituminosi e dei calcestruzzi.”
“L'impianto - si legge ancora nel testo - sarà ubicato a Rosà in via dei Prati, nei pressi dell'esistente Ecocentro, in un'area esterna ai siti della Rete Natura 2000. L'area protetta più prossima è l'area “Grave e zone umide del Brenta”, che dista circa 4 km dall'ubicazione dell'impianto. Per quanto concerne la posizione dell'impianto rispetto al contesto territoriale, questo sarà sufficientemente distante dai centri abitati da non recare esternalità negative e verrà collocato in un'area già adibita alla raccolta e allo stoccaggio dei rifiuti. Il conferimento del materiale nell'area oggetto di intervento non comporterà problematiche legate al traffico e al rumore.”
Lo stesso Studio di Incidenza, redatto da Sintesi srl e TerrAria srl per l'Autorità proponente (Assemblea ATO Vicentino RU) e per la Commissione regionale VAS (Valutazione ambientale strategica) pertanto “non rileva impatti significativi sulle componenti ambientali delle zone tutelate dell'area Grave e Zone Umide del Brenta”.
Morale della favola: la Valutazione ambientale ha superato l'esame e il BUR, Bollettino Ufficiale della Regione Veneto, lo scorso 2 novembre ha pubblicato l'“Avviso di adozione del Piano d'Ambito - Delibera Assemblea d'Ambito R.U. Vicenza n. 4 del 15/10/2012”.
I documenti del Piano d'Ambito adottato - che prevede quindi la realizzazione dell'Impianto di Spazzamento di Rosà - sono ora “a disposizione dei Comuni e di tutti gli interessati nella sede della Provincia di Vicenza in contrà Gazzolle e presso l'ufficio di Direzione dell'ATO Rifiuti in via Cesco Baseggio 5 a Mestre” e sono anche visibili “nel sito web della Provincia di Vicenza, sezione ambiente, ATO Rifiuti”.
“Entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso - si legge ancora nel BUR del Veneto -, chiunque può presentare all'ufficio di Direzione dell'ATO Rifiuti le proprie osservazioni.”
Dunque, ricapitoliamo: lo scorso 15 ottobre l'Assemblea dei Comuni dell'ATO Rifiuti del Vicentino ha approvato l'adozione del Piano d'Ambito e lo scorso 2 novembre il BUR della Regione Veneto ne ha dato comunicazione ufficiale, dando il via formale all'iter delle osservazioni al Piano entro il termine di 60 giorni.
Ma la notizia sta “esplodendo” a Rosà soltanto adesso e Alfio Piotto, capogruppo di Ros@ 2012 in consiglio comunale, accusa il sindaco Bordignon e il vicesindaco Lanzarin “di aver tenuto sotto silenzio la volontà di realizzare l'impianto”.
“Siamo sconcertati - dichiara Piotto in un comunicato trasmesso in redazione - per come sindaco e vicesindaco abbiano tenuto sotto silenzio la volontà di realizzare un impianto di Spazzamento in via dei Prati, per la lavorazione del terriccio e dei rifiuti spazzati dalle strade di tutta la provincia di Vicenza, cercando di occultare la vera entità dello stato di adozione di questa infrastruttura.”
“In ripetute occasioni - prosegue l'esponente di opposizione - in consiglio comunale prima (29.10.2012) e in commissione poi (12.11.2012) con il consigliere Alessandra Menon avevamo chiesto notizie sulla scelta di Rosà come luogo per questa struttura, ricevendo in entrambe le occasioni rassicurazioni che le decisioni sono in itinere e che saremmo stati preventivamente informati. Per scoprire poi che l’Assemblea dei Comuni dell’Ato Vicenza RU con deliberazione n. 4 del 15 ottobre 2012 ha adottato il Piano d’Ambito, dov’ è previsto l’attivazione a Rosà in via dei Prati di un impianto per il recupero dei rifiuti da spazzamento a partire dal primo gennaio 2015 con una potenzialità minima almeno pari all’intera produzione provinciale di circa 17.350 t/anno. Deducendo da questo che l’impianto ubicato al confine con 4 province è destinato a ricevere spazzatura anche da altre aree.”
“Ma la cosa ancora più grave - sottolinea il leader di Ros@ 2012 - è che per la reticenza dei nostri amministratori, i cittadini di Rosà si trovano ad aver già perso 17 dei 60 giorni disponibili per portare osservazioni all’adozione del piano. Il temine scade il 2 gennaio prossimo. Tutto ciò contravvenendo alle norme che promuovono la partecipazione del pubblico, specie in materia di uso e gestione del territorio anche da un punto di vista ambientale, soprattutto quando concerne il trattamento di sostanze e di rifiuti pericolosi ed inquinanti.”
“Credo, che in termini ambientali - aggiunge -, Rosà abbia già dato molto alla comunità bassanese e veneta: quattro cave, la Pedemontana con ben due caselli, le complanari, e l’elenco lo si può implementare ancora. Tutte queste opere hanno ed avranno effetti diretti e indiretti sulla componente suolo, habitat, paesaggio e aria. Oltre che un’ulteriore indiscriminato consumo di territorio agricolo, impermeabilizzazione del suolo, emissioni in atmosfera e soprattutto aumento della viabilità. E’ ora di dire basta alle invasioni barbariche nel nostro Comune.”
“Su questi temi - conclude Piotto - non si può e non si deve occultare nulla, ma si deve far partecipe la cittadinanza e chi la rappresenta.”
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